Alic’è, Nyo, Fanizzi… le recensioni dei singoli italiani

Alic’è – Nella testa
Il duo pugliese Alic’è, già visto su queste lunghezze d’onda in occasione del precedente singolo Fotografia, si ripresenta ora con un terzo brano intitolato Nella testa, fuori per LeIndieMusic, che “esprime la rinascita di una donna, che per troppo tempo si trova costretta a subire una violenza, intesa in tutte le sue forme possibili”. Il pezzo riconferma le doti canore e interpretative di Rosita Cannito, senza alcun dubbio il punto forte del progetto, che ben si sposano con il sound pop della canzone, inserita pienamente nella tradizione sonora italiana. Forse da migliorare l’inciso dopo il secondo ritornello, ma il brano scorre piacevolmente per i suoi tre minuti.
SeRe – Senza paura
Dopo Attimo di inizio 2020, la trentina Serena Filippi, in arte SeRe, pubblica il suo nuovo singolo Senza paura. È un brano di matrice pop rock guidato dalla voce dell’artista, che nel testo “parla del coraggio di guardarsi dentro per trovare la propria strada”, creando quindi una sorta di (voluto) contrasto fra la leggerezza musicale del pezzo e il significato profondo delle parole. Nei suoi quasi quattro minuti di durata, la canzone si sviluppa in modo magari non imprevedibile ma comunque creando un ascolto piacevole e armonico, che lascia intravedere le radici musicali di SeRe, diplomata peraltro in flauto traverso al conservatorio.
The Rideouts – You’re Love
You’re Love (da non confondersi con Your Love) è il nuovo singolo degli italiani The Rideouts, che cantano in inglese non tanto, o non solo, per vezzo ma perché il progetto è nato nei primi ’00s a Londra. È un brano prettamente acustico con una chitarra e un violoncello (e un ritornello molto apprezzabile), che se fosse stato suonato full band probabilmente sembrerebbe uscito da qualche disco britannico di fine anni ’90. Un sound che un pochino manca nel panorama musicale italiano, dove abbiamo sì gente anche famosa che canta “in acustico” ma più a livello cantautoriale, mentre un approccio smaccatamente pop all’acustico è proprio quello che i The Rideouts fanno con You’re Love e il resto d’Italia no.
Ricky Ferranti – Mica così male
A qualche settimana di distanza da Nuovi eroi, Ricky Ferranti torna con un nuovo singolo, sempre per l’etichetta LaPOP. Mica così male conferma la verve ironica dell’artista piacentino, che a questo giro dipinge un ritratto della nostra società basata su “esigenze preconfezionate e omologate”, dove “pur di andare al mare facciamo magari finanziamenti dei finanziamenti”. Lo fa riprendendo un sound già visto in Nuovi eroi, con spiccate influenze tra country rock e blues rock, condite con una buona dose di approccio pop e scherzoso al tema trattato. Insomma, l’estate in casa Ricky Ferranti ha portato voglia di divertirsi a suon di sbeffeggi.
Poty – Different
Italofrancese ma di base a Cuneo dove studia presso il conservatorio, Poty ha pubblicato il suo nuovo singolo Different alcuni mesi fa ma il video è uscito da pochissimo, girato al Teatro Toselli in città, in una sorta di omaggio a tutti gli artisti che nell’ultimo anno e mezzo non hanno potuto esibirsi e portare al pubblico la propria arte a causa della pandemia da covid-19. Il brano ha un andamento particolare, alternando momenti che fanno molto indie rock britannico di fine anni ’00 (vedasi il ritornello) a momenti quasi “classici” con voce e pianoforte a comporre le uniche tracce sonore.
Nyo – Tutto finisce
Tutto finisce è il brano con cui comincia (ah, the irony) il nuovo percorso di Antonio Sorrentino in arte Nyo. Un pezzo pop latino che su una base reggaeton costruisce un brano molto estivo e anche discretamente ballabile, con quelle chitarrine da spiaggia che accompagnano l’artista mentre canta “le sensazioni, i dolori, le speranze, le paure provate durante la quarantena” di inizio anno, con un contributo tematico da parte dei fan di Nyo che hanno contribuito condividendo con l’artista le proprie esperienze in quel momento complicato. Da buon pezzo estivo non potevano mancare alcuni passaggi in spagnolo, ma al di là dei cliché Tutto finisce è un pezzo che ha poco da invidiare ai tormentoni che da qualche settimana hanno invaso le radio; se sul pezzo ci fosse scritto “Fred De Palma” invece che Nyo probabilmente non ci accorgeremmo di nulla.
Ignazzino e DanieliContu – La suocera continentale
C’è chi si presenta bollandosi come “Original Sardinian Reggaeton”. E come suonerà il reggaeton in versione sarda? Più o meno come questo singolo di Ignazzino con il comico e suo creatore DanieliContu, che è un mix di sonorità (appunto) reggaeton, sketch quasi cabarettistici (diciamo un Paolo Rossi ma nato sotto la Corsica) con battute sulla suocera e un’intera strofa cantata in sardo di cui non ci azzardiamo a dare avventate interpretazioni. Simpatico nonostante il reggaeton, anche se forse un po’ troppo poco serio per essere preso sul serio, ma era anche questo lo scopo.
Fanizzi – Elementare
Secondo singolo dopo Vita da film per Fanizzi, il cantautore pugliese “la mattina in banca, la sera canta”. Anche in questo brano c’è lo zampino di Molla che ha prodotto il pezzo, una canzone fondamentalmente pop e leggera con dei ritmi estivi e una tromba di sottofondo. La genesi del pezzo fa un po’ poeta maledetto, almeno a sentire quello che racconta Fanizzi stesso: il brano infatti è nato all’Odeon Bistro di Firenze, locale che durante la settimana della moda diventa “una sorta di riunione tra wannabe bohème con la sindrome di Peter Pan e addetti ai lavori promiscui. Un’accozzaglia di arrivisti e mitomani e modelle o aspiranti tali. […] In quella frivolezza aberrante, impugnando il mio bicchiere di Negroni, mi promisi che avrei attuato la mia rivoluzione: da allora in poi avrei puntato solo all’essenza. Elementare, infatti, è il mio elogio delle cose semplici, appunto essenziali.”
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