Milanosport, Cactus, Heva: le recensioni dei singoli italiani

Milanosport
Foto di Silvio Deiaco
Milanosport – Back in the Loop

I Milanosport sono “back in the loop”, e così dopo il singolo Sushi di fine giugno ci fanno ascoltare questa nuova canzone che concorre ad anticipare un disco in uscita nel 2024 per Factory Flaws. La formazione milanese presenta un pezzo post-punk corredato di un prepotente synth da Italodance primi anni 2000 che sinceramente ci fa impazzire (da grandi fan di quella stagione musicale). Il brano è veloce, distorto, quasi aggressivo e mette davvero tanta energia, anche se magari a questo giro pende un po’ meno dal versante della memorabilità o della catchiness.

Eakos – Rosso di Marte

Terzo singolo del 2023 per Eakos, che presenta la sua Rosso di Marte. La canzone è un brano hip hop con influenze R&B che si percepiscono a tratti nello strumentale, con un ritornello abbastanza orecchiabile se non propriamente memorabile. Il brano “riflette su come oggi le buone intenzioni contino molto più dei fatti, su come la carità venga fatta soltanto a parole mentre regna sovrana l’assenza di ambizioni e di scopi, intanto che i locali vendono drink annacquati a cifre spropositate e i nuovi stimoli vengono smorzati sul nascere”.

Emanuele Vascon – Cuori sospesi

Cuori sospesi è il nuovo singolo di Emanuele Vascon, che avevamo conosciuto un paio d’anni fa con il brano Trenta. Il nuovo pezzo è una classica ballad al pianoforte dalle sonorità malinconicheggianti e tristine, e infatti il testo parla di una relazione che è terminata. Il sound è piuttosto tradizionale, abbastanza semplice da ascoltare e per tutte le orecchie; il cantato è a tratti roco, a tratti imprevedibile specialmente nella metrica, forse il testo non fila sempre strettamente liscio e ha un paio di passaggi che sembrano rivedibili (come quello della “scopata” che pare c’entrare poco con l’atmosfera del pezzo in generale).

Giacomo Roppa – Cocaine Blues

Dopo Cold Blood dello scorso mese, Giacomo Roppa anticipa il suo album Hate Me con un altro singolo, intitolato Cocaine Blues. Come lascia intuire il titolo, si tratta di un pezzo pienamente blues rock, con le tipiche chitarre blues e un cantato a metà fra il bluesman americano (ma in italiano) e Bennato. Il risultato, lo dobbiamo dire, non è dei migliori: la voce in italiano lascia trasparire le incertezze di un testo poco originale e con più di qualche cliché sulla droga, e l’accento e il tono con cui canta sembrano poco credibili nella nostra lingua. Musicalmente il pezzo è carico, anche se la qualità della produzione non gli rende giustizia perché gli strumenti suonano spesso ovattati e tendono a sovrastarsi a vicenda. Da notare comunque, a suo merito, che Giacomo Roppa è un polistrumentista e ha quindi suonato di persona tutti gli strumenti del suo disco.

Heva – Sincope

Ancora una nuova artista che approda ad Aurora Dischi, etichetta parecchio attiva e attenta al sottobosco emergente italiano. Lei si chiama Heva, il suo singolo di debutto Sincope, ed è un brano hip hop cantato in modo quasi gangsta, senza nemmeno tirare il fiato al punto che il brano mette un po’ di ansietta (lei stessa a un certo punto del brano si dice da sola “Heva, respira!”). La canzone racconta “il bisogno di intraprendere un viaggio interiore verso parti di sé negate, rifiutate, inespresse”, vede un beat piuttosto semplice e lineare ma che si adatta parecchio allo stile dei vocals e che accentua la cupezza delle atmosfere. Pere gli amanti del rap, una sicura scoperta da tenere d’occhio.

Gli Incubi di Freud – Leader carismatico

A distanza di qualche tempo dall’EP di debutto Sistole, ecco tornare Gli Incubi di Freud con un nuovo singolo intitolato Leader carismatico, anche se il titolo originale doveva essere Troey McLure in riferimento al personaggio dei Simpsons, citato nel brano, che cerca “sempre di ricordare al pubblico i suoi discutibili traguardi attoriali per paura dell’oblio mediatico”. Il testo è una presa di posizione “contro tutte le persone in posizioni di rilievo politico e sociale che per mantenere tale agio sociale svendono benissimo la loro vuota immagine”, e le tematiche socio-politiche sono rimarcate da un sound alla Rage Against the Machine presente indiscutibilmente nelle strofe, anche se poi la canzone evolve in un’outro quasi riflessiva voce + chitarra elettrica. La voce di Joshua McFarrow, mente del progetto, continua a piacerci parecchio perché ha un’estensione davvero degna di nota e un ottimo comando del mezzo; caricano a molla le strofe e il ritornello è buono, forse la struttura “complicata” del brano con vari cambi di ritmo rischia di renderlo alla lunga un po’ confusivo.

Kostja – Cross the Line

Kostja viene da Leningrado ma si è stanziato a Bologna. Ha studiato geologia e visitato alcuni dei più remoti luoghi delle Alpi, ma ora ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla musica. A giudicare dal suo nuovo singolo Cross the Line, questa ci sembra una saggia decisione, anche se ovviamente non è scontato riuscire a vivere di musica nel 2023 pur producendone di ottima qualità. Il nuovo brano, parte di un EP di prossimo uscita, descrive “un rapporto conflittuale con lo schermo del telefono, una superficie che genera dei glitch in quello che dovrebbe essere il regolare flusso dei pensieri, e che ha creato una linea di separazione con il mondo delle relazioni esterne, linea che è sempre più difficile attraversare”. Il concept un po’ sociologico-riflessivo è senz’altro rispecchiato dal sound del brano, che si fa meditabondo pur restando ritmato e ampiamente ascoltabile; i synth sono pervasivi e in parte evocano vastità panoramiche, un po’ come se Kostja avesse interiorizzato le Alpi da lui visitate e le avesse -consapevolmente o meno- riversate nella propria scrittura musicale. Il singolo non è di quelli che ti aspetteresti di trovare in radio, sia perché è lunghetto sia perché il sound non è quello “pop” attualmente richiesto dalle rotazioni, ma noi crediamo che la proposta sia molto valida e meritevole di una chance.

Wel Dan – Fino a domani

La Trilogia dell’amor perduto di Wel Dan vede il suo secondo episodio dopo Ombrello giallo, uscita alcune settimane fa. Fino a domani è una canzone che unisce la sensibilità pop della musica leggera italiana a un certo (pop) rock alla Negramaro che spinge leggermente di più sulle chitarre, proponendo quindi un brano un filo più rock rispetto al precedente. La parte maggiormente influenzata dalla musica leggera rende la traccia un po’ melensa, ma le melodie sono molto buone.

Wilder – Nella notte

Nella notte è il quarto singolo di Wilder, nonché suo secondo del 2023. Non si tratta di una cover del brano degli 883, ma un brano a sé stante che si situa fra synthpop ed EDM con un tono e un’atmosfera un pochino buia (che ci sta, dato che il brano parla di notti) ma alleggerita sia dal cantato entusiasta quasi alla Vasco Rossi sia dal ritmo ballabile per quanto non uptempo. Il testo celebrativo della notte e di chi vive nelle ore piccole non sempre scorre liscio, e anche la frase in tedesco sul finale sembra un po’ campata per aria, ma tutto sommato il pezzo è abbastanza orecchiabile da risultare godibile.

Cactus – Fuorisede

Nata da un pezzo di brano diventato virale su TikTok, Fuorisede è la nuova canzone dei Cactus, che vogliono ovviamente fare una raffigurazione della vita del fuorisede medio, anche con qualche cliché tipo la pasta col tonno, il frigo mezzo vuoto e gli ultimi risparmi spesi per prendere da bere. Al di là di questi topoi un po’ prevedibili, il pezzo è molto gradevole, con un sound pop rock che magari strizza l’occhio ai Pinguini Tattici Nucleari ma senza risultare fastidioso, un ritornello davvero orecchiabile e un produzione liscia come l’olio (per restare in tema di cliché).


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