Limonov, Saera, Dheli: le recensioni dei singoli italiani

Limonov – Tutto sta svanendo (Live a Frequenze Studio)
I Limonov hanno deciso di fare qualcosa di diverso. Perché diciamocelo, per quanto ci piaccia la musica, ogni settimana siamo travolti da centinaia di nuovi singoli italiani, e almeno altrettanti internazionali; alcuni bellissimi, altri mediocri, ma tutti che seguono bene o male lo stesso schema: annuncio uscita brano, uscita su Spotify a mezzanotte ed eventuale video. Questo trio bresciano invece è entrato al Frequenze Studio e il suo nuovo EP l’ha registrato in presa diretta, così come usciva dagli strumenti e dalle corde vocali. Un’idea sicuramente carina, anche un po’ rischiosa, ma che comunica la voglia di uscire un po’ dagli schemi, provare a farsi notare sorprendendo l’ascoltatore (che sia fan o che sia di passaggio). Il risultato è quello che possiamo ascoltare sulle piattaforme di streaming, e di cui abbiamo qui un assaggio con la traccia di chiusura Tutto sta svanendo, un pezzo che pare esemplificare bene il concept di presentazione della band, ovvero “una band art rock che cerca di mescolare musica elettronica e sonorità post-punk in italiano”. A noi piace molto, a partire dall’atmosfera rarefatta del brano.
Amaro – Giù nel lago profondo
L’abbiamo conosciuto con il suo singolo d’esordio Quasi senza rancore, e lo ritroviamo ora con il followup intitolato Giù nel lago profondo. Il cantautore romano Amaro crea una sorta di fil rouge che collega i due pezzi: se nel primo infatti l’artista raccontava come fosse finito nel baratro a causa di una donna dipinta quasi come la strega di Biancaneve, qui un’altra donna aiuta Amaro a tirarsi fuori dal fondo. Anche se la relazione è stata di breve durata, l’artista vuole esprimere la propria gratitudine per questa ragazza, a cui è -pare- ancora legato da un sentimento di amicizia. Il tono del brano è più soffuso e intimo, quasi una ballad acustica alla chitarra, segno forse di una ritrovata tranquillità e pace interiore dopo gli stravolgimenti narrati in Quasi senza rancore?
Andrea – Magnitudo
Secondo singolo per Andrea Pasqualini, in arte semplicemente Andrea, che nel 2020 aveva debuttato con Messico. La sua Magnitudo è un brano fondamentalmente dance (con un’anima molto pop, in ogni caso) che avrebbe anche un respiro internazionale al di là del testo in italiano. Le sonorità fanno in effetti parecchio compilation Hit Mania Dance di inizio 2000, e questa è un’ottima cosa specialmente per noi che con quei suoni siamo cresciuti. D’impatto il ritornello, che sfruttando anche l’effetto-ripetizione non fatica a insinuarsi nelle orecchie e nella testa, mentre curiosa è la pronuncia nelle strofe, con una “e” molto aperta un po’ come quella di Madame in Voce. Piccoli dettagli che però danno colore al pezzo e aiutano a conferirgli un’identità propria.
Bohemian Karma – DeLorean
I Bohemian Karma fanno il proprio ritorno sulle scene dopo circa dieci anni di assenza, e salgono sulla più classica delle DeLorean “per andare via da qua” in cerca di un passato migliore, quando apprezzavamo ancora le piccole cose che avevamo e tutto era più semplice e genuino. Un passato in cui magari il rock e gli assoli di chitarra trascinavano le folle che invece adesso inseguono qualche trapper di ultima generazione diventato famoso grazie a una playlist su Spotify. E in effetti di rock e di chitarre in DeLorean ce ne sono parecchie, come si usava un po’ di (parecchi) anni fa. “È un brano nostalgico, anche da qui deriva il titolo DeLorean. Chi non vorrebbe tornare ad un periodo felice e spensierato?”, afferma del resto la band a proposito del singolo.
Dheli – Tell Me Now
Primavera 2012, vai in discoteca e balli le nuove hit di David Guetta, Pitbull, Flo Rida e will.i.am senza sapere che stai vivendo l’ultimo grande periodo di successo della dance internazionale (almeno per ora). Dieci anni dopo su Disco Radio passano ancora a ripetizione le stesse canzoni di quegli anni, anche per mancanza di valide alternative più recenti, ed è in questo mare di nostalgia che ci fa tuffare Dheli con il suo nuovo singolo Tell Me Now. Interamente in inglese (a differenza di tutti i suoi altri singoli), questo brano super ritmato e anche un bel po’ sognante sarebbe (stato) perfetto da ballare con un cocktail annacquato in mano appiccicati ad altre novecento persone -cose impensabili oggi non soltanto in termini musicali. Non sappiamo che direzione prenderà Dheli dopo questo pezzo, anche perché finora ci ha abituati a non abituarci a nulla (abbiamo sentito del reggaeton, del pop punk e del “future vintage” tra le altre cose), ma onestamente non ci spiacerebbe affatto se continuasse anche solo per un pochino su queste sonorità super throwback ma bellissime.
Johara – Amore & basilico
La canzone descrive la quotidianità dell’amore in tutta la sua bellezza e semplicità. Dove ogni incomprensione viene superata con un piccolo gesto di dolcezza, premura verso l’altro spegnendo anche solo per poco i problemi del mondo esterno, il tutto usando sfumature R&B/urbane a cui i fan di Johara sono abituati da tempo. La giovanissima cantautrice di stanza a Milano si riconferma tra le novità pop più interessanti della scena.
Mått Mūn feat. Are You Real? – Soulprism
Torna con un nuovo singolo pre-album il veneto Mått Mūn, che avevamo incontrato sul nostro percorso a novembre con il suo precedente brano Iridescent dove l’avevamo inquadrato un pochino come il Tom DeLonge de noantri. Si scherza naturalmente, ma i temi astronomico-spaziali del progetto, insieme al sound alternative rock un po’ sperimentale del pezzo, non facevano sembrare così fuori strada il paragone. Sul nuovo singolo Soulprism, Matt abbandona la parte rock ma non quella sperimentale: si tratta di una canzone più elettronica, dall’incedere riflessivo e meditabondo, quasi allucinato, dove prevalgono colori freddi e sensazioni di profondità cosmiche. Il brano è realizzato in collaborazione con Are You Real?, compagno di etichetta in Beautiful Losers, e va ad anticipare l’uscita dell’album Lux che vedrà, beh, la luce in primavera.
Sacrocento & Mef Ferrari – 24ore
Prosegue la collaborazione fra Sacrocento e Mef Ferrari, dopo il doppio singolo Una volta sola/Tout le jour del 2021. 24ore è un brano che potremmo definire alternative pop, con vocals grondanti di autotune e influenze trap, e un interessante impiego al proprio interno anche di synth, violini e un pianoforte, per una ballad estesa e meditabonda. L’ampio e palese ricorso all’autotune è stato ormai sdoganato da qualche anno anche nel mainstream, e va detto che sebbene i due artisti avvertano che l’utilizzo che qui se ne fa è “portato all’estremo”, i vocals non risultano davvero così fastidiosi come si potrebbe credere; anzi, nel contesto del brano sono anche decisamente credibili. Sonorità interessanti con potenziale da radio, magari con un brano più breve e conciso.
Saera feat. Masamasa – Tu sei
Ancora una cantautrice che gioca con sonorità e influenze R’n’b, e ci riesce anche incredibilmente bene. Questo terzo singolo di Saera (fuori per la fedelissima Sbaglio Dischi), che segue i precedenti brani Prima volta e Corpo estraneo feat. Puertonico, si sposta da sonorità R’n’b a influenze più pop, mantenendo una scrittura matura e una voce ammaliante ci trascinano dentro un brano chill e avvolgente. Una relazione tossica, la consapevolezza di una malinconia inaspettata, i pianti in cameretta fanno di Tu sei un brano in cui è impossibile non ritrovarsi. Un ottimo brano per ritrovarsi a casa, dopo un periodo di sbando.
Santa Rosalia – A capofitto
Torna il misterioso collettivo che sembra affondare le proprie radici in quel di Palermo. Un brano che si svela come una metafora della potenza dell’amore. Che non ha genere ma solo sentimento. Perché quando questo sentimento invade la nostra persona si è capaci di tutto, anche di affrontare un tuffo chilometrico da “un trampolino infinito”. Una delicatezza incredibile, che di questi tempi di chiasso e classifiche fa sempre bene.
Seabass & Terry Blue – Distant Voices
Sebastiano Modolo, alias Seabass, già visto su queste lunghezze d’onda con il suo progetto Tales of Sound, unisce le forze con Leo Pusterla dei Terry Blue per questo brano dance intitolato Distant Voices. La canzone si sviluppa su un beat piuttosto minimale a metà fra King of My Castle di Wamdue Project e un singolo di David Guetta circa 2010, ma la voce trattenuta e raccolta fa sì che il singolo non strabordi in derive pop o dance mainstream, fermandosi più nel bacino dei brani da CD 2 di una vecchia compilation, quello dove si raccoglievano remix e brani da discoteca realizzati da nomi non di grido ma comunque di valore.
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