Laila Al Habash, Aftersalsa, Tommaso La Notte: le recensioni dei singoli italiani

Laila Al Habash – Gelosa
Così come un mesetto fa in occasione dell’uscita di Oracolo, non potevamo che dedicare la copertina di questa settimana a Laila Al Habash: Gelosa è il titolo del suo nuovo singolo, con cui l’artista romana annuncia anche l’uscita del suo album d’esordio, in arrivo il 5 novembre per Undamento -e di cui al momento non è ancora stato reso noto il titolo. “La gelosia è un sentimento che non mi piace. Anzi, mi piacerebbe proprio che non mi sfiorasse”, confessa Laila; eppure possiamo essere grati per la gelosia che tocca l’artista, visto che è stata l’ispirazione per questo nuovo godibilissimo brano, su cui troviamo nuovamente lo zampino di Niccolò Contessa de I Cani e Stabber, e stavolta anche di Coez che prende dei songwriting credits. A rubare la scena sono comunque -ancora una volta- i vocals dell’artista, qui anche in un azzeccato overlay di tonalità nel ritornello, che buttano l’occhio al pop radiofonico italiano degli ultimi vent’anni più che all’indie dei tempi che corrono, mentre il sound vira su un synth-pop piuttosto funky ed elettronico.
Stefano Manotti – Cercarmi
Anche per Stefano Manotti, ventottenne cantautore parmigiano, l’esordio come progetto solista nel mondo musicale è avvenuto in questo 2021, con i singoli Scorte d’amore e Dove andare. Stefano ci propone ora il nuovo singolo Cercarmi, un brano “indie pop” nell’accezione più intimista e downtempo, con un pianoforte e una chitarra introversa a fare da base per le note cantate dall’artista. Il brano si fa certamente apprezzare per l’arrangiamento e per l’incedere elegante, quasi raffinato; una maggiore incisività la si potrebbe auspicare dal cantato, che risulta un po’ troppo sommesso per imprimere una vera e propria svolta al brano.
Tommaso La Notte – Passano i treni
Non perde tempo Tommaso La Notte fra un singolo e l’altro. Dopo Shampoo alla camomilla di fine agosto e la settembrina La fine del capitalismo, ecco Passano i treni, il nuovo brano del giovane cantautore pugliese per Auand Records. Si tratta probabilmente della canzone più “rock” che Tommaso abbia proposto finora, con un finale piuttosto carico che poggia sulle chitarre dando un suono “pieno” al brano. I vocals sempre abbastanza malinconici dell’artista ci cantano una canzone che parla degli “oggetti, scenografia e personaggi delle nostre vite, che resistono ai mutamenti inevitabili delle nostre biografie e ci sorreggono nei momenti di sofferenza come compagni di un viaggio senza un preciso scopo.” Per il nostro personalissimo gusto il brano più convincente fra i nuovi proposti dall’artista.
Yassmine Jabrane – Dea Fortuna
Romana, classe 1996 e anche autrice per altri artisti, Yassmine Jabrane ci presenta il suo primo singolo Dea Fortuna, finalista quest’estate al Premio Lunezia. Il brano “racconta la speranza di non esser dimenticati, come un segnalibro sbiadito tra le pagine di una storia che una volta ci piaceva” dopo un amore “spazzato via dal vento come granelli di sabbia nel deserto”. Il brano muove su direttrici indie pop e R’n’B, anche se quello che colpisce maggiormente l’orecchio è la voce di Yassmine, molto delicata e al tempo stesso decisa e capace di esprimere emozioni e gradazioni differenti.
Zero Sei – Ciclamino
“Bedroom pop” è la definizione data a buona parte dell’indie pop internazionale uscito negli ultimi quattro-cinque anni, anche se tecnicamente indicherebbe un tipo di musica leggera nato, cresciuto e sviluppatosi -appunto- in una cameretta, spesso in modo DIY. Nella categoria rientrerebbe di diritto Ciclamino, il nuovo singolo di Domiziano Cortese aka Zero Sei (che non è il suo anno di nascita, giusto per rassicurare i più anziani), progetto nato nella cameretta dell’artista e che sta ora cominciando a prendere forma con l’uscita di questo brano e del precedente Sommergibile. Lui dice che la sua musica è “indie pop alla Calcutta, ma fatto a modo mio”, e non ci sentiamo di smentire quest’affermazione ascoltando Ciclamino. La canzone suona abbastanza simile allo stampo indie (o pseudo-tale) che è andato per la maggiore nel nostro Paese in questi anni, anche se con qualche synth malandrino in meno e con qualche strimpellata in più, cosa che non fa certo mai male. Le basi sono senz’altro buone, attendiamo che il singolo sbocci come suggerisce il titolo.
Aftersalsa – Matteo davvero
Con la doppietta Patente + Non credermi abbiamo conosciuto il progetto degli Aftersalsa, nuova scommessa di Futura Dischi. La band ci propone ora Matteo davvero, un brano che smorza un pochino i sottotoni “post-emo” di quei due singoli in favore di un approccio più synth, ma il risultato è che la canzone sembra veramente uscita dal 2025 più che dal 2021. Magari fra quattro anni la musica sarà completamente diversa, ma a noi piace credere che questo sound andrà per la maggiore e che gli Aftersalsa sono degli innovatori in questo senso. Probabilmente ne sono consapevoli loro stessi, visto che la loro musica viene descritta come “future pop”.
Allegramente Drammatica – Mani intrecciate
Tamara Basile, in arte Allegramente Drammatica (che ci dice essere anche una sorta di nomen omen), dà seguito al suo primo singolo Fuori dall’internet con questo nuovo brano intitolato Mani intrecciate. A differenza del precedente però si tratta di un pezzo meno giocoso e ironico: Mani intrecciate è un brano più lento e intimo, riflessivo, in cui Tamara mette in musica domande sulla propria persona, sul proprio vissuto e anche sul proprio avvenire: “mi ritrovai a guardarmi le mani e a chiedermi che cosa avrebbe pensato una persona che le avesse guardate per la prima volta. Avrebbero raccontato i miei sogni, le mie speranze, il mio volteggiare tra gli imprevisti della vita, i miei mille volti, tutte le sfumature?” Molto bella la voce, un po’ strani i vocals al sintetizzatore che simulano una batteria, ma glielo si può perdonare visto che il resto del brano scorre molto piacevolmente.
Angelo Iannelli – Malbene
Evocazioni linguistico-letterarie nel nuovo singolo di Angelo Iannelli: il termine “malbene” che dà il titolo alla canzone è un arcaismo recuperato dal linguaggio tardo-medievale e rinascimentale, gradualmente scomparso nell’uso della lingua corrente, e indica “uno stato d’animo che non sia superficialmente catalogabile in termini positivi o negativi, per quelle notti in cui c’è bisogno che qualcuno ti stringa la mano nonostante tutto” nell’accezione che ne dà l’artista. Angelo del resto è un professore di lettere nei licei di Roma, per cui questo brano si potrebbe considerare come una sorta di “deformazione professionale”. Prodotto dai fratelli Cosentino (noti collaboratori di Ariete e Franco126 fra gli altri), si tratta di un pezzo indie pop preso malino ma non eccessivamente, di stampo tipicamente romano e da ascoltare di notte, magari in macchina mentre si torna a casa da soli.
Camilla Fascina – Cenerentola 2.0
Docente all’Università di Mantova con all’attivo, fra gli altri, alcuni dischi “didattici” per imparare l’inglese cantando, Camilla Fascina ha anche un proprio progetto musicale di inediti veri e propri, di cui Cenerentola 2.0 è l’ultima proposta. Come forse si può intuire dal titolo e dalla copertina del singolo, la canzone racconta “la storia di una moderna Cenerentola che invece del gran ballo cerca il suo principe azzurro tra i messaggi di Instagram”. E allora fra un messaggio su WhatsApp, un invito a partecipare a una videochiamata su Skype e qualche riferimento alla tradizionale fiaba popolare, Camilla imbastisce un brano parecchio ritmato, tra pop e funky, con un’interpretazione vocale poliedrica e -ci sentiamo di dire- con il solo difetto di rischiare l’obsolescenza testuale da qui a qualche anno (a meno che il signor Zucc non riesca a mantenere i suoi diabolici social sulla cresta dell’onda ancora per decenni, ma ci auguriamo di no).
Ciao Manu – Banksy
Ciao Manu ha operato una divertente inversione di parole per il proprio nome d’arte, ma notiamo con piacere che per il titolo del proprio brano non ha operato l’inversione di lettere con cui molti nostri compatrioti deturpano il nome del writer più famoso del mondo, che diventa spesso un inascoltabile Bansky. Banksy arriva a otto mesi di distanza dal precedente singolo Decathlon, e cerca di esprimere in suoni le sensazioni e le emozioni che le opere dell’artista inglese suscitano in Ciao Manu, vero nome Emmanuel Falato. È un pezzo indie pop tranquillo, quasi felice ma di quella felicità un po’ timida che non si osa gridare troppo ai quattro venti, forse perché deriva dall’incancellabile ricordo dei momenti più felici della propria vita ovvero quelli pre-adolescenziali.
Dheli feat. Ezy Williams – Uno così
Feat. internazionale per Dheli sul suo nuovo singolo Uno così: sul brano troviamo infatti la partecipazione di Ezy Williams che canta (in inglese) la seconda strofa del brano in cui l’artista spezzino ci canta di come “se sono ancora vivo oggi è grazie al punk e al rock ‘n roll”, con tanto di doppia citazione a Billie Joe dei Green Day, prima col “name dropping” nella strofa e poi con gli “oh oh” post-chorus che sono un chiaro omaggio a Boulevard of Broken Dreams. Interessante comunque notare come il brano non sia certamente un pezzo punk, o nemmeno rock se è per questo: dei synth discreti accompagnano il beat su cui Dheli racconta la storia della sua vita, come a dire “il punk è da dove vengo, ma questo è quello che sono oggi”. Un pezzo sicuramente riuscito, grazie anche all’ottimo ritornello che trova linee vocali accattivanti senza essere ripetitive o scontate.
Eleviole? – Macchine volanti
Cantautrice e performer milanese ma trapiantata in Toscana (invece che il contrario, per una volta!), forse perché di nome fa Eleonora Tosca (okay, chiedo perdono), Eleviole? ci parla nel suo ultimo singolo delle Macchine volanti -un po’ come quelle che sessant’anni fa si pensava sarebbero state di largo consumo al giorno d’oggi. Anticipazione del suo prossimo album, il brano abbandona la scrittura acustica propria di Eleonora fin qui, in favore di un maggior uso del synth, ma la canzone rimane comunque vicina a un tipo delicato di pop, con vocals dove troviamo tracce di Carmen Consoli e un’aura sognante che si percepisce del resto anche a partire dalla copertina.
Irene Brigitte – Ricette per il mal di tempo
Ricette per il mal di tempo, il nuovo singolo di Irene Brigitte, è stato registrato a Porto, città dal meteo estremamente instabile, da João Figueiredo (Senhor Engenheiro Recordings). Un’istantanea che in qualche modo racconta anche il periodo passato in Portogallo, dove Irene ha avuto modo di collaborare con artisti di grande generosità. Quello di Irene Brigitte è un mondo a tinte pastello dove convivono numerose influenze che la rendono una cantautrice che è una piccola perla di una scena forse troppo colma. Davvero brava!
Low Polygon – Come sto
Come sto è il nuovo singolo della band di Bergamo Low Polygon. Il brano segue una manciata di singoli, di cui il più recente dal titolo Demone pubblicato prima dell’estate, ed è una domanda urlata in una stanza vuota, un nuovo tuffo in un mondo segreto che si contamina di elementi tra analogico e digitale, un’immersione profonda in un club sotterraneo dalle luci soffuse, con un ritmo ossessivo che non può che risuonare nella cassa toracica. I Low Polygon si confermano uno dei progetti più interessanti della scena, a colmare una parte del panorama italiano che finora sembrava scoperto, senza paura di risultare dannatamente orecchiabili.
Naomi B – SolaConMe
Dopo il suo singolo d’esordio Hollywood Boulevard uscito a giugno con la partecipazione di Lamento, Naomi B torna con il suo nuovo brano SolaConMe. La canzone, che racconta il “profondo senso di malinconia enfatizzato dal clima autunnale di un pomeriggio uggioso” che segue la fine di una relazione, è un pezzo fondamentalmente acustico dove la chitarra funge quasi soltanto da base per lasciare spazio a un prezioso assolo di sassofono di Augusto Pallocca (già musicista per Ghemon) e soprattutto all’espressività del cantato di Naomi, che infonde nelle linee vocali tutte le proprie influenze blues (senza rinunciare a un po’ di orecchiabilità pop) per un pezzo leggero, molto godibile e mattutino.
Roberto Quassolo – La quinta stagione
Abbiamo conosciuto Roberto Quassolo, già membro di Eva, the One e Dark Horizon, con il suo singolo d’esordio Invisibile uscito alcuni mesi fa. L’artista pavese ci presenta ora La quinta stagione, che sarebbe “quella che non esiste, quella che tuttavia rimane pensata, desiderata, come tempo in aggiunta a quello che ci è concesso”. Il brano è una ballad chitarra e archi cullata dalla voce di Roberto, che è molto particolare e distinta come già abbiamo avuto occasione di notare per il precedente pezzo. Fosse cantato in dialetto comasco potrebbe anche passare per un brano di Davide Van De Sfroos, anche se privo della verve “popolare” del cantautore laghée, in favore di un approccio più raffinato e malinconicamente “tenero”.
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