Provinciale, Il Maestrale, Seb: le recensioni dei singoli italiani

Provinciale – Freedrink
Sempre più a tinte emo il percorso dei Provinciale, nuova band vicentina che avevamo conosciuto con il loro singolo di debutto Lei va pochi mesi or sono. Protagonisti anche del Life Is Strage di quest’anno, i Provinciale ci presentano il loro secondo brano, intitolato Freedrink e caratterizzato da tratti ancor più foschi, serali e tormentati. Qui le influenze vertono ancor di più sull’emo cosiddetto Midwest di band come gli American Football e i Sunny Day Real Estate, mediato dall’esperienza di gruppi italiani alla Fine Before You Came che del resto di quella scena sono in parte debitori. Piacciono le chitarre sentite e appassionate, i vocals sofferti, le atmosfere cupe del pezzo. La scena emo italiana boccheggia ma è ancora viva.
Il Maestrale – La cosa più naturale
Terzo singolo per Il Maestrale, il collettivo pugliese capitanato da Alessandra Valenzano, che abbiamo conosciuto con le due precedenti proposte Xanadu e Genesi. Il progetto afferma di suonare “pop mediterraneo”, e in effetti il nuovo singolo La cosa più naturale è forse il brano più pop tra quelli ascoltati finora, e sicuramente il più ritmato, come si può già intuire dalle vivaci percussioni che aprono il pezzo. Come ormai d’abitudine spiccano i bellissimi e volubili vocals di Valenzano, che sanno modulare melodie da musica leggera italiana con altrettanta facilità di quella che usano per cantare linee teatrali. L’energia e la voglia di ballare che sprigiona il brano sono in ogni caso veramente contagiose, del resto la canzone ci viene presentata dalla band stessa come una “samba mediterranea in cui l’amore si parifica ai movimenti più naturali di ogni essere vivente: il respiro della foglia, l’istinto animale, il lavoro e, quindi, l’intelletto umano”.
Picture of Troy J. – Politically Correct
Una canzone di una band italiana che si chiama Politically Correct si presenta già come un brano ad alto rischio, per cui la approcciamo cercando di non fare troppo caso al testo e concentrarci principalmente sulla musica. Il brano è tratto da 7 Leaf Clover, l’ultimo disco dei Picture of Troy J., band attiva dal 2012 nell’ambito della scena punk rock. Il pezzo è in effetti un brano melodico e piuttosto aggressivo/carico, con un bel ritornello che si conclude con le parole “politically correct” che in realtà un po’ stonano nella ritmica. Il sound di riferimento è quello americano di inizio anni 2000, e si può anche rintracciare qualche eco di gruppi come Sum 41 e The Offspring; fatto salvo il testo di cui preferiamo appunto ignorare il contenuto, è un buon brano punk rock, adatto tanto alla resa live quanto all’ascolto in cuffia.
Seb – Chissà
Nuovo singolo per Giuseppe Collura, in arte Seb, che ci propone la sua Chissà, fuori per l’etichetta Carioca Records. È un brano pop dagli echi cantautorali, sicuramente in linea con la canzone della musica leggera italiana, e un mood decisamente malinconico e nostalgico, esemplificato perfettamente nella ripetizione della frase “e mi lasci solo” sul finale. Il testo parla infatti della “paura della solitudine e la volontà di non dimenticare la persona amata [che] caratterizzano la contraddittoria situazione in cui si trovano molti esseri umani”. Molto radiofonica nella sua essenzialità.
Soloperisoci – Dipendente
Soloperisoci è un progetto di una band dell’underground romano che dovreste assolutamente conoscere: non quell’alternative rock à la Ministri, non quell’urban generico di cui Roma sembra invasa. Soloperisoci offre un brano dolceamaro che arriva alla fine dell’estate, un capitolo complesso e stratificato d’influenze, dall’indie-rock di prima generazione al post punk, che vuole affrontare il tema delicato delle dipendenze, inevitabili. Se credevate di non avere dipendenze, forse vi sbagliate, perché da oggi siete dipendenti da questi ragazzi. Da non perdere!
Andrea Negrini – The Easiest Song Ever Written
Andrea Negrini si presenta con “la canzone più facile che sia mai stata scritta”, una sorta di dichiarazione di intenti o forse una semplice descrizione del brano in sé; certo, non siamo in presenza di un pezzo caratterizzato da straordinari tecnicismi, testi contenenti voli pindarici o ritmiche strane. The Easiest Song Ever Written è un brano piuttosto lineare e di facile ascolto, quasi una ballad rock leggera e dal sapore un po’ retro; sarà anche stata facilissima da scrivere, ma da ascoltare può comunque rivelarsi meno scontata del previsto, un po’ perché dura parecchio per gli standard moderni, un po’ perché i vocals di Andrea sono più profondi della media e rendono maggiormente caratteristico lo stile dell’artista.
Chiara Cami – Fragola
Un nuovo capitolo dalle vibe autunnali per la cantautrice, youtuber e storyteller. Un frutto estivo per accogliere il freddo. Per iniziare, dunque, prendere una storia d’amore e farla bene a pezzi, possibilmente piccoli. Poi, stendere bene sul tavolo le vicende e organizzarle in una trama struggente. Aggiungere quindi una buona dose di chitarre rigorosamente anni ‘90. Amalgamare il tutto con una voce limpida e adagiare il composto su un delizioso strato di armonizzazioni. Per guarnire, si consiglia di usare della frutta fuori stagione. Le fragole si prestano bene, essendo un frutto molto dolce che mal si combina con la freddezza di chi di ricevere amore non ne vuole proprio sapere. Lasciare riposare in frigo fino a inizio ottobre e servire ben freddo. Il singolo autunnale perfetto non esiste, ma forse questo ci si avvicinerà. Quello di Chiara Cami è un caso più unico che raro, quello di una giovanissima cantautrice con una penna incredibile da cui è impossibile non rimanere conquistati; lo storytelling, questo sconosciuto alla scena dedita alla conquista di Scuola Indie. Un gran bel colpo!
Cinus – Come una carota
Esordio assoluto per Cinus, giovane artista di cui non conosciamo quasi nulla se non che si chiama Ginevra e che proviene verosimilmente da una zona compresa fra La Spezia e la Versilia -questo lo ipotizziamo perché abbiamo trovato una deliziosa versione dal vivo del suo singolo Come una carota eseguita a Pietrasanta e perché il brano è stato registrato presso gli studi de La Clinica Dischi. La canzone è un brano piuttosto semplice, principalmente chitarra e voce con qualche arrangiamento di sottofondo a dare corpo e ritmo al pezzo, ma spiccano due cose che sono la voce argentina di Cinus, particolarmente fresca, brillante e avvolgente, quasi idealmente ingenua, e la canzone che si dilata in un testo privo di un vero e proprio ritornello e per questo a tratti sfuggente ma allettante nella semplicità delle sue immagini, anche se con qualche inciampo come i passati remoti che appesantiscono il testo. Non perfetta, ma davvero piacevole.
Eleonora Elettra – Non riesco
Un brano che ci accompagna ufficialmente alla fine dell’estate verso atmosfere più oscure e tormentate, senza tradire un’anima sfacciatamente pop. Non riesco è un brano che parla di ossessione, come quelle adolescenziali che ricordiamo con nostalgia e come quelle di cui vorremmo liberarci. Segnatevi il nome di Eleonora Elettra, quello di una cantautrice sognante ma determinata a conquistarci tutti con tematiche inevitabilmente generazionali, quelle che ci stanno portando tutti nel baratro: la nostra oscurità orecchiabile che finalmente qualcuno ha voglia riportare. Al Corriere Romagna ha detto che sta tentando timidamente di sfondare la scena musicale, ma per quanto ci riguarda ci è già riuscita.
Gospel – Difendimi dal male
Da “Difendimi dal male” a “liberaci dal male” il passo è breve, soprattutto se ti chiami Gospel. Ma loro non lo sanno, e volano lo stesso e suonano lo stesso il loro rock alternativo e piuttosto aggressivo. Una linea di basso piuttosto groovy accompagna le strofe, che sboccano però in un ritornello più aperto e accessibile in cui i Gospel danno prova di saper accattivare l’ascoltatore, più di quanto fatto sul precedente singolo Revolver. A dire il vero il testo contiene qua e là alcuni riferimenti religiosi, segno che l’intuizione con cui abbiamo aperto il paragrafo non era forse così lontana dalla realtà, anche se la canzone parla principalmente di come sia “possibile che due persone, all’interno di una relazione, diventino dei perfetti sconosciuti”, descrivendo “l’attimo in cui si diventa consapevoli che si è persone di passaggio l’una per l’altra, o meglio, forestieri”.
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