FRIDAY FOREVER: le uscite del 22 luglio 2022

Art Moore – Sixish
Art Moore è il “supergruppo” formato da Taylor Vick -nota per il progetto Boy Scouts– e i membri della band di Ezra Furman Sam Durkes e Trevor Brooks, con un disco di debutto in arrivo il 5 agosto su Anti-. Li avevamo conosciuti con il precedente singolo Muscle Memory e li ritroviamo con questa quietissima Sixish, un brano strumentalmente piuttosto monocorde ma dalle vibe delicate e tenere, impreziosite dai vocals sognanti di Vick. Non lascia forse troppo il segno, ma si fa ascoltare piacevolmente. [6,5]
Billie Eilish – Guitar Songs
In una pausa fra un album e l’altro, e forse anche per mantenere attivo l’algoritmo di Spotify (di questi tempi non si può mai sapere), ecco che Billie Eilish piazza dal nulla due canzoni nuove, racchiuse sotto il titoletto di Guitar Songs, perché -guarda un po’- sono due brani suonati interamente alla chitarra, lontani dai synth e dai tripudi di bassi con i quali l’artista di Los Angeles è diventata famosa. TV sembra un pochino una canzone di Phoebe Bridgers cantata dalla voce di Billie, anche se va detto che i testi di Phoebe sono di un’intensità senza dubbio maggiore; The 30th è più cantata e vede Billie esibirsi in un bel falsetto che rende variegato il brano. Entrambe potrebbero avvicinarsi a una canzone come Your Power, dall’ultimo album Happier Than Ever, anche se il mood qui è più smorzato, quieto e triste. Comunque Billie in questa versione intima ci piace parecchio, e se da un lato non vorremmo certo sentire un intero album fatto così, un paio di canzoni più essenziali come queste le apprezziamo molto. [7,5]
Disq – Cujo Kiddies
Vengono dal Wisconsin i Disq, e il 7 ottobre per Saddle Creek pubblicheranno il secondo disco intitolato Desperately Imagining Someplace Quiet, una sorta di self-titled album se vogliamo. Il lead single ha un titolo strano, Cujo Kiddies, e un sound altrettanto bizzarro: potremmo racchiuderlo nello spettro fra l’indie rock e il post-punk, ma in realtà è un mélange di suoni in parte computerizzati, a tratti ipnoticamente ripetitivi e a tratti noiosamente ripetitivi, a cui si associano vocals quasi parlati più che cantati, che interpretano il brano con leggerezza ma senza imprimergli un carattere deciso; alla fine la vera particolarità della canzone sta nel sound, e i vocals quasi potrebbero non esserci nemmeno. Curiosi, particolari, ma non del tutto convincenti. [6,5]
Julien Chang – Marmalade
Julien Chang ha appena ventidue anni e viene da Baltimore. Ha già un disco all’attivo (Jules, del 2019) e il 4 novembre uscirà il followup intitolato The Sale. Il singolo di lancio Marmalade è una sorta di mix tra i Turnover e un artista indie rock di Matador -anche se lui è su etichetta Transgressive. Le atmosfere molto chill del pezzo ci piacciono parecchio, anche se poi la canzone in sé non si può certo definire troppo catchy o accattivante né memorabile, ma se si cerca un pezzo rilassante per creare atmosfera, Julien Chang ha quella che fa giusto al caso. [6,5]
кис-кис – когда я …?
Non chiedeteci tramite quali giri strani siamo venuti a conoscenza delle Kis-Kis, che fanno pop punk/alternative rock in russo, ma sono davvero una bomba. La canzone nuova si chiama Kogda ja …? (su YouTube si chiama in modo diverso, non sappiamo bene perché) e ha un approccio molto meno pop punk che sull’ultimo disco Pir vo vremja čumi, e maggiormente alternative rock, con un sound che non avremmo dubbi a individuare come prodotto in qualche studio di Los Angeles se solo non fosse per il cantato in russo. Molto melodica e ascoltabile, forse forse ci piacciono di più le canzoni più energiche e scatenate, ma anche così le Kis-Kis strappano consensi. Peccato per la barriera linguistica, perché meriterebbero un riconoscimento ben maggiore non avendo nulla da invidiare ai gruppi affini occidentali. [7]
Kiwi Jr. – The Extra Sees the Film
Cosa succede quando la comparsa vede il film? Collassa completamente, secondo quanto ci dicono i Kiwi Jr. nella loro nuova canzone The Extra Sees the Film, tratta dall’album Chopper fuori il 12 agosto per Sub Pop. Rispetto al precedente brano Unspeakable Things che ci era piaciuto davvero tanto, qui i vocals alla Weezer sono smorzati e scompare quasi del tutto il synth, per un brano un po’ più monocorde e standard; assolutamente gradevole ma che dà la sensazione di essere uno di quei pezzi che all’interno della tracklist di un album passano un po’ inosservati. [6,5]
Mat Kerekes – Art of Living
Continua l’avvicinamento di Mat Kerekes all’uscita dell’EP Nova (5 agosto, Wax Bodega), e dopo il singolo Look, I’m a Famous Actor ecco questa nuova canzone intitolata Art of Living, dove il frontman dei Citizen ci presenta la propria faccia più indie rock, poppeggiante ed estiva: sembra il brano perfetto da ascoltare mentre si va in bicicletta -magari al mattino semipresto viste le temperature di questi giorni. Molto bello il giro di chitarra principale del brano, decisamente indie rock, mentre il ritornello non cambia veramente passo e sembra più una seconda strofa. [6]
PVA – Hero Man
Non conoscevamo i PVA, ma questo singolo ce li fa apprezzare tantissimo fin da subito. Atmosfere elettroniche e allucinogene, in parte debitrici dei Kraftwerk, per un sound che potremmo definire allo stesso retro e ultramoderno. I vocals conturbanti di Ella Harris fanno il resto del lavoro. L’album d’esordio del trio londinese, Blush, uscirà il 14 ottobre su Ninja Tune. [8,5]
Vukovi – I Exist
Ennesimo singolo per gli scozzesi Vukovi, che ancora non ci dicono se è in preparazione un seguito al loro ottimo album del 2020 Fall Better. I Exist è un brano che da un lato ci sembra fra i più heavy della discografia del duo fin qui (con tanto di breakdown), e dall’altro presenta alcuni dei passaggi con maggior uso di elettronica e synth (vedasi la seconda strofa). Il ritornello in realtà è in pieno stile Vukovi, band che ha saputo negli anni creare un modo di fare musica tutto personale; nel complesso ci sembra però un piccolo passo indietro rispetto ai primi due dischi. [6,5]