Jaguero, Schiuma, Tara: le recensioni dei singoli italiani

Jaguero – New Love
I Jaguero abbiamo avuto la fortuna di vederli alcuni mesi fa a Milano, e possiamo dire che dal vivo spaccano almeno cinque volte più di quanto non spacchino da studio. Con questo non vogliamo dire che da studio non rendano, ma il genere che fanno è inevitabilmente destinato a esprimersi al massimo live, anche se non tutte le band riescono a tradurre dal vivo l’intensità e le emozioni che sarebbero richieste. I Jaguero invece ci riescono benissimo, e siamo sicuri che anche il nuovo singolo New Love dal vivo sarà una bomba vera; del resto, lo è anche nella sua versione registrata. Un emo/punk che potrebbe un pochino ricordare il sound di band come Basement, Balance and Composure o Citizen ma con un cantato molto più incazzato che fa prendere una piega decisamente più aggressiva all’intero pezzo. Brano veramente figo, non vediamo l’ora di ribeccarli live.
Effe – HD
Effe si presenta come “un po’ rock, un po’ pop, un po’ ancora non lo sa”, e in effetti anche il suo brano HD (nel senso che si chiama proprio così) ha una chitarra piuttosto rock alla Arctic Monkeys o Black Keys, ma anche un synth piuttosto marcato e un beat più che una batteria. Arrangiato diversamente sarebbe perfetto anche come pezzo indie pop, anche grazie al suo ritornello abbastanza accattivante e poppeggiante. Piace la grinta anche un po’ lasciva del brano; forse un filo troppo pop il ritornello, ma ci sta.
Medal – Cose che non dici mai
Metà luglio, la Milano svuotata (anche se negli ultimi anni questo fenomeno si è decisamente smorzato) è l’ambientazione di Cose che non dici mai, il nuovo singolo di Medal, ovvero Marco Medaglia (hah!). Su sonorità fra il pop, l’urban e una chitarra vagamente emo rap, l’artista scrive “una lettera d’amore fatta di gesti e di parole non dette, che racconta come gli sguardi e i silenzi possano comunicare più di quanto si esprima a voce”. Le atmosfere del brano sono notturne, perfette per la città estiva con la sua calura anche in piena notte; il ritornello non è super catchy e questo potrebbe essere un limite perché non fa immediatamente rimanere impresso il pezzo, ma musicalmente si tratta di una canzone di facile ascolto e al contempo di buona fattura.
Revel – Riflesso
Ritroviamo Revel a qualche mese di distanza dall’EP Viva la Revelution – Volume 1, di cui avevamo parlato con il singolo Rossetto nero. Riflesso è il titolo del suo nuovo pezzo, un brano in larga parte di stampo neo pop punk (vedi La Sad, MGK, Blink recenti etc.) così come il precedente, ma con una produzione che ci appare migliorata, più pulita, capace di far suonare il pezzo più carico, anche se si potrebbe ancora levigare un filo l’impostazione dei vocals. Dicevamo che il brano è pop punk “in larga parte”, perché poi la coda del pezzo prende una piega elettronica tra EDM e neon alla MySpace 2009 che ci fa abbastanza volare anche se magari c’entra poco col resto del brano. Per noi un sicuro passo avanti da parte di Revel, che tra l’altro infila nel brano anche un ritornello accattivante nient’affatto male.
Schiuma – Labbra in 3D
A un solo mese di distanza dall’EP d’esordio Armonia//Silenzio, Schiuma ci consegna questa Labbra in 3D, che va di fatto ad aggiungersi al disco come prima traccia; ma stavolta il suo cantautorato intimistico di stampo indie pop sfrutta – come già Fiori e fragole, ma in maniera ancora più decisa – una base rock (e non un rock stereotipato e plasticoso, ma un vero rock suonato bene). Tra la consueta delicatezza di Susanna e i ritmi più spinti della strumentale, la canzone “racconta un amore sano e positivo, ma anche la frenesia che l’innamoramento porta con sé”. Il brano è convincente quanto lo erano gli altri quattro, se non di più; non lo sapevamo, ma avevamo bisogno questa traccia bonus. [Simone De Lorenzi]
Tara – Surf su un uragano
Secondo singolo del 2023 per Tara, che a maggio aveva pubblicato Giramintorno. Il nuovo pezzo si chiama Surf su un uragano ed è un pezzo synthpop retto da un effetto archi che conferisce al brano un sapore quasi epico (per modo di dire eh, non immaginatevi la colonna sonora di Troy), così come un beat da EDM. Tara sfodera una prestazione vocale degna di nota, specialmente nel ritornello, anche se forse si trattiene leggermente per non strafare in un pezzo dal sound più atmosferico che dirompente. La direzione è comunque quella intrapresa con il precedente singolo, abbracciando sonorità pop più internazionali che prettamente italiane e sempre con vibe leggermente dark. Progetto indipendente assolutamente interessante che cerca di non adagiarsi nel solco attualmente tracciato dalla musica del nostro Paese.
Zagara – Elisir
Ad appena un mese dal suo precedente singolo Libidine, Zagara torna già con un singolo nuovo… la canzone in questione si chiama Elisir (che peraltro è una cosa che si potrebbe prendere per la libidine) e dura un minuto buono in più rispetto allo scorso brano. Non è l’unica differenza: a livello di sound, Elisir presenta un incedere un po’ più groovy, sonorità e arrangiamenti più ricchi e anche una certa influenza R&B, che nel complesso rendono questo un pezzo più completo. Qualche incubo ce lo fa venire quell'”andrà tutto bene” che è un po’ la catchphrase del singolo e che ci riporta ai tempi bui del covid, ma tant’è -crediamo che Zagara non l’abbia fatto apposta.
Caldoinverno – Le mie colpe
A sorpresa, senza annunci e a sole due settimane da Come reagisco oggi ho nervi, Caldoinverno si inventa Le mie colpe, una sorta di “b-side” nato quasi per caso e registrato in una notte. Il testo, semplice e breve, lascia grande spazio alla strumentale, che si sviluppa in un’atmosfera che sta a metà tra l’onirismo ossessivo e la ripetitività rituale e catartica. [Simone De Lorenzi]
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