GROOVE ON: Joyeur, So Long Space Girl, D4vd & more

Joyeur
Foto di Meara McDonald
Joyeur – Destroyer

Alternative pop dal mood chill e atmosfere positive quello di Joyeur, produttrice e artista losangelina che ha appena pubblicato il suo nuovo album intitolato How to Love Yourself and Not Destroy Everything. I riferimenti citati dall’artista stessa sono Japanese Breakfast, Banks, Christine and the Queens e Little Dragon, e la canzone Destroyer, disponibile qui sotto, parla di quando ci si autosabota nelle relazioni e di quando si costruiscono delle barriere per paura di farsi male.

So Long, Space Girl – Rust

Avevamo conosciuto i So Long Space Girl qualche mese fa con il loro brano Natural State, che ci aveva ricordato band come The Starting Line e Amber Pacific che andavano forte nella prima metà degli anni 2000. Li ritroviamo ora con un nuovo singolo, Rust, che non va certo a pescare lontano dalle acque del precedente pezzo, ma che ha vibe parecchio sullo stampo di Bleed American, il capolavoro dei Jimmy Eat World (basta sentire il ritornello per capire). Si tratta di una canzone che se la prende nei confronti di quanto l’industria musicale dia molta più importanza all’aspetto dei musicisti che alle loro qualità, al loro talento o anche solo a quello che hanno da dire.

Jenny Stevens and The Empty Mirror – Unfinished Conversations

Nuovo capitolo per Jenny Stevens e i The Empty Mirrors, che collaborano ancora una volta sul brano Unfinished Conversations, dopo che li avevamo già visti nel corso degli ultimi mesi su svariati pezzi fra cui l’ultimo Beneath Smooth Waters. Rispetto ai suoni anni ’80 di molte altre loro tracce, qui troviamo un maggior avvicinamento alle sonorità della dance dei tardi anni ’90, con riferimenti dichiarati in Groovejet (If This Ain’t Love) di Spiller e Gypsy Woman di Crystal Waters.

D4vd – Dirty Secrets

Tra indie rock e vocals shoegaze, ecco Dirty Secrets del cantautore americano D4vd. Un po’ come se i Bloc Party incontrassero gli Hundredth per fare una cover dei The Cure, ma introdotta e chiusa da un’ingannevole chitarra emo rap. La canzone, ci dice l’artista stesso, prende ispirazione dalle bugie che lui si è sentito raccontare, e dal fatto che alla fine la verità viene sempre a galla.

The Grand Prix – Surf Panama

Il loro precedente singolo Lakitu ci aveva ricordato Gorillaz e Arctic Monkeys, ma i francesi The Grand Prix vogliono sorprenderci e tornano con un pezzo -Surf Panama- quasi interamente strumentale che è una sorta di mini-odissea western a tinte psichedeliche. Le uniche parole del testo sono in effetti “Surf Panama” come ci ricorda il titolo, ma a parte questo si tratta di una canzone dall’incedere particolarmente groovy e avvincente, che mette di buon umore e mette voglia di muoversi a tempo.


Tutti gli episodi di Groove On sono disponibili a questo link.

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