Amalia, Sara Jones, Anton Sconosciuto: le recensioni dei singoli italiani

Amalia – Stanotte
Secondo singolo per Amalia, artista che aveva esordito lo scorso anno con il brano Resta e che torna ora con questa Stanotte che è un bel brano pop con influenze R&B, dotato di un ritornello piuttosto accattivante e gradevole per quanto non iperritmato -volendo si tratta di un pezzo anche abbastanza radiofonico. Il cantato di Amalia ci ricorda un pochino quello di Cecilia, e anzi ci sembra anche in continuità con lo stile di Sara Jones di cui parliamo qui sotto. Bella voce, buone sonorità e sensazione di freschezza: tutti gli ingredienti per fare più che bene.
Sara Jones – Riopan
“Come si digeriscono i ricordi quando da sola non riesci?”, si chiede Sara Jones riflettendo sul suo nuovo singolo Riopan. Prendendo “un medicinale musicale in caso di gastrite e per un cuore che ha il reflusso”, è la sua risposta. Il nuovo singolo della cantautrice romana è una semi-ballad dal carattere decisamente pop, suonata alla chitarra nelle strofe ma che si apre in un ritornello che sale di giri spinto anche da synth più consistenti. Le linee vocali sono forse migliorabili perché il ritornello è abbastanza catchy ma non quanto potrebbe esserlo vista la buona base sonora, però ci piace parecchio la voce fresca e soffice dell’artista.
Tiziano Bak Bacarani – Nati domani
C’è chi afferma di non essere nato ieri in risposta a qualcuno che cercava di fregarlo, e qualcuno -nello specifico, Tiziano Bak Bacarani- che spiega di essere Nati domani, come nel titolo del suo nuovo singolo. Se Occhi era una buona presentazione con cui abbiamo conosciuto l’artista, Nati domani conferma la bontà sonora del progetto di Bacarani, che anche se fedele a un tipo di musica più adatto a palati meno giovani, confeziona un pezzo non privo di energia per quanto si tratti di una pseudoballad rockeggiante, e anche le linee vocali sono piuttosto accattivanti, pur in presenza di un testo non sempre scevro da luoghi comuni (“Governanti del mondo, tutti via di qui / Adesso basta, basta, seh”).
Walter Venniro – Per tutta la notte
Qualche settimana fa ha pubblicato Per un minuto, per cui ora Walter Venniro giustamente torna con Per tutta la notte, il suo nuovo singolo. Anche in questo caso siamo in presenza di un rock piuttosto retro, un po’ alla Enrico Ruggeri punk-prima-di-te, e la qualità della registrazione continua a essere piuttosto sporca e casalinga, che per la parte strumentale non sarebbe nemmeno troppo un male ma che non rende troppo godibili i vocals. Il brano è suonato bene e piuttosto trascinante lato chitarre, anche se pecca nelle linee vocali, e soprattutto in un testo ai limiti dell’indecenza -anzi, direi ben oltre i limiti (“non le bastava la mia marmellata / me l’aveva tutta quanta ingoiata / ne continuava ancora a andare giù / per tutta la notte, non finiva più”).
Anton Sconosciuto – What’s Your Name?
Un brano non immediatissimo, con impennate e improvvise decelerazioni, due facce della stessa medaglia che vanno a rappresentare due modi di pensare e di porsi davanti agli altri. Ispirato da una corsa per il centro di Roma, Anton Sconosciuto torna con la sua consueta eleganza e con scelte sempre poco banali: questa volta, guardando agli anni ’80, l’artista ricerca un suono senza tempo dalle ispirazioni orientaleggianti.
Erranimo – A Circle, a Square
Dopo un paio d’anni di pausa discografica, torna il cantautore salernitano Erranimo con il suo nuovo singolo A Circle, a Square. L’artista anticipa con questo brano il proprio album d’esordio, che ha già un titolo (The Origami Way) ma ancora non una data confermata di uscita. Si tratta di una canzone che si muove tra pop e influenze elettroniche, con un arrangiamento tendenzialmente minimale e sonorità che richiamano in parte gli anni ’80. Le linee vocali sono gradevoli -anche se l’accento inglese non è sempre impeccabile- con un ritornello piuttosto accattivante; il sound minimale potrebbe non coinvolgere certo pubblico abituato alle grosse produzioni, anche se in realtà fa sì che il brano possa trovare maggiormente i favori di una comunità più di nicchia.
Giuseppe D’Alonzo – Come si fa
A pochissima distanza dal suo album Fantasmi di carta, torna Giuseppe D’Alonzo con un nuovo singolo intitolato Come si fa. Se l’album era composto di belle canzoni ma decisamente troppo lungo, qui non possiamo certo muovere la stessa osservazione all’artista pescarese: il suo nuovo brano dura due minuti e trentatré secondi, e poi in ogni caso si tratta di un singolo (capitan ovvio, direte)! Anche Come si fa ha i toni della ballad acustica, suonata prevalentemente alla chitarra: è un brano dolce e delicato, che riflette sulle trasformazioni in atto nella società occidentale, dove sempre più gente comincia a rinunciare al mito della carriera lavorativa e della grande città per tornare a riscoprire le proprie origini più provinciali e il contatto con la terra. Ne risulta un pezzo capace di dosare musica e voce per testimoniare la tranquillità di chi vuole prendere la vita con calma, misurando passi tardi e lenti.
Leo Fulcro – La mappa
Già al singolo in questo 2023 Leo Fulcro, artista romano che aveva inaugurato l’anno con Yin e Yang e che ora torna con La mappa, un brano scritto per “analizzare tutte quelle sensazioni di disorientamento che proviamo quando ci sembra di vivere in un mondo senza punti di riferimento, chiusi da muri e limitati da barriere, quando solamente le persone che ci circondano sono un’ancora a cui aggrapparsi per non perdere la bussola”. La canzone viene presentata come un brano “happy/sad”, e in effetti le sonorità sono un po’ eteree e psichedeliche con un cantato influenzato dall’urban ma anche caratterizzato da un undertone malinconica. Ci piace la contrapposizione di elementi giocosi e parti più riflessive; manca secondo noi un ritornello veramente incisivo capace di far fare il salto di qualità al brano.
Leonardo Serasini feat. LSQ – Semplice
Leonardo Serasini propone questo singolo intitolato Semplice, tratto dal suo nuovo disco Il mondo contro #2 uscito da poco. È un brano che parla “di tutte quelle cose che possiamo fare per gli altri e che gli altri possono sempre fare per noi. Gesti e parole semplici che però, alla fine, condividiamo raramente”, come spiega l’artista. Si tratta di un brano pop rock con chitarre leggere ma che danno un certo ritmo al brano, mentre il cantato si mantiene su tonalità più tranquille. L’insieme è gradevole e capace anche di far muovere l’ascoltatore.
Segui la nostra playlist Italian Selection su Spotify, con la nostra selezione delle canzoni più interessanti uscite in Italia negli ultimi mesi!
Per leggere le precedenti recensioni dei singoli italiani clicca qui.