All Time Low al Fabrique – 25/02/2023: il live report

Il live report del concerto degli All Time Low al Fabrique di Milano, insieme a Games We Play e Lauran Hibberd!
Otto anni dopo quel concerto insieme a Neck Deep e Real Friends che è stato un rito di passaggio per un’intera generazione di pop punk kids italiani, gli All Time Low si ritrovano di nuovo sul palco milanese del Fabrique, interrompendo un’assenza dall’Italia che durava addirittura dal 2017, quando la band aveva fatto un concerto frizzantino all’Estragon di Bologna.
Sarà per tutti gli anni che ci hanno fatto aspettare, ma il pubblico ha dato una grande risposta per questo unico show italiano del tour, riempiendo il Fabrique che è tutto fuorché una venue piccola, e mostrandosi bello carico già per i due special guest in apertura del concerto. Lauran Hibberd comincia a scaldare la serata con il suo pop rock aperto e catchy, Games We Play fa ballare e cantare il pubblico, pur con qualche chiacchiera di troppo tra una canzone e l’altra (e a volte anche durante le canzoni).
20:45 spaccate e si spengono le luci per l’ingresso sul palco degli All Time Low. La band si trova a metà strada fra l’ultimo album Wake Up, Sunshine, uscito ormai nel 2020, e un nuovo album che ancora non è stato annunciato ma da cui abbiamo già potuto ascoltare un po’ di brani. Naturale quindi che la scaletta veda un po’ di pezzi dell’ultimo disco (la hit Monsters che sull’album vede il feat. di Blackbear, più Getaway Green, Some Kind of Disaster, e a sorpresa la traccia di chiusura Basement Noise, un brano throwback ai primissimi tempi della band) e sostanzialmente tutti i brani nuovi che la band ha pubblicato negli ultimi mesi, come Sleepwalking, Tell Me I’m Alive, Modern Love, PMA e Once in a Lifetime.
La scaletta è piuttosto lunga, toccando le 23 canzoni, ma con quasi metà dei brani occupati dalle uscite più recenti, lo spazio per le vecchie glorie del repertorio della band si restringe necessariamente: non possono mancare Weightless e Dear Maria, sapientemente inserite nell’encore insieme a Monsters; Stella viene infilata in un medley con Modern Love; spuntano un paio di pezzi da Dirty Work, la prevedibile Time-Bomb e l’imprevedibile Do You Want Me (Dead?) -che è un pezzone, parere personale.
A un certo punto il pubblico chiede a gran voce Therapy, ma la canzone non è (criminalmente) in scaletta. Alex prima spiega che non può farla perché la scaletta è fissa, e si lancia in un acustico con Missing You, poi evidentemente decide di accontentare i fan e canta la prima strofa del brano, lasciando al pubblico il compito di cantare il ritornello. It’s not much, ma ci accontentiamo comunque.
Dai vecchi brani spunta una sorta di deep cut che è Let It Roll, secondo brano in scaletta e scelta senz’altro inaspettata, ma anche per questo molto apprezzata. Più consuete Something’s Gotta Give e Lost in Stereo, mentre prima di lanciarsi nella stupenda Somewhere in Neverland, Alex suona al piano Forever Young degli Alphaville, anche perché il brano è citato proprio nel testo di Somewhere; una sorta di piccolo easter egg, se vogliamo.
A un certo punto Alex ricorda divertito quella volta che la band aveva suonato prima di Vasco Rossi (!) e il pubblico continuava a invocare il nome del rocker di Zocca nelle pause tra un brano e l’altro; rispetto a un solito concerto degli All Time Low però salta all’occhio (o all’orecchio) come Alex e Jack si lancino in molte meno battutine, battutacce e dick jokes tra una canzone e l’altra; per carità, a quasi quarant’anni ci sta che magari ci si dia un taglio, ma tra quest’evoluzione e il focus sui brani nuovi a scapito di quelli vecchi si ha un po’ l’impressione che gli All Time Low siano entrati in una nuova era con nuovi fan, cercando possibilmente di non perdere quelli vecchi con qualche pezzone del back catalogue inserito in scaletta.
A noi anziani ovviamente scende una lacrimuccia ripensando ai tempi in cui le scalette erano infarcite di brani di Don’t Panic e Nothing Personal, ma la band fa comunque un grande lavoro sul palco musicalmente parlando: gli All Time Low questa sera sono stati impeccabili sia come presenza scenica che come compattezza sonora, e che gli vuoi dire di più?
Chiudiamo con una constatazione: il concerto è finito alle 22:20. Ma quant’è bello uscire da un concerto all’ora in cui spesso altri concerti non sono nemmeno ancora cominciati, ed essere a casa ben prima della mezzanotte? Ribadiamo come abbiamo già fatto in passato: più concerti che iniziano e finiscono presto, e meno serate tirate per le lunghe fino all’una passata Sanremo-style! Grazie.
La scaletta del concerto degli All Time Low al Fabrique:
- PMA
- Let It Roll
- Something’s Gotta Give
- Tell Me I’m Alive
- Modern Love / Stella (medley)
- Forever Young (cover degli Alphaville)
- Somewhere in Neverland
- Lost in Stereo
- Life of the Party
- Dirty Laundry
- Do You Want Me (Dead?)
- Dark Side of Your Room
- Getaway Green
- Basement Noise
- Once in a Lifetime
- Missing You
- Therapy (solo prima strofa e ritornello, sigh)
- Some Kind of Disaster
- Time-Bomb
- Sleepwalking
Encore:
21. Weightless
22. Monsters
23. Dear Maria, Count Me In