Weekend Cigarettes, Alfonso Cheng, Corinna: le recensioni dei singoli italiani

Weekend Cigarettes – Your Life Is Getting Over
News molto gradite in casa Weekend Cigarettes: la band alessandrina ha infatti comunicato che il suo nuovo album, The Chosen One, uscirà il 15 marzo su Rocketman Records. Il disco è anticipato da questo singolone intitolato Your Life Is Getting Over, in cui gli Weekend Cigarettes, con vibe molto alla Rise Against, si dimenano tra punk rock e post-hardcore con bei riff di chitarra, un ritornello aperto e accattivante e vocals graffianti ed energici. Belli i cori, forse un ritornello in più dopo la prima strofa non avrebbe guastato per aumentare la memorabilità del pezzo!
Federico Gasparini – Flowers to Wave
Progetto strumentale per Federico Gasparini, che con la sua Flowers to Wave propone un brano dall’ambientazione vagamente gotica e dark. Colpisce principalmente il sound minimale di questo brano, che pur potendo contare su un arrangiamento non certo scarno, fa della sottrazione la propria arma, con pochi colpi di batteria e synth di fondo a contribuire a dare al tutto l’aura spettrale che pervade l’intero pezzo. Ogni tanto un assertivo pianoforte accompagna il giro di chitarra, e alla fine la sensazione è quella di essere immersi in qualche vecchissimo film dell’orrore tipo La maschera della morte rossa che oggi non fa più nemmeno paura ma che ci lascia tutto il fascino dell’ambientazione retro.
Kiens & 23Dam – Siamo fottuti
“Eh, sì”, verrebbe da rispondere leggendo il titolo del nuovo brano di Kiens e 23Dam. Fottuti lo siamo per la situazione in cui l’umanità si è infilata con il riscaldamento globale, ma i due artisti ci dicono che lo siamo anche su un livello più intimo e personale. Siamo fottuti “parla di depressione, salute mentale e di scelte sbagliate; parla di tutte quelle volte nelle quali abbiamo perso e ritrovato la speranza, molto spesso ci scordiamo di quanta strada abbiamo fatto e quanto forti siamo stati per arrivare fin qui”, spiega Kiens parlando del brano, un pezzo che musicalmente è un po’ il contrario di quello che dice il testo (pensate al meme con la casa nera e la casa rosa fluo). Se le parole raccontano una situazione di crisi (anche mistica: “non credo ci sia un dio e se c’è non sa chi sono”), la musica si sviluppa su una graziosa chitarrina pop abbinata a vocals molto relatable e vicini ai gusti delle nuove generazioni. Tutto sommato ci piacciono questi accostamenti non scontati, e anche il testo è molto più profondo e intelligente di quanto non si possa pensare leggendo solo il titolo del brano.
Light Lead – Running
Dopo l’EP d’esordio Randomness, i Light Lead si preparano a pubblicare un nuovo EP, anticipato da questo singolo intitolato Running, un brano ispirato dalle esperienze dei continui traslochi della cantante Mio in gioventù. I Light Lead ci propongono un brano vicino all’indie pop, con sonorità piuttosto minimali basate principalmente su un giro di basso e dei synth acuti, che fanno da contraltare alla voce più profonda di Mio. L’idea del brano non è male, anche se forse manca una parte veramente incisiva e memorabile che faccia fare il salto di qualità alla canzone, e andrebbe un po’ rivista la pronuncia inglese.
Lvcrime – Notte
In principio furono gli Stick Against Your Neck, band pop punk con sei singoli usciti tra 2019 e 2021. Ora il gruppo bolognese ha deciso di trasformarsi: innanzitutto hanno cambiato nome, e poi dall’inglese sono passati all’italiano e le sonorità si adeguano a questa scelta, avvicinandosi alla nuova ondata emo-trappeggiante. Loro lo chiamano “sad punk” – ed è evidente a chi si vogliono richiamare; effettivamente Lvcrime fa molto sad boi – ma non è nulla più che pop punk, fatto peraltro bene. Forse le strofe sono un po’ fragiline e convincono meno del ritornello, ma in generale il pezzo è molto catchy. [Simone De Lorenzi]
Maelstrom – Ombra
Dopo Coralli e Bassa marea, Maelstrom mette per un attimo da parte i titoli marinareschi per proporci questo brano intitolato Ombra, fuori sempre per Revubs Dischi. Si tratta di un brano indie pop alla chitarra ma anche molto ritmato con un beat bello prepotente. Le melodie e le sonorità sono decisamente radiofoniche, poppeggianti, e fanno scorrere molto gradevolmente la canzone, anche se forse ci sarebbe piaciuto un cambio di passo anche vocale nel ritornello, per dare quella “botta” in più alla canzone. “La generazione Z vanta tra le tante caratteristiche quella di ereditare una propensione al disfattismo personale, causata da un mondo che corre troppo veloce e che impone di saper stare al passo. È un dialogo con una versione di me che si è persa e che vuole ritrovarsi”, racconta Maelstrom a proposito del brano.
Nictagena – Plutone
Mentre ci stavamo arrovellando il cervello per capire cosa potesse voler dire il nome Nictagena, il comunicato stampa ci è venuto in soccorso spiegandoci che si tratta del nome scientifico della bella di notte, pianta che appartiene alla famiglia delle Nyctaginaceae. Nictagena è al primo singolo con questo Plutone, nome che viene dal (non) pianeta più lontano del Sistema Solare. E in effetti le sonorità di questo brano potrebbero essere un po’ spaziali, un po’ da solitudine durante un viaggio cosmico senza compagni; fosse uscita sessant’anni prima magari poteva essere il brano che risuonava nelle orecchie di Michael Collins nel dark side of the moon mentre i suoi due compagni di navicella sgambettavano sulla superficie lunare. Ci piace il mood evocativo di questo brano, che non cambia quasi mai sonorità o tempo, ma che è capace di creare l’atmosfera e mantenerla per tutta la propria durata.
The Sun – Ostinato e controcorrente
Il nuovo singolo dei The Sun parla da sé fin dal titolo, che ricorda la famosa “direzione ostinata e contraria” di De André. Se già nel 2012 rivendicavano il loro ruolo di outsider nell’omonima canzone, ora lo fanno in maniera più decisa, da gruppo “liberamente indipendente”. Ostinato e controcorrente è un manifesto contro il conformismo sociale, oltre che musicale: un atteggiamento che si riscontra anche nella scelta di posticipare a data da destinarsi l’uscita sulle piattaforme digitali del nuovo album Qualcosa di vero – da cui è tratto questo brano –, dal 5 dicembre scorso disponibile solo su CD. [Simone De Lorenzi]
Unknown Official Artist – Ballavi i Bauhaus
Ritroviamo gli Unknown Official Artist, uno dei gruppi con il nome più balzano che ci siano capitati tra le mani negli ultimi tempi. Qualche settimana avevamo abbastanza apprezzato la loro Korova, e ora sentiamo questo pezzo intitolato Ballavi i Bauhaus che ci piace molto di più: il suo alternative rock ha una certa carica di pathos che si esprime sia nelle sonorità sentite e passionali, sia nel cantato malinconico. A tratti sembra quasi di sentire una versione più ricercata e distorta de Le Vibrazioni (in senso positivo, sia chiaro).
Alega – Errori di maturità
Dopo il suo album Golgota dello scorso anno, Alega si ripresenta con un brano intitolato Errori di maturità, un pezzo che parla di quel “limbo dai 15 ai 18 anni in cui si è convinti di poter scavalcare il mondo, ma che in realtà si stanno solo facendo dei piccoli passi. Talvolta pure indietro, trasformando in niente tutto ciò in cui eravamo convinti fosse tutto”. Si tratta di un brano interpretato in modo rappato da Alega, anche se in realtà la base musicale è molto più simile a un pop con influenze R&B; immaginatevi Neffa rifatto da un rapper moderno. La sovrapposizione dei due stili crea senz’altro un effetto fresco e ci fa apprezzare il brano molto più che se la base fosse una di quelle standard dell’hip hop contemporaneo.
Alfonso Cheng – Fuoco cammina con me
Visto recentemente con il suo singolo Fino a Pagani, Alfonso Cheng ritorna ora con il brano Fuoco cammina con me, anticipazione del suo prossimo album Finferland, in arrivo a marzo per Manita Dischi. Come dice anche la voce di presentazione a inizio brano, si tratta di un pezzo dalle vibe piuttosto nostalgiche, meno frenetico e meno marcatamente hyperpop di altri brani dell’artista che abbiamo ascoltato fin qua, ma sicuramente molto synthpop. È un brano che se fosse uscito negli anni ’80 non sarebbe sembrato totalmente fuori luogo, per quanto il cantato sia decisamente più moderno e contemporaneo, ma ci pare anche un brano che avrebbe fatto un gran successo con un remix italodance a inizio anni 2000.
Canostra – Fare il morto a galla
Primo singolo per i Canostra, che operano già una scelta non convenzionale proponendo un brano che dura quasi sette minuti, ma come dicono loro stessi, si tratta anche di “un invito a vivere più intensamente certi momenti per far sì che restino per sempre dentro di noi”. Il brano si chiama Fare il morto a galla, e anche se non invita a controllare che la luna sia ancora gialla, anche questo ha a che fare con il trascorrere del tempo e con il saper apprezzare l’attimo che si sta vivendo. Non è certo un brano che ha fretta (e non potrebbe essere altrimenti vista la durata); lo si capisce già dalla “intro” del brano che prende il primo minuto e mezzo, così come l’evoluzione del brano che non arriva fino a quasi il quarto minuto, quando le sonorità intime e raccolte “chitarra e voce” passano a un brano più intenso e full band. Ci piace quest’approccio “progressivo” e coraggioso che i Canostra adottano sul loro brano, e a dire il vero anche il brano in sé è un pezzo di valore, cantato con sapienza sia nella parte più quieta che in quella più energica e passionale; un brano quasi d’altri tempi, di rock cantautorale.
Corinna – Piccola bastarda
Titolo forte per Corinna, che chiama il suo nuovo brano Piccola bastarda. A differenza di quanto magari uno si possa aspettare, non si tratta di un brano incazzato ed energico, ma anzi piuttosto delicato per quanto ritmato. La voce di Corinna è dolce e aggraziata, decisamente piacevole per le orecchie da ascoltare, e in qualche passaggio ci ricorda lo stile vocale di un’artista che apprezziamo molto come Galea. Nel brano, viene innestata su sperimentazioni sonore elettroniche fatte di “campionamenti e distorsioni di spade medievali”, creando sensazioni a tratti spiazzanti e a tratti disarmoniche ma sempre efficaci e curiosi. Non è un pezzo estremamente catchy, ma non è nemmeno un brano difficile da approcciare e da ascoltare (è musica pop camuffata da musica complicata e ricercata, per così dire), e soprattutto potrebbe piacere a un pubblico piuttosto eterogeneo.
Anima nera – Dorian Gray
Nuovo singolo dal titolo letterario per Anima nera, che aveva pubblicato il suo ultimo album Amantide nel lontano 2018. La sua Dorian Gray è dedicata a una persona che rimarrà “eternamente giovane e bella chiusa dentro a un ricordo”, ed è un brano classicamente rock con chitarre distorte e qualche assolo abbastanza trascinante, macchiato però da un cantato poco incisivo che fa poco per restare dentro alla metrica o dare una vera sferzata di energia al brano.
Edgar Allan Pop – Garantito
Con l’improbabile pseudonimo di Edgar Allan Pop (prolungamento del precedente e più anonimo “Edgar”) si presenta a noi questa scheggia impazzita dalla Romagna (e aggiungerei orgogliosamente). Il singolo in questione è poi più credibile di quello che potremmo aspettarci: un ritornello appiccicosissimo si staglia in mezzo a questo pop punk sghembo e riverberato con tocchi di elettronica lo-fi (che si intensificano sul finale). Uno dei tanti sfoghi da giovane della provincia si colora di una “cazzimma” e di un’ironia sanguinea particolare; il risultato è divertente e curioso. Bravo.
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