FRIDAY FOREVER: le uscite dell’1 luglio 2022

Grave Goods – Come
Altra nuova band a uscire dal Regno Unito, che pare non stancarsi mai di produrre nuovi gruppi a grappoli. I Grave Goods sono formati da membri di Pins, Girls Names e September Girls, e sono sparpagliati fra Manchester, Belfast e Dublino. Come è il singolo che preannuncia l’album d’esordio Tuesday. Nothing Exists., in uscita il 9 settembre su etichetta Tulle, ed è una canzone piuttosto heavy. Non tanto perché ci siano schitarrate pesanti, ma per l’atmosfera urgente e velatamente minacciosa creata dalla batteria (quasi pare di sentire un campanello che suona l’allarme) e dai vocals, che sono quasi parlati e taglienti. Ci ricordano un pochino le vibe degli Witch Fever, altra band che negli ultimi mesi ha catturato la nostra attenzione. [7,5]
Mat Kerekes – Look, I’m a Famous Actor
Mat Kerekes è il cantante dei Citizen, ma negli anni ha anche portato avanti una carriera solista di discreto successo nella propria nicchia. Da qualche mese ha firmato con la nostra nuova etichetta preferita Wax Bodega, e il 5 agosto pubblicherà il suo nuovo EP Nova, anticipato da questa Look, I’m a Famous Actor che è un brano più indie rock di quanto Mat faccia con i Citizen, ma fino a un certo punto. Se ascoltate il ritornello sarà difficile non farsi venire in mente alcuni dei brani dall’ultimo disco della band principale del cantante -e non solo perché la voce è la stessa ovviamente. Ci piace, anche se non quanto i Citizen. [6,5]
Oakman – Murder
Gli Oakman sono per noi una delle piccole rivelazioni di questa prima metà del 2022. La band francese ci ha conquistati con il singolo Night, che ci aveva ricordato la miglior sintesi fra i The Maine e i Paramore di After Laughter. Il nuovo brano Murder è un pezzo un po’ più sognante ed elettronico a livello di sonorità rispetto a quel pezzo (o anche al precedente Fantasy), ma si pone assolutamente al livello di Night, con un ritornello davvero azzeccato, un po’ alla Chvrches. Le vibe upbeat del brano peraltro fanno da contraltare al tema trattato nel testo, che è quello della violenza sessuale e delle ferite permanenti che questa lascia sulle vittime. [8,5]
Pale Waves – Jealousy
Dopo i precedenti singoli Lies e Reasons to Live, i Pale Waves pubblicano un terzo brano dal loro nuovo album Unwanted, fuori il 12 agosto per Dirty Hit. Un po’ come gli altri due singoli, anche Jealousy è un brano che sembra uscito dalla tracklist di un disco dei primi anni 2000 di Avril Lavigne: pop punk molto pop, ritornello arioso e catchy e atmosfera abbastanza spensierata. Delle tre uscite finora, forse questa è la canzone che prende maggiormente; nulla a che vedere comunque con l’ultimo album Who Am I? che sembrava la direzione perfetta per i Pale Waves. [7]
Pianos Become the Teeth – Skiv
Il 26 agosto uscirà Drift, il quinto album dei Pianos Become the Teeth, per Epitaph Records. Anticipato anche dal singolo Genevieve, il disco vede ora un nuovo brano, questo Skiv che conferma le sonorità rock sommesse e quiete che la band ha via via assunto nel corso degli anni, con elementi presi tanto dall’emo quanto dal post-rock. A livello vocale non succede tantissimo in Skiv, che si fa notare più per gli arrangiamenti arricchiti da archi e violini e una bella chitarra che s’innesta verso fine brano. Atmosferica ed evocativa, ma probabilmente da apprezzare meglio all’interno dell’ascolto del disco intero. [6]
Slowly Slowly – Daisy Chain
Gli Slowly Slowly sono una delle eccezioni leggerine sul roster tendenzialmente heavy di UNFD. La band australiana anticipa il quarto album Daisy Chain (fuori il 4 novembre) con questo singolo intitolato Daisy Chain che presenta chitarrine estive e allegre alla The 1975, un cantato di stampo parecchio inglese e un ritornello vagamente shoegaze. Indie rock che cerca di essere appena appena più sporco e distorto, peraltro riuscendoci abbastanza bene. [7]
Suburban Eyes – Uncomplicated Lives
Festa grande per gli emo di vecchia generazione: i Suburban Eyes sono un nuovissimo progetto composto da membri di alcune delle più adorate band Midwest degli anni ’90. Nella band troviamo Eric Richter dei Christie Front Drive, Jeremy Gomez dei Mineral e John Anderson dei Boys Life; ragazzi (“ragazzi” si fa per dire, ehem) che si conoscono da una vita ma che finora non avevano mai collaborato a un unico progetto. Uncomplicated Lives è quindi il brano “di debutto” (ma ce ne saranno altri, ci dicono), e presenta un tranquillo, pacifico sound alternative rock che infonde tepore nel cuore, anche grazie all’inconfondibile e bellissima voce di Eric, e che ha qualche vaga reminiscenza dei R.E.M. [9]