Lamette, Fedrix & Flaw, Alfiere: le recensioni dei singoli italiani

Lamette band
Lamette – Plastica

Secondo singolo nel giro di un mese per i Lamette, che avevamo lasciato a gennaio con Occhi diamanti in cui il duo si avventurava timidamente in una sorta di (pseudo) pop punk dei nostri tempi. I due ragazzi di Piacenza ora ripercorrono in parte i propri passi sul nuovo brano Plastica: le sonorità qui sono prevalentemente urban pop, influenzate in parte dall’indie degli ultimi anni e in (larga) parte dalla trap, anche se in realtà la cosa più pop punk di tutte è l’argomento del pezzo, che “parla di un ragazzo al quale è stato spezzato il cuore da una ragazza che ha saputo manipolarlo fino alla fine”. Textbook pop punk lyrics. Scherzi a parte, il brano non sarà magari dirompente a livello di sound, ma si barcamena gradevolmente per i suoi due minuti e 30 mettendo un altro mattoncino nel percorso di sviluppo dei Lamette.

Alfiere – Sicuro come l’oro

Il cantautore e psicologo savonese Alfiere parte da un modo di dire piuttosto cliché per esprimere una riflessione che invece è quanto mai profonda e personale sulla società contemporanea. Aiutato certamente nell’osservazione dalla sua professione principale, Alfiere per il suo secondo brano (l’esordio era avvenuto lo scorso anno con Il solito horror) analizza una società in cui ogni persona cerca con prepotenza di far valere la propria verità e il proprio punto di vista ai danni di quello degli altri, incapace di ascoltare e soprattutto di provare empatia verso l’altro, ma in compenso bravissima a riversare il proprio odio nei rapporti interpersonali -specialmente sui social- e straparlare senza ragionare. Lo fa con un brano di musica leggera dagli arrangiamenti molto fini (notate il pianoforte che gioca creativamente nelle strofe) e dal ritornello molto orecchiabile. Insomma, cercare di educare le persone all’empatia, ma con un occhio molto pop!

Andrea Butturini – Ape regina

Andrea Butturini si presenta in modo semplice, con il nome di battesimo, delle foto dalle tinte grigie e dagli sfondi industriali; anche la grafica del nuovo singolo Ape Regina non ci colpisce particolarmente ma una volta fatto partire il brano -il momento del giudizio- lì inizia convincerci. Andrea, artista e producer di stanza a Brescia, ci presenta un singolo elettronico potente ma a tratti distanti, che suona come un club notturno nordeuropeo, ma in cui ascoltando il testo notiamo una ricerca di intimità che stona in modo perfetto con i bassi danzerecci. Sicuramente avremmo apprezzato un artwork più curato, ma dietro un’estetica migliorabile, la sostanza c’è ed è densa e personale.

Cance – Mosca bianca

Reduce da due singoli nel 2021 (Basta che se ne parli e Tu che sai tutto), Cance ci propone questo suo nuovo pezzo intitolato Mosca bianca per iniziare il 2022. L’artista ligure di Musa Factory usa una chitarra latineggiante e un brano tanto semplice quanto ritmato per rivendicare il diritto di essere unici (“esiste un’essenza delle persone, una verità, ed è il corpo, assieme al mondo che nasconde dentro di sé. Tutto quello che vi sta sopra è una costruzione”, spiega). Un brano sicuramente pop ma che non strizza l’occhio al mercato mainstream pur risultando molto accattivante e anche potenzialmente radiofonico -aiuta anche la durata inferiore ai tre minuti- e che rivela una voce dotata di garbo tanto quanto di decisione, un po’ come ci ha mostrato negli anni Giorgieness.

Claudia Ottavia e Rivolta – Fossi maschio

Un minuto e tredici secondi senza musica, solamente cantati da Claudia Ottavia per descrivere ironicamente tutto quello che farebbe se fosse maschio: un insieme di stereotipi del tipico “maschio alfa” -o quantomeno di come la società si aspetta che sia un maschio alfa- che l’artista sarda si diverte a dissacrare per smascherarne l’inutilità, la falsità delle apparenze e probabilmente anche in parte la tossicità. Senza musica, Fossi maschio è un brano che suona decisamente strano, ma certo la proposta esce di parecchio dagli schemi, e in un’epoca di conformismo non si può che apprezzare il tentativo.

Emme – I nostri corpi

Debutto assoluto quello di Matteo Mancini ovvero Emme, artista umbro che nella vita, fra le altre cose, gestisce un cinema d’essai nel centro di Spoleto. I nostri corpi -se Emme ci passa l’espressione- è un pochino una “canzone d’essai”. Brano principalmente elettronico dal mood riflessivo, ha un’evidente impostazione di carattere artistico più che commerciale, sprovvista di veri e propri cambi di passo ma con un gentile crescendo sul finale che entra in punta di piedi; e pur tuttavia molto ascoltabile e compatta, motivo per cui Matteo la presenta dicendo che “il genere credo sia pop elettronico”. Un singolo che sa farsi apprezzare senza ricercare in modo troppo palese le facili melodie e sonorità; un inizio incoraggiante.

Fedrix & Flaw – Ikigai

I titoli dei brani in giapponese negli ultimi anni sono sbocciati come i fiori di ciliegio, forse in parallelo con l’esplosione mainstream di manga e anime. Il nuovo singolo di Fedrix & Flaw è allora intitolato Ikigai, che in lingua nipponica significa “ragione di vita”. Si tratta di un pezzo urban pop, dove il beat abbastanza standard viene impreziosito da piccoli inserti sonori che creano un effetto piuttosto orientale, in linea -appunto- con il titolo del brano; decisamente apprezzabile l’alternanza nei vocals fra Fedrix e Flaw (che poi sono i fratelli Federico e Flavia Marra), le cui voci suonano entrambe molto fresche, argentine e brillanti, totalmente calate nel periodo storico in cui si trovano a pubblicare musica. Il legame di sangue fra i due ha senz’altro l’effetto di far incastrare il duetto nel modo più naturale e liscio possibile, in un pezzo che vuole comunicare come “ognuno di noi ha il suo “ikigai”, ma solo accettandoci anche con tutti i nostri punti deboli possiamo realizzarlo”.

Great Embarrassing Music – Waiting

Sfortunati a pubblicare il proprio album d’esordio (What Do I Know?) nel 2020, i GEM ovvero Great Embarrassing Music aprono un nuovo capitolo con questo singolo intitolato Waiting. Il duo casertano, attivo dal 2015, propone un alternative rock abbastanza vicino al punk rock, cantato in inglese, e per nulla imbarazzante a dispetto di quanto dice il nome della band. Le chitarre suonano come se fossero uscite da qualche studio londinese o californiano più che dalla patria di Sanremo, l’accento è discreto per gli standard a cui ci hanno abituati gli artisti italiani che si cimentano con la lingua d’Oltremanica, il ritornello è abbastanza catchy. Ci piace in particolare il piglio del brano, con quei vocals che si trascinano in vocali allungate nel chorus proprio come tradizione rock comanda dai primi ’00 in poi. Virgin Radio e Radio Freccia passano esattamente questo tipo di musica anche oggigiorno; per noi è un sì.

Nicola Russu – È claro

Titolo in itañol per il nuovo singolo di Nicola Russu, anche tastierista per Scarda. È claro è un singolo decisamente ritmato e ballabile, anche se non tamarro; l’elettronica/dance del brano è maggiormente riflessiva e dreamy rispetto alla media della canzone “da discoteca” (categoria della cui esistenza peraltro sto dubitando ormai da qualche anno). Ad ogni modo, un brano che casca a fagiolo con la riapertura delle discoteche: “c’è una parte certa che ci rende liberi di scegliere e che ci rende protagonisti della partita e una che invece dipende da fattori esterni. Penso che questo sia anche il bello della vita. Chissà cosa inventerà per noi e chissà se con le unghie e con i denti riusciremo nei nostri intenti. Intanto muovete le natiche che non ce lo vieta nessuno!”, dichiara Nicola a proposito del brano.

La Ragione del 18 – Rubik

La Ragione del 18 ha pubblicato svariati singoli nel corso del 2021, l’ultimo dei quali, Anzio, risale comunque a luglio; ora la band condivide il sesto singolo, intitolato Rubik -con ovviamente un cubo in copertina. Le sonorità del brano ondeggiano fra il pop punk (specialmente nei vocals) e l’alternative rock con inserti di synth, un tipo di sound che ci fa pensare a un’altra giovane band italiana di nome Antartica. La canzone, dice il gruppo, è “una dedica a tutte quelle storie che non seguono un percorso lineare ma che nascono sulla scia di periodi pieni di dubbi e timori”, e se la frase “versami un altro shot di vita” del ritornello può fare un po’ storcere il naso, il brano in sé risulta molto piacevole e piuttosto upbeat, perfetto come colonna sonora delle serate più belle passate in giro con gli amici -magari d’estate, che adesso fa freddo. Ci sentiamo solo di aggiungere che i vocals meriterebbero probabilmente una lavorazione migliore, tanto nel mix per farli risaltare di più, quanto nella produzione per dargli quella brillantezza in più che fa la differenza.

Le Rivolte – Bromuro

Ritorno importante quello di Lorenzo Cilembrini, noto ai più come Il Cile, cantautore già sotto contratto per Universal agli inizi dello scorso decennio con il proprio progetto solista e diversi passaggi in radio nei circuiti che contano. Le Rivolte è il nome della sua nuova band: un quintetto che debutta con questo singolo intitolato Bromuro, dai caratteri molto rock con giri di chitarre nelle strofe dal sapore vagamente emo ma un cantato più ruvido e tongue-in-cheek, che però si apre nell’arioso ritornello alternative rock che fa a gara con quelli dell’ultimo disco dei Cara Calma. Un “esordio” decisamente interessante insomma, che va ad aggiungersi in modo molto gradito a quella piccola ma agguerrita scena alt rock italiana che si sta facendo largo presso gli addetti ai lavori e il pubblico.

Simone Galassi – Rainbow Tempo

Il cantautore avezzanese Simone Galassi ci presenta il suo secondo singolo Rainbow Tempo, dopo che il giorno di Santo Stefano era uscito il suo brano d’esordio Una notte a St. Michel. Il “tempo arcobaleno” potrebbe benissimo essere quello in cui è scritta la canzone: un pezzo ritmato, con un beat quasi vicino alla musica dance, ma anche vibe parecchio nostalgiche, come se il rainbow tempo fosse in qualche modo legato ai nostri ricordi più felici, magari quelli d’infanzia o di qualche momento bello vissuto prima del covid. Del resto Simone stesso riassume la traccia con la frase “piango mentre ballo”, che indica un po’ “quel momento in cui possiamo sfogarci e riflettere contemporaneamente”. Ballare, rievocare, magari anche fare un piccolo sorriso: questo quello che viene subito voglia di fare ascoltando il brano di Simone Galassi -che, a quanto pare, ha anche un disco in arrivo più avanti nel corso dell’anno.

Tales of Sound – Nuvole blu

Riecco una nostra ormai vecchia conoscenza come i Tales of Sound, di cui avevamo già parlato in occasione dei precedenti singoli Paura e Metallico. Con Nuvole blu, il trio vicentino ci fa ascoltare la traccia di chiusura del loro EP Se(N)timento a pezzi, ed è una chiusura che sa anche un po’ di clausura, nel senso che il brano è figlio più che legittimo del Grande Lockdown del 2020, quello in cui ci siamo ritrovati tutti chiusi in casa con la paura di mettere il naso anche solo sul balcone. E allora “la libertà è come l’aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare”, canta la band nel ritornello di questo brano più spiccatamente hip hop che nei precedenti due episodi. Se sui due singoli citati sopra infatti le sonorità erano più vicine al rock elettronico, qui il “beat” su cui poggia il pezzo è maggiormente elettronico-senza-rock, segno che dai Tales of Sound possiamo probabilmente aspettarci un po’ di tutto.

Zanna – In un verso

Se cercate questa canzone su Spotify non la trovate, e forse è meglio così: abbasso la piattaforma di Daniel Ek, per quanto sia dominante e oggettivamente comoda. Cosimo Zannelli detto Zanna festeggia il proprio compleanno pubblicando questa In un verso, un brano piuttosto breve che poggia interamente sul connubio chitarra e voce, con spirito molto cantautoriale e dunque con forte accento sul testo, perché di questi tempi, ahinoi, “serve la poesia contro il raziocinio”, come canta Cosimo in apertura di brano. Anche se il suo album Ogni possibile imperfezione uscirà il 25 marzo, questo brano non ne farà parte: Zanna l’ha inteso come un regalo di compleanno da sé stesso ai propri amici e fan, da godere con il video, questo sì presente su YouTube.


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