Plug Out Head, Stefano Nottoli… le recensioni dei singoli italiani

Plug Out Head Mad Wolf
Plug Out Head – Mad Wolf

Un singolo decisamente punk rock, anzi possiamo dire hardcore punk, quello che i Plug Out Head utilizzano per lanciare il loro nuovo EP Apocalyptic Dream, che il 3 settembre farà seguito all’album Milkshake uscito ormai nel 2016. Hardcore anche nella durata: la canzone si risolve infatti in 1 minuto e 28 secondi; un ascolto quasi fulmineo ma giustificato dalla velocità e dall’aggressività dei suoni. Il “mad wolf” si può peraltro udire nel brano tramite un ululato inquietante (e matto, indubbiamente) presente a inizio traccia, giusto per settare i toni della canzone.

The Fottutissimi – She’s Not Enough

I marchigiani The Fottutissimi passano alla lingua inglese per il loro nuovo singolo -un po’ in controtendenza rispetto a molti artisti italiani che negli ultimi anni sono passati dall’inglese alla lingua nostrana. She’s Not Enough ha in effetti una dimensione indubbiamente internazionale, con quel sound rock un po’ radiofonico alla Are You Gonna Be My Girl dei Jet, chitarre grosse e vocals carichi. “Abbiamo scelto di far uscire il pezzo adesso per testare se il ritorno del rock, tanto decantato nell’ultimo periodo, sia effettivamente reale o un’operazione di facciata”, affermano i The Fottutissimi.

IamLolloG – Voglia di te

L’estate è entrata nel vivo e i pezzi reggaeton continuano a uscire imperterriti. Lollo G dà il suo contribuito alla causa estiva con Voglia di te, il suo secondo singolo del 2021 dopo Salgo su. Il pezzo, remixato da Mitch DJ e Andy Sunrise, sostituisce il classico beat reaggaeton con un effetto al synth, facendo sì che il pezzo sembri uscito un po’ meno da una spiaggia assolata, anche se poi il testo che parla di Estathe e di baci sulla sabbia ci ricorda che cosa abbiamo di fronte. Forse un po’ leggerina anche rispetto alla concorrenza del periodo, anche se ha il merito di provare a fare qualche piccola variazione sonora sul tema.

Marylin Mezzo – New wave

Cantante e tastierista dei La Syndrome, Marylin Mezzo ha intrapreso un percorso da solista nel 2021 con l’uscita del singolo Recall a maggio. New wave è il suo secondo brano, una canzone prevalentemente acustica e folkeggiante arricchita da suoni della natura, come le onde che passano richiamate del resto anche nel titolo del pezzo. La registrazione è volutamente casalinga, quasi una demo, perché questo brano e gli altri che Marylin sta pubblicando rappresentano un nocciolo di registrazioni effettuate durante il periodo di confinamento domestico dovuto alla pandemia, e sono state quindi un modo per uscire dallo stress del lockdown. Abituati ai sound super patinati che passano in radio si può far fatica a entrare subito in sintonia con l’artigianalità del brano, ma liberando le orecchie dal bombardamento iperprodotto possiamo immergerci nello spirito della traccia, un po’ come se cercassimo di ritornare a uno stato di natura.

Roberto Quassolo – Invisibile

Dopo una lunga militanza in gruppi come Eva, the One e Dark Horizon, Roberto Quassolo in questo 2021 intraprende la strada del progetto solista con il suo primissimo singolo Invisibile. È un brano prettamente rock influenzato dalla tradizione italiana in questo genere, con un ritornello piuttosto accattivante e una durata (4 minuti) che di questi tempi sembra quasi fuori dall’ordinario. Sicuramente degna di nota la performance vocale di Roberto, si può ancora lavorare sulla fluidità dei testi delle strofe. “Invisibile è un invito ad andare oltre, oltre la superficie delle cose, oltre i pregiudizi, al di là di presunte verità e realtà preconfezionate. Occorre non limitarsi a guardare, bisogna imparare a vedere. Non basta ascoltare è importante tornare a sentire in modo autentico e sincero”, racconta Roberto.

Stefano Nottoli – Dentro un film

Stefano Nottoli lo definisce “un brano punk”. Ed è strano visto che non ci sono batterie e non ci sono chitarroni distorti, ma semplicemente il giro di una chitarra accompagnato dalla voce, eppure il piglio, l’atmosfera sottostante al brano punk lo è di sicuro -lui fa il paragone con Adam’s Song dei Blink-182. Le sensazioni ricreate dal brano peraltro lo avvicinano anche a certo emo italiano, penso ad alcuni brani dei Cabrera che iniziavano con un semplice giro di chitarra e la voce (più emotiva in quel caso, più “cantautoriale” nel caso di Stefano Nottoli). Stefano è alumnus de La Clinica Dischi, e la qualità del brano infatti si sente fin dalle prime note. Un ascolto particolare, un po’ fuori dai soliti giri e probabilmente fuori da quello che va in questo momento, ma che ci fa ascoltare un artista pieno e consapevole di sé stesso.


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