DIG DEEP: Boygenius, Momma, Arlo Parks, Slow Pulp / I 4 brani che ci hanno colpiti questa settimana

Boygenius
Foto di Ryan Pfluger

Boygenius – Not Strong Enough

Non ci sarebbe da commentare con troppe parole un brano delle Boygenius, perché ci pensa la musica a dire tutto quanto. Per questo motivo su questa Not Strong Enough ci limitiamo a ricordare come sia il quarto singolo (i precedenti tre li trovate qui) estratto dall’album d’esordio del supertrio formato da Julien Baker, Phoebe Bridgers e Lucy Dacus. L’album, intitolato semplicemente The Record, uscirà il 31 marzo su Interscope Records (prestissimo, aiuto!), e c’è già stato parecchio battage mediatico in proposito, specialmente dopo la famosa copertina su Rolling Stone.

La canzone è ovviamente fantastica, e il video che la accompagna è la cosa più cute e scaldacuore che si possa immaginare. Ultima cosa poi ci tacciamo: che lacrimuccia nel ritornello quando cantano “I am not strong enough to be your man”. :’)

Momma – Bang Bang

A qualche mese da quel gran bel disco che è Household Name, il duo più pop grunge revival d’America conosciuto anche come Momma torna con un nuovo singolo intitolato Bang Bang. La canzone ci spiazza perché vede delle strofe al synth che giungono decisamente inaspettate, mentre il ritornello torna su sound elettrici, anzi diremmo anche più heavy della loro media, anche se non ci convince molto l’ultima frase del ritornello che sembra cantata sulla stessa melodia della cantilena “non mi hai fatto niente, faccia di serpente”, ma vabbè. Nel complesso non siamo convinti al 100% di questo brano, specialmente nelle sue sonorità al sintetizzatore che a nostro parere non ci azzeccano troppo con il sound delle Momma, però a volte è anche curioso sperimentare un po’ e uscire dalla propria comfort zone. Loro dicono che il brano è nato quando entrambe si sono prese il covid contemporaneamente e hanno quindi deciso di isolarsi insieme per sbronzarsi e scrivere nuova musica, ed è un brano che parla di un’esperienza sessuale molto piacevole (ecco quel “bang bang” nel titolo a cosa si riferisce). A marzo e aprile saranno in Europa per aprire il tour di Alex G, ma ovviamente non è prevista alcuna data in Italia.

Arlo Parks – Impurities

Arriva, piano piano, anche il disco di Arlo Parks. My Soft Machine è il secondo album della cantautrice londinese, e uscirà il 26 maggio su Transgressive Records, anticipato dal lead single Weightless e ora anche da questa Impurities. Si tratta di un brano R&B tranquillo, guidato musicalmente da un synth che porta vagamente un effetto orientale. Il testo è forse un po’ ripetitivo ma non sgradevole, anche perché Arlo ha una capacità di interpretare i brani e modulare la voce che regala parecchie soddisfazioni all’orecchio. Arlo Parks verrà peraltro a trovarci per un’unica data il 19 settembre 2023, all’Alcatraz di Milano (qui biglietti e tutte le informazioni).

Slow Pulp – Cramps

Gli Slow Pulp hanno appena firmato con l’eclettica label Anti- che propone sempre progetti alta qualità: il contrato viene festeggiato con l’uscita di questo singolo intitolato Cramps, che precede peraltro il tour europeo della band in apertura a dei giganti come i Death Cab for Cutie -nessuna data in Italia, ahinoi. Quello che ci propongono gli Slow Pulp è un post-punk con sonorità molto shoegaze, voce femminile dotata di molta musicalità e suoni sporchi al punto giusto.


Gli altri brani usciti questa settimana:

Hawthorne Heights – Lucerne Valley: pur dopo tutti questi anni, abbiamo un nuovo pezzo degli Hawthorne Heights che non è affatto male. Il sound è bene o male quello classico della band, anche se qui più pulito e levigato. Il ritornello è aperto e molto melodico; nulla di nuovo, ma le melodie sono catchy e l’energia sembra esserci, anche grazie a ottime parti di batteria. Band a cui si vuole molto bene.

Free Throw – This Is Fine: una nuova canzone dei Free Throw, e non ce la aspettavamo! Una sorpresa che ci gasa davvero tanto, anche perché il pezzo è una vera bombetta, in pieno stile Free Throw (non si può dire che siano una band a cui piace cambiare). Come ogni dannata volta, il primo singolo di ogni nuovo album del gruppo americano è bellissimo e ricco di feels, e fa alzare parecchio le aspettative per l’album che puntualmente si rivelerà una delusione. Altra band a cui si vuole bene, anche per questo motivo.

Bearings – Scenery: anticipazione dal loro terzo album in arrivo quest’anno, Scenery è un brano generic pop punk con qualche leggerissima variazione nell’arrangiamento, ad esempio dei synth appena accennati. La canzone funziona per quello che è, ovvero un pezzo allegro e veloce su cui saltellare, anche se ci sembra di averlo già sentito mille volte in tutte le salse.

Drug Church – Myopic: i Drug Church hanno sempre viaggiato al confine tra punk rock e melodic hardcore; sul nuovo brano la linea sembra spostarsi più verso il secondo genere. Myopic mantiene il solito sound piuttosto sporco a livello sonoro e d’impatto, ma adotta un approccio più melodico alle sonorità (molto bello il riff di chitarra che guida l’intero brano, sicuramente inusuale nel punk) e più urlato e aggressivo nei vocals, che al solito non trovano linee particolarmente catchy o memorabili, ma aggiungono una passione e un’intensità finora non raggiunte dalla band.

Gringo Star – Told Me Once Before: a sei anni di distanza dal loro ultimo disco, i Gringo Star tornano con questo nuovo brano che anticipa l’uscita di un nuovo full length, On and On and Gone, preludio peraltro a un tour che toccherà tanto gli Stati Uniti quanto l’Europa. Told Me Once Before è un brano pop rock con accenni psych e un’atmosfera retro da locale raffinato e vellutato. A tratti ci fa un po’ pensare alla follia creativa che aveva colpito i Panic! At the Disco sul loro album Pretty. Odd., ma senza l’elemento hippie.


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