DIG DEEP: Boygenius, The Sleeping Souls, Softcult / I 3 brani che ci hanno colpiti questa settimana

Boygenius – nuovo disco The Record e ben tre singoli
E infine. Dopo settimane di voci, cominciate con la notizia della loro presenza al prossimo Coachella e proseguite con l’involontario leak dei dettagli del disco sullo store online di un negozio di dischi olandese, abbiamo l’annuncio di The Record, ovvero il nuovo disco delle Boygenius -nonché loro album full length d’esordio, dato che il lavoro self-titled del 2018 era un EP di sei canzoni. Quel disco è probabilmente una delle massime vette della storia musicale recente, e oltre ad aver lanciato la carriera di Phoebe Bridgers, fa sì che le aspettative per The Record siano alle stelle. Le Boygenius intanto lo pubblicheranno non più su Matador Records (l’etichetta casa di Julien Baker e Lucy Dacus) ma sulla major Interscope Records -che ci auguriamo abbia lasciato carta bianca alle tre ragazze.
Con l’annuncio del nuovo disco, le Boygenius ci hanno anche regalato non uno ma ben tre singoli di lancio. Uno per ogni artista. Si tratta infatti di brani che vedono ognuno protagonista una delle tre ragazze, con le altre due più di contorno a fare principalmente cori e seconde voci. Noi naturalmente ci aspettiamo e speriamo che nelle dodici canzoni dell’album ci siano anche tracce più “collaborative” dove Lucy, Julien e Phoebe si alternano ai lead. Però nel frattempo ci godiamo queste tre novità, e notiamo come curiosamente la canzone più indie rock nel senso classico del termine sia quella di Julien Baker, che delle tre è quella che nella carriera meno ha battuto questi territori. Phoebe Bridgers invece ci propone uno dei suoi pezzi acustici e tristoni di cui l’artista losangelina è maestra (forse dedicato all’amica Emily Bannon?), mentre Lucy Dacus fa il classico pezzo alla Lucy Dacus che però suona davvero bene, forse il brano più “accattivante” di questo terzetto.
Trying to process this new reality where we currently have 9 boygenius songs instead of 6 boygenius songs.
Still a perfect discography tho. 100% bangers.— Tom Breihan (@tombreihan) January 18, 2023
The Sleeping Souls – Caught Up in the Scrape
I The Sleeping Souls sono da quasi una quindicina d’anni la band che accompagna fedelmente Frank Turner in giro per il mondo e che suona sui suoi dischi, ma adesso il gruppo ha preso una vita propria. Già qualche mese fa era uscito un primo singolo, Liar Lover, e adesso il gruppo inglese raddoppia con questa Caught Up in the Scrape, fuori naturalmente per Xtra Mile Recordings, la storica etichetta di Frank. La band propone un sound bello carico, tra il punk rock e l’alternative rock tirato, un pochino tipo gli Ash dei tempi d’oro, sicuramente più aggressivo di una canzone media di Frank Turner… che se guardate con attenzione il video potreste vedere in un minicameo!
Softcult – Dress
“It’s a dress, not a yes”. Con un brano imperniato sul concetto del consenso, specialmente nella sfera sessuale e delle relazioni, i Softcult continuano ad anticipare il loro EP See You in the Dark, fuori il 24 marzo per Easy Life Records e che era già stato preannunciato dal singolo Drain. Mercedes e Phoenix Arn-Horn, già noti per il loro progetto Courage My Love, ci propongono un altro brano veramente degno di nota, che viaggia su binari shoegaze addolciti da un approccio (indie) pop al songwriting e anche al cantato -già il fatto che si sentano chiaramente le parole ci fa capire che questo progetto dà un tocco personale allo shoegaze, anche se i vocals diventano via via sempre più sfumati con il procedere della canzone. Ad aprile ci sarà un minitour europeo, che però ovviamente non toccherà l’Italia.
Gli altri brani usciti questa settimana:
Fall Out Boy – Love from the Other Side: e chi l’avrebbe mai detto, dopo gli ultimi dischi, che i Fall Out Boy sarebbero tornati a suonare degli strumenti? E per di più a farlo con uno stile molto vicino a quello della parte pre-hiatus della carriera. Forse la sorpresa della settimana (ritorno delle Boygenius a parte, ma quella era una sorpresa che stavamo attendendo ormai da qualche tempo visti i rumours che circolavano).
Heartworms – Retributions of an Awful Life: un minuto e 42 secondi. Tanto ci mette Heartworms a pronunciare le prime parole in questo singolo lunghetto ma veramente degno di un ascolto. Si parte da una specie di post-punk ma fatto deviare in modo che abbia sonorità quasi elettroniche (anche perché insomma, arrivati a questo punto il post-punk di per sé ha anche un pochino stancato), e cantato in modo mellifluo ed etereo dall’artista che dimostra anche un’ottima vocalità. EP d’esordio A Comforting Notion (bei titoli!) fuori il 24 marzo.
Sleaford Mods – UK Grim: nuovo album in uscita il 13 marzo, anticipato dal singolo omonimo che mantiene inalterati il post-punk minimale e la feroce satira politica che hanno reso celebre il duo, ma il ritornello non convince troppo.
Story of the Year – War: pezzo pestato, in linea con il roster della loro etichetta Sharptone Records, in cui alcuni hanno visto influenze di band come D.R.U.G.S. e Memphis May Fire. Ci sono anche accenni di scream e un breakdown. Meglio degli altri brani recenti.
Wednesday – Chosen to Deserve: sempre proposte di altissima qualità in casa Dead Oceans. Ce lo confermano gli Wednesday con la loro Chosen to Deserve, nuova anticipazione dell’album Rat Saw God in uscita il 7 aprile. Il sound della band è di base l’indie rock che non passa mai di moda (anzi…), ma il ritornello si apre a chitarre ciccione degne della miglior tradizione del grande rock americano. Perfetta per gli stadi e pure per i concertini nei locali.
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