DIG DEEP: Delaire the Liar, With Honor / I 2 brani che ci hanno colpito questa settimana

Delaire the Liar

Delaire the Liar – Angel Number

I Delaire the Liar tornano a distanza di qualche mese dall’ultimo singolo Bite Trap, per annunciare con il brano Angel Number che il 1° settembre uscirà un nuovo EP. Si tratterà di un lavoro di appena quattro tracce -le due ancora inedite si chiamano All Your Labour e Forbodies- ma è anche la prima consistente uscita dall’EP Eat Your Own del 2021, per cui lo attendiamo con molta curiosità. Il nuovo singolo è probabilmente la canzone più “normale” e vicina all’essere accattivante che la band abbia mai pubblicato; la grande novità è però che è cantata quasi interamente dalla bassista Em Lodge, con il cantante Ffin Colley che interviene solo per una parte nel bridge. A noi che le voci femminili nel rock le apprezziamo sempre la cosa va senz’altro a genio, anche se forse il brano in sé perde un pochino di originalità a livello musicale rispetto ai soliti brani dei Delaire the Liar, più intricati e complessi.

With Honor – Open Hands

Se cercate su Google “with honor” -ma anche “with honor band”- vi compariranno solo annunci di telefonini cinesi. Può essere a causa di quella cosa che le ricerche di Google negli ultimi anni sono diventate sempre meno precise e affidabili; può essere (più probabilmente) a causa del fatto che una band di modesto successo ferma da 18 anni non ha sviluppato una gran presenza sul web. In ogni caso, anche se i motori di ricerca “non cielo dicono”, gli With Honor sono ufficialmente tornati. Il gruppo del Connecticut aveva pubblicato due album a inizio anni ’00, l’ultimo dei quali, This Is Our Revenge, nel 2005 sotto la famigerata Victory Records; poi si era sciolto ed era rimasto fermo fino a pochi mesi fa.

Un comeback lunghissimo e improbabile, ma che ha le potenzialità di dare dei frutti buonissimi a giudicare da un singolo come Open Hands. La canzone sembra presa direttamente dalla colonna sonora di Burnout 3 (il miglior gioco per Play Station mai realizzato), da qualche parte fra il brano dei No Motiv e quello dei Rise Against. Quel punto d’incontro perfetto fra post-hardcore ed emo anni 2000, praticamente un brano che avrebbe spaccato tutto nel 2005. Non possiamo dire che la band si sia particolarmente aggiornata, ma a noi nostalgici va benissimo così. Sentite che bomba!


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