DIG DEEP: Koyo, Just Friends, The Vaughns / I 3 brani che ci hanno colpito questa settimana

Koyo – Anthem
Rischioso, e magari pure un po’ pretenzioso intitolare un brano Anthem, ma i Koyo non sono i primi che passano (la band è in piedi da poco, ma i membri sono tutti veterani della scena hardcore di Long Island) e si portano a casa senza problemi la canzone. Il brano è tratto dall’album d’esordio del gruppo, Would You Miss It?, fuori il 29 settembre su Pure Noise Records, così come il precedente singolo You’re on the List (Minus One). È un po’ più tirato e aggressivo di altri loro brani, e pure piuttosto corto non raggiungendo il minuto e 45, ma tanto basta per lasciare il segno.
Just Friends – Life I’m Living In
Dei Just Friends abbiamo recentemente parlato nell’articolo dedicato alle band che cantano male (e questo nuovo singolo non smentisce la loro inclusione in quella lista di gruppi), e meno recentemente nell’articolo sui commenti di YouTube quando qualche genio parlando di un loro brano l’aveva definito “so good until Peter Griffin started rapping”. Insomma, la band è seria ma offre anche un po’ di materiale da meme, e tutto sommato Life I’m Living In non fa troppo per allontanarsi da questo trend: la canzone è orecchiabile e allegra, il cantato -più che altro quello di Sam Kless- stonato ma ricco di pathos, i fiati fanno capolino avvicinando pericolosamente il brano allo ska. Tutto sommato una buona canzone anche se un po’ ripetitiva. Il brano sarà contenuto nell’album Gusher in uscita il 1° settembre su Pure Noise.
The Vaughns – Gizzards
Dal New Jersey arriva questa proposta fresca e piacevole rappresentata dai The Vaughns, che anticipano il loro prossimo album per Equal Vision Records con il singolo Gizzards (senza re e senza stregoni lucertola). Prodotto da Joe Reinhardt degli Hop Along, si tratta di un brano che strizza un occhiolino al post-punk perché è il sottogenere del rock più trendy degli ultimi cinque-sei anni, ma anche -e più decisamente- all’indie rock statunitense. Cantato femminile che conferisce più delicatezza e garbo al brano, senza trovare ritornelli super catchy i The Vaughns riescono a piacere per la sensazione di leggerezza e spensieratezza che emanano le chitarre, mentre la linea di basso piuttosto ripetitiva ma efficace fa venire voglia di muoversi.
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