Vasco Brondi, Bluem, Supernino… le recensioni dei singoli italiani

Vasco Brondi – Chitarra nera
Il ritorno di Vasco Brondi post-Le luci della centrale elettrica è un brano tutto sui generis. Chitarra nera è una canzone essenzialmente spoken word, dove le parole recitate dal cantautore emiliano sono accompagnate da suoni al computer che fungono solo da accompagnamento, risultando quasi un monologo, con il testo come unico e solo elemento focale del brano. L’attenzione è quindi tutta sul racconto di Vasco, che attraversa in modo sfuggente commenti sull’industria musicale, sulla condizione dell’uomo, sul rapporto con il destinatario del brano (di cui non sappiamo nulla), sul ricordo. Non è una canzone facile da digerire se si è abituati alla modalità di ascolto da playlist, ma naturalmente a Vasco Brondi tutto questo interessa poco.
Angelo Iannelli – Poema vocale
I messaggi vocali su WhatsApp (ma ormai anche su Instagram, su Messenger, su Telegram, ovunque) non sono ancora stati dichiarati crimini contro l’umanità, motivo per cui molti continuano a mandarne a raffica impunemente, ma per fortuna c’è anche una sacca di resistenza a questo malefico fenomeno della società contemporanea iperconnessa e digitalizzata. Angelo Iannelli, cantautore e professore di lettere romano, ha sbroccato dopo averne ricevuto uno lungo ben quattordici minuti, e ci ha scritto sopra una canzone (che poi, a voler ben vedere, è per sua stessa natura una sorta di “messaggio audio”). Poema vocale è il titolo del brano, che parte dallo spunto del fastidio per la nota vocale sterminata ma si sviluppa poi in un brano nostalgico degli anni 2000 e delle serate a base di Bacardi Breezer, il tutto condito da un sound a metà fra il cantautorale e l’indie pop. Magari non un brano dal testo profondo e iperriflessivo -del resto, non era questo l’intento dell’autore- ma sicuramente un brano che ci strappa un sorriso, e forse non è un caso che sia uscito proprio il giorno del “pesce d’aprile”.
Bluem – Martedì
Dopo il singolo Lunedì, la cantautrice sarda Bluem pubblica il nuovo brano Martedì, che anticipa l’uscita del suo primo disco in lingua italiana, Notte, previsto entro questa primavera per Peermusic Italy. Si tratta di un brano estremamente essenziale a livello di strumentazione, con quest’ultima che funge in sostanza unicamente da accompagnamento per le melliflue melodie di una voce che ripete quasi a mo’ di ossessiva filastrocca il ritornello “Fiori che fioriscono da un’altra parte / Leggi il mio destino, sì, su queste carte / Non ho più paura di vederti, no / Non ho più paura di toccarti”. Il brano è incorniciato da due messaggi parlati: “si tratta di una mia cara amica che mi dice di essersi finalmente confrontata con sua nonna riguardo un trauma che le accomunava. Alla fine del brano, e anche alla fine del suo discorso, dice: “everything’s good, so yeah, love you”. Vorrei che fosse un reminder, per tutti coloro che s’immedesimano nelle mie parole, del fatto che si può sempre tornare a stare bene.”
Dongo D – Il mostro che hai dentro
Dongo D sembra voler colmare quel piccolo spazio che si frappone tra il cantautorato indie e la musica elettronica da club, e lo fa con il suo singolo d’esordio dal titolo Il mostro che hai dentro, un nuovo capitolo per la scena indipendente che vuole raccontarci che in fondo siamo tutti anche la versione peggiore di noi stessi, quella che ascolta sempre gli altri quando ci dicono cosa fare.
Graey – News di stasera
Graey viene dalla celeberrima Carpi, balzata agli onori delle cronache sui social per le continue allegre gesta dei suoi cittadini. Graey però, al secolo Luca Grella, ha deciso di non far parlare di sé per aver guidato ubriaco travestito da water o per aver accusato i carabinieri di avergli rubato il volante, bensì come cantautore, pubblicando brani peraltro nemmeno troppo allegri. News di stasera semmai potrebbe essere adatta come canzone della mattina dopo una sbronza un po’ triste, con il suo sound chill pop abbastanza rilassante e easy-listening e il suo testo che “evoca immagini sfocate di una serata passata tra pensieri e strade desolate”. Un brano che senza barocchismi trova un giusto equilibrio fra voce e melodie.
Hapnea – Whiskey Sour
I marchigiani Hapnea hanno da pochissimo pubblicato il loro primo EP Hangover & Love per Homeless Records. Dall’EP è tratto il singolo Whiskey Sour (di cui è stato realizzato anche un video), un brano quasi essenzialmente strumentale, dove le parti vocali vengono messe sullo sfondo rispetto ai riff di chitarra tra rock psichedelico, blues e garage (a loro piace parlare di “distorsioni e fuzz”). La dimensione quasi caotica del brano rispecchia bene il tema portante che ne sta alla base, ovvero la rappresentazione di un momento post-sbronza. “Una creatura concepita in quei momenti di vita notturna pre-pandemia di una piccola città avvolta dall’inerzia. Per anni questa realtà ci ha nutriti con violenza, odio, superficialità, noia e delusioni e ora noi rielaboriamo e vomitiamo tutto sotto forma di amore, blues e fuzz.”
Ragazzino – La colpa è tutta tua
La colpa è tutta tua è il nuovo singolo del cantautore pugliese Ragazzino, primo suo brano del 2021 dopo i precedenti due singoli Ragazzino e Scusa. È un brano indicato come “indie pop romantico“, tre parole che descrivono senz’altro bene tre aspetti fondamentali della canzone. Il testo parla di una ragazza con cui l’artista ha avuto una breve frequentazione senza che ci sia “mai stato nulla, neanche un bacio”, quasi una meteora che però ha saputo comprendere e curare “un insieme di emozioni, sentimenti e stati d’animo in un momento particolarmente difficile”; sicuramente un tema leggermente insolito per una canzone “romantica”. Le melodie vocali sono da pop radiofonico, mentre la parte strumentale è meno mainstream e più indie (nel senso primigenio del termine); un mix che non stonerebbe nella rotazione di un’emittente come Radio Zeta.
Supernino – Manchi TV
Torna Supernino con un nuovo singolo dal titolo Manchi TV. Il rapper di Torino ne approfitta per raccontarci una delle sue relazioni assurde, quella con la televisione. In un gioco perfetto di incastri di parole e situazioni surreali, Supernino sembra finalmente pronto a raccontarci della sua TV, prima di arrivare definitivamente al Supercinema, titolo del suo album d’esordio.
Tigri – Damasco
Nuovo capitolo anche per Tigri che, dopo la sua Damasco, ci porta in Giappone a conoscere una Geisha. È un brano di un indie pop atipico e soffuso, dove i confini di genere non sono netti, ma anzi ci consentono di evadere dalle categorie e dalle influenze. Tigri affronta anche il tema della mascolinità tossica e il fatto che in fondo tutti noi siamo sia guerrieri impavidi che timide geishe. Non scontato, soprattutto in questo periodo dove il tema della mascolinità tossica sembra rivelarci molto di più anche dell’universo maschile.
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