I singoli dell’08/09/23: SeeYouSpaceCowboy, Koyo, Geese & more

Nella settimana che riporta i Cabrera a Milano quattro anni e mezzo dopo il loro show di addio al Circolo Ohibò (appuntamento sabato 9 al Centro Internazionale di Quartiere, maggiori informazioni qui), i due brani top sono entrambi firmati Pure Noise Records. Ne parliamo qui sotto, con una panoramica su quello che è uscito in questi cinque giorni.
Il primo, appena un paio di settimane dopo il singolo Chewing the Scenery, è Rhythm and Rapture dei SeeYouSpaceCowboy che ci fanno ascoltare un brano in collaborazione con prezzemolino Nothing, Nowhere, che a questo punto deve avere più featuring che canzoni proprie. Il brano viene dal prossimo disco della band, prodotto dal top di gamma Matt Squire. È senza dubbio il brano più leggero e accessibile dell’intera discografia dei SYSC, il che è comunque molto relativo -basti ascoltare le urla ferie di Connie Sgarbossa per buona parte della canzone, che non ci fanno temere un eccessivo afflosciamento della band sull’album.
L’altro brano invece prosegue la scia di singoli che porteranno al primo album dei Koyo (Pure Noise, 29 settembre), band formata da veterani della scena hardcore di Long Island con l’obiettivo di ricreare il fantastico sound che quella zona di New York ha regalato al mondo nei primi anni 2000 (Brand New, Taking Back Sunday, The Movielife etc.). Il singolo si chiama Life’s a Pill e ha tutte le caratteristiche che ne avrebbero fatto una hit nel 2003.
Cambiando decisamente genere, a tre mesi dal loro disco 3D Country, i Geese ne annunciano già una riedizione giustamente intitolata 4D Country (Partisan Records/PIAS, 13 ottobre), che conterrà anche cinque brani inediti, verosimilmente B-side scartati dalla tracklist durante le registrazioni. Uno di questi è Jesse, pezzo che parte dalle influenze post-punk delle origini della band sporcandole con influenze Southern rock classico all’americana, in un miscuglio piuttosto interessante che potrebbe piacere a persone di letteralmente qualunque età amanti delle chitarre.
Matto invece Slaughter Beach, Dog che pubblica addirittura un singolo di otto minuti e 53 secondi, intitolato Engine e quarto estratto dal suo album Crying, Laughing, Waving, Smiling (Lame-O Records, 22 settembre). Su questa sospendiamo il giudizio per ragioni di durata; se riuscite ad arrivare alla fine fateci sapere voi cosa ne pensate. Rimanendo in ambito “canzoni kilometriche”, dalla Francia abbiamo gli Unschooling che con Excommunicated portano un brano di sei minuti tra post-punk, indie rock e musica sperimentale. Immaginatevi i The Velvet Underground dei primi due dischi che incontrano il Bristol Sound; nelle parti più intense i vocals sembrano quelli gutturali di Attila Csihar in De Mysteriis Dom Sathanas. Il 6 ottobre esce l’album New World Artifacts per Bad Vibrations.
In ambito punk si segnala il nuovo brano dei Dream Nails, Ballpit, dall’album Doom Loop (Marshall Records, 13 ottobre), che mescola le influenze punk rock che caratterizzano il gruppo con sonorità più mutuate dal post-punk recente e addirittura un synth più da musica techno, in un brano dalle sonorità potenzialmente adatte anche alle radio se non per il cantato un filo edgy. Dall’Olanda vengono invece i Drunktank, da non confondere con i Drunk Tank che erano un gruppo noise di Chicago. Kindle the Flame, primo singolo con la nuova cantante Sarah Ockhuysen, è un brano skate punk che a un certo punto diventa sostanzialmente un pezzo metal alla Avenged Sevenfold, con tanto di assolo di chitarra infinito. Strano ma non sgradevole.
Decisamente più pop l’approccio di Best Ex, progetto solista dell’ex leader dei Candy Hearts Mariel Loveland. Die for You è un brano cantato insieme all’amica Luxtides, dall’album With a Smile fuori il 6 ottobre per Alcopop!/Iodine. Il sound è quello di un pop rock leggerino, che ricorda in parte la sua band per l’approccio vocale ma con buona parte delle chitarre sostituite dai synth. La canzone è gradevole ma non sembra davvero in grado di lasciare il segno. Meno pop e più consistente Come Back Around, il singolo con cui gli All Get Out annunciano un disco self-titled previsto per il 3 novembre su Equal Vision. La band mischia folk rock, alternative e un tocco di emo, in un brano intenso ma anche abbastanza malleabile a livello di sound da poter piacere bene o male a chiunque, ma in particolare ai fan di Foxing e Manchester Orchestra.
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