Golden Years & Laila Al Habash, Manfri, GBresci… le recensioni dei singoli italiani

Golden Years Laila Al Habash Sale
Golden Years & Laila Al Habash – Sale

Bellissima collaborazione quella tra Golden Years e Laila Al Habash in Sale. Il produttore romano ci mette la base sonora, l’artista italo-palestinese ci mette le atmosfere e anche la voce ormai caratteristica, che abbiamo imparato a conoscere specialmente grazie al suo recente EP Moquette. La traccia si tiene elegantemente su sonorità tra il pop e l’R’n’B, risultando al tempo stesso studiata e immediata, significativa e di facile ascolto, riuscendo a raggiungere l’obiettivo prefissato che era quello di “lasciar fluire i propri istinti, la parte più poetica e soave di sé stessi, le lacrime, il sale”. Per Laila Al Habash si tratta peraltro della seconda collaborazione di qualità in pochi mesi, dopo quella con Tatum Rush per il singolo Rosé.

AliC’è – Fotografia

Il duo pugliese AliC’è si è presentato sulla scena musicale italiana con il singolo Radio Rivoluzione uscito a febbraio. Il gruppo ora raddoppia con il suo nuovo brano Fotografia, un pezzo sostanzialmente pop con qualche eco da musica radiofonica di metà anni 2000. Highlight del brano è senza dubbio la performance vocale della cantante Rosita Cannito, che dà alla canzone un piglio quasi internazionale. Il backdrop musicale si snoda su un sound pop con qualche sintetizzatore, un tipo di musica piuttosto sospeso nel tempo che suona attuale tanto al giorno d’oggi quanto l’avrebbe fatto qualche anno fa. Un pizzico di catchiness in più farebbe fare il salto di qualità al brano, specialmente nelle strofe.

Francesco Esposito – Bonsai

Terzo singolo, e primo del 2021, per il cantautore Francesco Esposito, nuova firma di Maionese Project (Matilde dischi). Il suo brano, che segue Precarietà ed E ci sarà un po’ di te, si chiama Bonsai, e porta con sé la metafora della pianticella ornamentale come una relazione d’amore, che va curata e mantenuta rispettandone gli equilibri vegetativi. La canzone si inserisce a metà fra il filone cantautorale indie e qualche accenno di quell’ibrido fra pop e trap che ha preso piede negli ultimi anni. In particolare il modo di cantare di Francesco ricorda alcuni brani di Ariete, anche se tematicamente c’è meno angst giovanile.

GBresci – Pharma

I GBresci sono due ragazzi che, chiusi nella stessa casa, hanno tirato fuori uno dei progetti musicali più interessanti della nuova scena romana: tra atmosfere lo-fi, movenze à la The Cure e sospensioni cinematografiche come quelle che ritroviamo nei film di Nicolas Winding Refn. Pharma è il momento più identificativo del percorso, dove un pianoforte ci accompagna per mano nei nostri ricordi più dolorosi, di quelli che non ci hanno abbandonato durante la quarantena e ci ossessionano tutti i giorni, una nuova normalità a cui ci siamo rassegnati. Un brano per tutti quelli che quest’anno hanno smesso di combattere.

Manfri – Fragile

Manfri, nome d’arte di Manfredi Grigolo, giovane cantautore classe 2000, è al quarto singolo dopo Rimedio, Moët e Stanza. Il suo nuovo brano Fragile è una canzone delicata (non volevamo dire “fragile”) “che parla della condizione fisica al momento in cui si affronta la separazione da una persona”. Con le melodie che ricordano vagamente White Mercedes di Charli XCX e uno stacchetto prima del secondo ritornello che fa temere un’evoluzione del brano in senso ska, Fragile è un brano che gioca fra il pop e l’R’n’B raggiungendo un gradevole equilibrio di sound.

Medivh – Underwater

I Medivh sono uno dei progetti nuovi nati in Italia in questo 2021. La band ha pubblicato un album “a rate”, diviso in due EP intitolati entrambi Where’s the Place I Saw in My Dreams (Part I e II); ora torna con il nuovo singolo Underwater, che “racconta l’affanno di stare accanto a una persona in difficoltà. Il tentativo estremo di aiutarla a restare a galla mentre una forza ineluttabile la spinge giù.” La canzone ha per così dire un nome parlante: la sensazione che si ha ascoltando il brano, molto atmosferico, è un po’ quella di trovarsi sott’acqua, dove i rumori e i movimenti sono smorzati e il colore prevalente è l’azzurro scuro quasi blu. Il sound della canzone è una commistione di elementi rock e suoni elettronici che danno al progetto un respiro potenzialmente internazionale.

Spicci – Caffè amaro

Caffè amaro è una metafora. Spicci, giovanissimo cantautore di Avellino, ci racconta la sua ultima storia d’amore in cui tutto viene ridotto a un espresso, uno di quelli brutti senza cialde, bruciato sotto, come se qualcosa fosse andato storto anche nel più semplice dei processi, come quando non ci accorgiamo di avere torto. Un pop andante della nuova generazione itpop che è destinata a diventare il nuovo underground più vivido del Sud d’Italia. Spicci ci porta all’interno di un mondo popolare, di incontri, sguardi e ironia, e non vediamo l’ora di ascoltare il suo disco di debutto.


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