DIG DEEP: The Wandering Off & more / I brani che ci hanno colpiti questa settimana

The Wandering Off – Hey There
Vengono fuori un po’ dal nulla i The Wandering Off con la loro Hey There (senza Delilah), ma ci fanno parecchio volare. Si tratta del loro primissimo singolo, anche se il duo -composto dai coniugi Corner, Emily e Kyle- non è certo alle prime armi nel mondo musicale, avendo lavorato in vari ruoli nell’industria nel corso degli anni (si sono anzi conosciuti lavorando alla produzione di un tour di Sarah McLachlan). Quello che i The Wandering Off ci propongono è un brano che rimanda al rock classico all’americana (quello influenzato anche dal country) ma anche all’indie rock di band come Garbage e Letters to Cleo, che il gruppo cita espressamente presentando il brano. È un pezzo che a noi ricorda molto lo stile delle Momma, che del resto sbandierano chiaramente le proprie influenze classic rock e ’90s. Le chitarre sono leggere e melodiche, la voce di Emily Corner fresca e anche velatamente ammiccante, in un modo che non può che catturare e affascinare l’ascoltatore. Bella anche la felpa degli Weezer che indossa nel video. Ci dicono che c’è già un intero disco pronto in attesa di essere ascoltato, e che vedrà la luce a fine marzo. Noi lo aspettiamo con parecchia curiosità!
Gli altri brani usciti questa settimana:
Squid – Swing (In a Dream): una delle tante band inevitabilmente finite nel calderone del post-punk inglese (un po’ come nel 2006 erano tutti emo a prescindere dal sound), gli Squid tornano con il nuovo album O Monolith il 9 giugno, anticipato da questo brano che può sì rimandare al post-punk, ma che lo fa evolvere in una direzione onirica e ricercata, quasi art rock. Il brano a quanto pare è stato ispirato da un sogno in cui il cantante si è ritrovato nel dipinto L’altalena di Jean-Honoré Fragonard (potete vederlo qui se come noi non avete la più pallida idea di cosa sia). Forse un po’ pretenzioso, ma comunque i suoni sono parecchio curiosi e stimolanti.
Sleaford Mods – Force 10 from Navarone: c’è anche Florence Shaw dei Dry Cleaning sul nuovo singolo degli Sleaford Mods, che non ci avevano troppo convinti con il precedente brano UK Grim (peraltro title track del disco fuori il 13 marzo) ma che invece strappano decisamente dei consensi con questa nuova traccia. Bella l’interazione fra Jason e Florence, con quest’ultima che interviene con il suo riconoscibilissimo stile parlato e atonale. Forza 10 da Navarone, per info, è un film di guerra anni ’70, ma non l’abbiamo visto per cui non azzardiamo ulteriori spiegazioni.
Algiers – 73%: gli Algiers avvicinano l’uscita di Shook (24 febbraio, Matador) con questo singolo frenetico e suonato su tempi probabilmente inventati da loro. La strumentazione è piuttosto essenziale: voce, chitarre, basso e batteria senza tanti fronzoli, ma sembra di sentire il sound di un’intera discordante orchestra per la ricchezza che questo brano riesce a esprimere. Ostico ma affascinante.
Drain – Evil Finds Light: proposta parecchio hardcore da parte di Epitaph Records questa settimana. I Drain sono incazzati come pochi, e ce lo fanno capire con i vocals urlati un po’ alla Stray from the Path ma più aggressivi e sporchi, un breakdown minaccioso e chitarre belle tirate. Cos’hanno di diverso dalla media delle band hardcore? Sinceramente non ve lo sapremmo dire, però il pezzo è perfetto per prendere a pugni un punching ball, sollevare grossi manubri in sala pesi o correre come dei disperati in mezzo allo smog alle 7 del mattino.
Samiam – Crystallized: a 12 anni dall’ultimo disco, il 31 marzo i Samiam pubblicheranno il loro nuovo album Stowaway su Pure Noise Records. La canzone che lo lancia è un bel pezzo pop punk/punk rock, con un ritornello melodico, un bell’assolo di chitarra nel bridge, un ritmo incalzante. Certo, non si può dire si tratti di un sound innovativo, ma tutto sommato il pezzo riesce a suonare fresco anche dopo tutti questi anni che la band ha sul groppone.
Trash Boat – Delusions of Grandeur: dopo il brutto disco Don’t You Feel Amazing?, si rimettono in pista i Trash Boat che sul nuovo singolo Delusions of Grandeur mantengono un sound heavy ma sembrano in parte aver raddrizzato quello che su quell’album non funzionava. La canzone a dire il vero sembra un pot pourri di suoni, con parti hardcore, parti mainstream rock, parti post-hardcore e altre più alla Deftones, e in tutto questo si fa un po’ fatica a districarsi, ma l’energia che il brano comunica è trascinante e infonde tanta carica.
Bdrmm – It’s Just a Bit of Blood: tornano gli inglesi Bdrmm, a tre anni dal loro album d’esordio Bedroom. La band ha firmato per Rock Action, l’etichetta dei Mogwai, con i quali hanno anche condiviso esperienze in tour negli ultimi anni e dai quali sembrano aver appreso qualche trucchetto per scrivere musica. It’s Just a Bit of Blood, prima anticipazione dell’album I Don’t Know (30 giugno) è un brano che spazia tra shoegaze, dream pop, post-rock, e pure sprazzi di indie rock tradizionale, ma lungi dall’essere un pastone, si tratta di una canzone che unisce i vari pezzi in maniera particolarmente fluida e credibile.
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