Maggie Lindemann al Gate di Milano – 09/06/2023: il live report

Foto di Hélio Gomes
Il live report del concerto di Maggie Lindemann al Gate di Milano!
Quando era stata annunciata fra i nomi nella lineup dello Slam Dunk inglese, qualche nostro connazionale aveva reclamato la sua presenza anche nella scaletta dello Slam Dunk Italy (di cui potete leggere un parziale resoconto qui). Maggie Lindemann non è poi stata inserita all’interno del festival più pop punk dell’estate, ma l’allora Radar Concerti -che nel frattempo ha cambiato denominazione in All Things Live Italy– ha ascoltato le preghiere dei fan italiani e le ha esaudite, portando Maggie in Italia per un’unica data al Gate di Milano.
Maggie Lindemann arriva nel nostro Paese nel pieno del Suckerpunch World Tour, in supporto al suo primo disco ufficiale full length uscito lo scorso anno e che ci era davvero piaciuto, grazie alla sua mescolanza di elementi dark e quasi metal alla Evanescence con le più recenti derive pop punk nella scia di Machine Gun Kelly; un mix sostanzialmente inedito e realizzato in modo davvero azzeccato, per un album pieno zeppo di ritornelli memorabili, testi relatable (e anche un po’ ruffiani) ed energia da vendere.
Ad aprire la serata ci pensano i belgi Cellar Twins, band in realtà già abbastanza navigata (la fondazione risale al 2014) e che sembra la perfetta opener per Maggie Lindemann, con il proprio stile heavy ma comunque accattivante e ascoltabile… un po’ come il disco della protagonista della serata. Punti bonus per il batterista che si presenta sul palco con una maglietta dei Beauty School Dropout, band neo pop punk in orbita blink-182 di cui consigliamo senz’altro l’ascolto (a questo link potete leggere una loro bella intervista in italiano fresca fresca).
Mezz’ora di cambio palco per un concerto che non prevede scenografie è abbastanza letale, e a dire il vero anche un po’ inspiegabile, anche se dopo il cambio palco durato addirittura un’ora fra Clairo e Phoebe Bridgers al Carroponte non ci sorprendiamo più di nulla. Finalmente però, puntuale alle 21:15, sale sul palco Maggie Lindemann, vestita rigorosamente in all black.
L’artista texana porta una scaletta di circa un’ora e dieci in cui è previsto l’intero album Suckerpunch (compresa l’Intro / Welcome In che parte registrata dalle casse per accompagnare l’ingresso di Maggie sul palco) e buona parte dell’EP Paranoia del 2021. In sostanza una panoramica completa su tutta la discografia recente dell’artista che, ricordiamo, nel 2016 era diventata virale con il suo brano Pretty Girl, canzone pop che sembrava indirizzare la carriera di Maggie verso quella di una popstar, poi per fortuna accantonata in favore di questa svolta più alternativa.
Del concerto ci sono piaciute un bel po’ di cose: ovviamente la scaletta (favorita in questo anche dal fatto che Maggie Lindemann ha all’attivo un solo disco e un solo EP), ma anche l’intimità di una venue come il Gate che non ha barriere o photopit davanti al palco e che permette anche di stare a lato palco per una visuale “alternativa”, oppure sulla pedana rialzata per godersi un “grandangolo” sulla situazione intera, oltre che ovviamente avere l’artista a pochissimi metri da sé in qualunque posizione ci si metta. Anche Maggie sembra apprezzare il contatto stretto che ha con i propri fan, con cui interagisce più volte stringendo mani, avvicinandosi per qualche foto o video da poca distanza e “rubando” anche il telefono a una fortunata persona che avrà per sempre un video registrato da Maggie da una prospettiva unica. Non ultima per importanza, la band che accompagna Maggie è compatta e bella carica sia a livello di sound che di presenza scenica, dando quella spinta in più anche ai brani più leggerini come possono essere Phases o You’re Not Special.
Se in generale il concerto è stato ampiamente positivo, dobbiamo comunque sottolineare come non sempre i suoni erano all’altezza della situazione, specialmente per quanto riguarda la voce di Maggie che a volte era sovrastata dal resto della strumentazione, specialmente nelle parti cantate su tonalità più basse; non sappiamo se se ne siano accorti i fan più accaniti dell’artista, che hanno passato bene o male l’intero concerto a riprenderla tramite il proprio telefono, completamente immobili nonostante davanti a loro ci fosse un concerto rock. Saremo boomer noi, ma probabilmente dalla nostra prospettiva dalla “zona genitori” ci sarebbe piaciuto vedere un po’ del classico “casino sottopalco”. Ma cosa possiamo dire… altre generazioni!
Il concerto finisce poco dopo le 22:20, un orario decisamente consono per la fine di uno show, e per l’ennesima volta dobbiamo sottolineare con soddisfazione come post-covid parecchi concerti stiano finalmente terminando a orari che permettono a tutti di prendere i mezzi o per chi è in macchina tornare a casa a orari cristiani. Bravi tutti!
La scaletta del concerto di Maggie Lindemann al Gate di Milano:
- Take Me Nowhere
- Scissorhands
- Self Sabotage
- Hear Me Out
- Knife Under My Pillow
- Break Me!
- Phases
- I’m So Lonely with You
- Loner
- Cages
- Girl Next Door
- We Never Even Dated
- Novocaine
- It’s Not Your Fault
- You’re Not Special
- Casualty of Your Dreams
- How Could You Do This to Me?
- Crash and Burn
- She Knows It
- Gaslight! [encore]