DIG DEEP: Against the Current, Muna, Lambrini Girls, Arlo Parks / I 4 brani che ci hanno colpiti questa settimana

Against the Current
Foto di Baeth

Against the Current – Good Guy

Con l’ultimo EP Fever, gli Against the Current si erano già riportati su sonorità decisamente più rock dopo che la band aveva provato a seguire una dubbia strada pop con il secondo disco Past Lives. Ora che il gruppo non è più sotto contratto con Fueled by Ramen e ha quindi in teoria una maggior libertà di scrivere esattamente la musica che vuole, l’output si mantiene pressappoco su queste tonalità, già viste sull’ultimo singolo Blindfolded. Good Guy è un brano che gli Against the Current hanno scritto insieme all’autrice svedese Camilla Ströberg, e se le vibe e l’atmosfera sono leggermente più solari che nel precedente brano, l’energia data dalla musica e dal cantato di Chrissy non viene assolutamente meno. Il ritornello promette di restarci in testa per un bel po’ di tempo, così come ha fatto quello di Blindfolded (che a dir la verità al momento dalla testa non ci è ancora uscito).

Muna – One That Got Away

Se fai musica pop e decidi di chiamare il tuo nuovo singolo One That Got Away, il paragone con Katy Perry un po’ te lo cerchi. E in realtà il nuovo brano delle Muna potrebbe pure un pochino essere una canzone della popstar americana -come già altri brani della band del resto! Le Muna sono una delle band di Saddest Factory, l’etichetta fondata da Phoebe Bridgers in partnership con Dead Oceans, e lo scorso anno avevano pubblicato un album self-titled che ci era piaciuto solo in parte; cosa che dobbiamo dire si ripete anche nel caso di One That Got Away, brano accattivante e immediato ma che spinge forse un po’ troppo sul lato pop e “mainstream” perdendo un po’ di vista la bellezza della musica in sé.

Lambrini Girls – Lads Lads Lads

Sono sporche, cattive e parecchio incazzate le Lambrini Girls. Vengono da Brighton e il 29 maggio pubblicheranno per Big Scary Monsters il loro EP d’esordio You’re Welcome, da cui abbiamo già ascoltato i singoli White Van e Help Me, I’m Gay. Il loro modo di fare punk è aggressivo, urlato, veloce e grezzo, così come la registrazione dei loro pezzi (volutamente tale, eh, non è che registrano in uno scantinato), e dal deciso contenuto politico-sociale. Ce lo conferma Lads Lads Lads, nuovo singolo che se la prende con la “lad culture” inglese, che poi è uno dei risvolti della mascolinità tossica: loro dicono, ironicamente, “per essere un lad, assicurati di seguire le seguenti linee guida: bere in modo smodato, importunare chiunque respiri e fare rissa” (quanto è inglese questa cosa).

Arlo Parks – Blades

Terzo singolo dal prossimo disco di Arlo Parks (My Soft Machine, in arrivo il 26 maggio per Transgressive Records), dopo che già avevamo ascoltato Impurities e Weightless. Blades è un brano che punta parecchio su un ritornello particolarmente “memorabile” per quanto certo non si possa parlare di accattivante o catchy per la natura stessa del brano -e dello stile dell’artista inglese in generale. Sicuramente però le strofe scorrono abbastanza anonimamente, pur con un pregevole contorno di arrangiamenti, per lasciare invece posto a un ritornello che ci immaginiamo già andare forte sulle radio d’Oltremanica e magari pure in qualche radio un po’ alternativa nostrana.

Ricordiamo sempre che Arlo Parks verrà a trovarci per un’unica data il 19 settembre 2023, all’Alcatraz di Milano (qui biglietti e tutte le informazioni).


Gli altri brani usciti questa settimana:

The Japanese House – Sad to Breathe: gli artisti di Dirty Hit hanno tutti questa caratteristica che il sottofondo musicale delle loro canzoni sembra spessissimo una traccia random dei The 1975. Il nuovo singolo di The Japanese House non fa differenza -complice forse anche il fatto che è stato co-prodotto da George Daniel proprio dei The 1975, ma poi quello che cambia (e per fortuna!) è l’impostazione vocale e l’interpretazione del pezzo. Una canzone pop fatta e finita ma che non rinuncia a quell’aura di “artisticità” che garantirà verosimilmente l’apprezzamento della critica. È il primo singolo da In the End It Always Does, secondo album dell’artista, in arrivo il 30 giugno a ben quattro anni di distanza dal disco d’esordio Good at Falling.

Deeper – Sub: nuova firma per la leggendaria Sub Pop, che con i Deeper si butta dalle parti del post-punk. A dire il vero, il nuovo singolo Sub al post-punk si avvicina ma senza sguazzarci dentro completamente. Il sound del brano è assolutamente vicino anche all’indie rock e all’alternative, con una linea di basso molto marcata e vocals che cercano di non essere troppo accattivanti. Le sonorità comunque ci piacciono, la produzione è perfetta: il disco che arriverà -così dicono- verso la fine dell’anno potrebbe riservare qualche gradita sorpresa.

Bar Italia – Punkt: nati nel 2020 a Londra, i Bar Italia sono una di quella pletora di band che hanno capito che il post-punk garantiva automaticamente ascoltatori e attenzione, ma che il suo momento d’oro sarebbe a brevissimo scemato, e infatti il loro sound prende sicuramente ispirazione da quell’ambiente ma viene contaminato da sound ulteriori; nel caso dei Bar Italia, una certa tendenza all’indie rock tipicamente britannico insieme a una dose vagamente psichedelica alla Velvet Underground. Di recente hanno firmato per Matador Records (dici poco!) e il 19 maggio uscirà il nuovo disco Tracey Denim. Il nome del gruppo -immaginiamo- viene anche dal fatto che fra i componenti della band compare Nina Cristante, sulle cui origini pensiamo non possano sussistere dubbi.

Puma Blue – Pretty: atmosfere cullanti e vagamente lascive quelle che Puma Blue infonde nel suo nuovo singolo Pretty. Anticipazione del suo secondo album Holy Waters (1° settembre su Blue Flowers), è un brano quasi sussurrato, con una strumentazione semplice e un testo piuttosto ripetitivo che pone l’attenzione sulla parola “pretty” del titolo; quasi un’autoanalisi struggente e piena di dubbi e insicurezze.

Gallus – Moderation: punk rock con qualche leggero influsso indie e un cantato sù di giri e incazzato (anche un po’ post-punk). È la ricetta dei Gallus per il loro nuovo singolo Moderation, che anticipa il disco We Don’t Like the People We’ve Become in uscita il 9 giugno su Marshall Records. La band di Glasgow non adotta particolare “moderation” nelle proprie sonorità, ma questo ci piace fa sì che il brano liberi parecchia energia.

Diving at Dawn – Playing Your Records: nuovo singolo per Diving at Dawn, il progetto solista di Pete Hobbs dei The Boy Least Likely To, band di culto indie rock degli anni 2000. Se Living by Myself era un brano delicato e triste dalla strumentazione semplicissima, questa Playing Your Records mantiene senza dubbio il carattere di essenzialità del precedente pezzo, ma con un’atmosfera più spensierata e allegra. Del resto, la prima era una breakup song, mentre questa traccia vuole celebrare l’amore e il suo potere: e allora spazio a un cantato più etereo, tracce audio più stratificate e una sensazione quasi beatlesiana e vagamente hippie. La mano è di qualità, e si sente.


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