Bipuntato, Sesto, Ave Quasar: le recensioni dei singoli italiani

Bipuntato – A largo
Bipuntato, nota in passato anche come “B.” (nome che evidentemente creava qualche complicazione in fase di ricerca su Spotify, sui social, su Google e un po’ ovunque), torna a breve distanza dal suo ultimo singolo Via Sicilia con questo brano intitolato A largo, per l’etichetta V4V. La canzone è un pezzo ritmato ma dalle sonorità chill -se ha senso una descrizione del genere. Il sound parte da basi R&B ma c’è tutto un substrato elettronico incalzante che dà il ritmo alla canzone senza però prendere il sopravvento, lasciando che il vero spazio lo prenda la voce di Beatrice che “ci spinge nella solita festa abbracciando una serenità interiore e lasciando le proprie ansie in mare aperto”. Pur permanendo il dubbio sul titolo del brano (intenderà “al largo”?), A largo è un pezzo che funziona, sia da ascoltare nella tranquillità domestica, sia a una festa easy con gli amici, e spiana la strada al nuovo album di Bipuntato previsto per la primavera.
Maligno Amplificatore Biologico & Zac – Apparenze
“Questo è il primo singolo che uscirà” di Maligno Amplificatore Biologico, come ricorda lui stesso all’interno del testo di Apparenze, brano che porta anche la firma del diciassettenne produttore Zac. Nonostante sia all’esordio come solista, l’artista dimostra già di possedere una certa padronanza lirica nello stendere parole e rime, e anche se a volte il flow sembra migliorabile, Apparenze si configura come un’ottima prova d’esordio e base di partenza per i prossimi brani. La canzone “vuole far interrogare gli ascoltatori su quanto ci sia di celato in ognuno di noi e ad invitarci a osservarsi l’un l’altro senza vergogna, a non temere il gelido sistema che imprigiona la bellezza dell’interiorità”.
Max Montanari – Con le parole
Giusto poche settimane fa parlavamo con favore dell’esperimento realizzato dai Bodega di pubblicare uno stesso brano in otto lingue diverse (fra cui l’italiano), rinverdendo una tradizione antica che con gli anni si era un po’ persa. Siamo positivamente sorpresi di ritrovarci la proposta del romagnolo Max Montanari, che ha fatto qualcosa di simile ma stavolta partendo dall’italiano per poi proporre la sua nuova canzone (Con le parole) in spagnolo (Con las palabras), portoghese (Com palavras) e in inglese (dove è diventata King of Lies, un po’ come quando noi italiani traduciamo strani i titoli dei film inglesi). Oltre al tentativo di espansione multilinguistica, Con le parole è un brano rock’n’roll piuttosto spinto dal sapore di hard rock, con assoli di chitarra à go go e vocals curiosamente figli di Piero Pelù. È un pezzo che prende, che spacca tanto in cuffia (o cuffietta) quanto -ci piace credere- dal vivo, mentre racconta “quanto ‘con le parole, cambierai il tuo domani’ imparando da politici, comunicatori e religiosi che di tale strumento (la parola) oggi come ieri fanno uso per smuovere masse, compiere stermini senza etica o semplicemente fare i propri interessi”.
Pellegatta – Lasciami tu
Pellegatta, con la sua irriverenza e sfacciata sincerità, torna con un nuovo singolo: uno sfogo in cui è impossibile non riconoscerci, con sfumatura elettroniche simil anni Ottanta. Il brano, prodotto da Paolo Iafelice – già al lavoro come ingegnere del suono con Fabrizio De André, Ligabue, Fiorella Mannoia – è un brano che rispecchia lo stile semplice e diretto della cantautrice che affronta il tema della separazione e delle dipendenze affettive.
Rapha – Acque amare
Acque amare è il nuovo singolo di Rapha che segue il precedente singolo In punta di piedi, in vista di un EP. Canzone cruda, con ritmo vivace e un sound prettamente elettronico. La chitarra elettrica, che accompagna l’intero brano, risulta sporca e spigolosa come lo è, a volte, la nostra sfera emotiva. Acque amare fa sì che Rapha si confermi tra i nomi più interessanti della nuova scena romana, un fantastico continuo di cui non vediamo l’ora di vedere il culmine nel nuovo disco
Sesto – Meri
Torno ancora una volta Sesto con un intimo e profondo singolo, colonna sonora di un’ipotetica vita incredibile e autobiografica che, romanticamente, gli attribuiamo. Un nuovo capitolo per il cantautore di Trieste che ci avvicina alla pubblicazione dell’album d’esordio solista di Alessandro Giorgiutti, che non vediamo l’ora di ascoltare e segue i precedenti singoli Sbalzi (che l’ha portato tra i finalisti dell’ultima edizione di Musicultura), Galleggianti, Neve (Anna) e il più recente 0+0.
La Volpe Sophia – La speranza
La Volpe Sophia è il nome di un progetto musicale, ma anche di un cartone animato basato sulla filosofia trasmesso dal 2020 su Timvision; tutto quanto opera di Andrea Lucisano, filosofo, artista e musicista. A inizio mese era uscito il singolo Il carro amato, che viene seguito ora da La speranza, già sigla del Prometheus Festival, evento per le scuole europee sul rapporto tra etica, scienza e nuove tecnologie. Il pezzo è una canzone allegra e briosa, con un ritornello anche piuttosto accattivante che comunque tradisce la doppia ragion d’essere del brano (opera musicale ma anche canzone scritta a scopo educativo). Si fa molto apprezzare la dinamica della voce di Andrea Lucisano -il cui modo di cantare peraltro ricorda quello di Jovanotti– con quella di Anita Orfano, e ovviamente degno di nota è il testo che “vuole ricordare di non permettere alla paura di prendere il sopravvento e con orgoglio cercare nuova linfa vitale per connettersi alla sorgente preziosa del proprio essere”.
Ave Quasàr feat. Trio Cavallazzi – Acqua
ll brano del duo elettronico viene riproposto con un nuovo arrangiamento che trova spazio nella musica classica e nell’elettronica contemporanea con la preziosa collaborazione del Trio Cavallazzi di cui fa parte anche Say Twine, sempre dell’etichetta Ohimeme. Un progetto intenso e incredibilmente coerente, anche se fuori dai circuiti, la colonna sonora di un film Denis Villeneuve, uno dei vecchi. Da non perdere anche in questa nuova veste, che speriamo di veder replicata.
Avvolte – Face to Face
Altro brano dal messaggio importante quello degli esperti Avvolte, band torinese in giro dal 1996, che con la sua nuova canzone Face to Face è stata scelta come portavoce della campagna M’illumino di meno di Radio2 RAI / Caterpillar -campagna di sensibilizzazione contro lo spreco di energia elettrica, “spegnendo il maggior numero di dispositivi elettrici non indispensabili, creando un momento di simbolico silenzio energetico”. Privati per un po’ dei nostri onnipresenti cellulari e computer, ci ritroviamo “faccia a faccia”, costretti ad avere relazioni dirette e personali con le persone che ci stanno attorno e “fare al buio l’amore”. Il brano si sviluppa su un rock energico ma non pesante, senza magari un ritornello super catchy ma mantenendo un’orecchiabilità costante anche nelle strofe, cosa non scontata.
Dheli – Squid Game
Il suo ultimo singolo Tell Me Now era uscito a inizio febbraio, caratterizzato da un sound dance internazionale un po’ come si usava ai tempi d’oro di Pitbull e David Guetta. In quel momento Dheli si trovava ancora in Italia, ma ora l’artista spezzino ci fa ascoltare una canzone nuova direttamente da Miami dove si è trasferito da pochissimo, e questa sua esperienza recente si fa già sentire all’interno del testo di questa nuova Squid Game, che già in partenza esordisce notando come Dheli abbia provato a “scappare dall’altra parte del mondo / i problemi son sempre gli stessi”. Il sound del brano nuovo si mantiene nell’ambito della dance, ma in questo caso meno pop e radiofonico e più concentrato sul testo che contiene tanto riflessioni dettate dal recente cambio di continente, quanto da domande più profonde a livello -se vogliamo- mistico e filosofico (“dimmi cos’è la fede / perché io sto cadendo e nessuno mi prende”). Meno immediato del singolo appena precedente, Squid Game è comunque un brano che fa un deciso salto di qualità a livello contenutistico e testuale. Ora attendiamo le nuove produzioni realizzate nei mega-studi americani.
Forse Danzica – Naftalina
Un nuovo capitolo in attesa di un disco di debutto per il progetto tra indie ed elettronica di Matteo Rizzi che vuole raccontare il tema dell’assenza, e come spesso le uniche reazioni possibili siano quelle di apatia, inazione e isolamento. Una nuova danza alienante e noir che sembra provenire da un’altra epoca, con la malinconia distintiva del progetto Forse Danzica: un ritratto realistico di un solitario in quarantena. Non vediamo l’ora di ascoltare tutto il disco.
Francesco Cioffi – Cuore e dintorni
Nuova produzione per Luca Giura aka Molla, factotum della scena indipendente pugliese. Cuore e dintorni è il singolo d’esordio solista di Francesco Cioffi, già visto nella band Medison. Fuori per LeIndie Music, si tratta di un brano pop tranquillo e dolce, appena più ritmato di una ballad, con una curiosa chiusa dopo il secondo ritornello in cui salgono in cattedra le sonorità elettroniche quasi ad anticipare un’evoluzione del pezzo che però non arriva. La voce di Francesco è trattenuta ma adeguata allo spirito intimista della canzone. “L’amore è una medaglia con due facce. La seconda è il dolore. Non si può pensare di amare senza dover lottare come lottano due leoni, come lottano fra di loro le forze stesse della natura”, spiega Francesco elaborando sul significato del brano.
Ledi B – Origami
Doppietta ligure su Origami, il singolo d’esordio della spezzina Beatrice Fiordisaggio in arte Ledi B, fuori per l’etichetta spezzina Indieca Records. Il brano è un pezzo fondamentalmente pop, con il pianoforte e addirittura un synth “effetto banjo” nelle strofe che richiama velatamente la musica country, mentre i vocals di Ledi B sono cantati ma quasi vicini al rappato a tratti: un mélange di stili e influenze differenti insomma, per una canzone certamente orecchiabile -anche se potrebbe essere più catchy- e ben interpretata, tendente al malinconico-riflessivo. La voce è interessante, ora servono canzoni che lascino il segno.
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