Rob Bellusci e il suo inno per gli underdog / Intervista

Rob Bellusci I Wish copertina
di Maria Chiara Cerra

Rob Bellusci viene dalla Basilicata e ha da poco pubblicato un nuovo singolo, I Wish, che suona molto come una canzone degli State Champs; e del resto, il pop punk è ampiamente il genere di riferimento per l’artista, come si può capire anche da quanto lui stesso ci ha raccontato: abbiamo infatti colto l’occasione per fare qualche domanda a Rob, che ci ha raccontato la storia dietro la nascita del singolo, i suoi progetti futuri e il suo recente drastico cambio di colore di capelli!

Ciao Rob! Come stai? È appena uscito il tuo nuovo singolo I Wish. A primo impatto la canzone ricorda molto le sonorità degli State Champs del periodo di Around the World and Back. Qual è stato il processo creativo dietro la canzone? 

Ciao! Sto molto bene, ogni volta che pubblico qualcosa è come se fosse il mio compleanno, haha. Il processo creativo credo non abbia nulla di diverso da quello adottato nelle mie precedenti uscite. Io tendo a conservare riff, idee o testi per del tempo per poi ripescarli quando sento che è il momento giusto. I Wish è nata da un riff scritto a marzo dello scorso anno durante il lockdown, a cui ho fatto prendere polvere fino a gennaio di quest’anno. Diciamo che non butto mai le idee concepite nel tempo, ma semplicemente aspetto il momento adatto per lavorarci sù.

Per quanto riguarda il tema della canzone, sembra quasi connessa con il precedente singolo Something from U. C’è qualche collegamento fra le due?

Credici o meno ma questa è l’illusione che volevo creare con I Wish. All’inizio può sembrare un brano che parla d’amore verso un’altra persona, ma in realtà parla dell’amore verso i nostri sogni. Per me è come se fosse un inno per tutti gli “underdog” che nella vita hanno sogni apparentemente irraggiungibili. Nel testo spiego la mia visione del percorso di un underdog per arrivare a raggiungere i suoi sogni, ciò di cui ha bisogno e cosa si ripete ogni giorno per continuare a farlo nonostante tutte le difficoltà che si affrontano nel percorso. Never quit!

Se dovessi descrivere I Wish in tre parole quali sceglieresti e perché?

Sogni, felicità e YOLO! Sogni perché alla fine della fiera è proprio ciò di cui parla il brano e anche perché i sogni sono quella cosa che ci rende vivi e ci dà uno scopo per andare avanti. Felicità perché tutto ciò che facciamo dovrebbe portarci a essere felici: è l’unica cosa che conta. Alla fine dei nostri giorni l’unica cosa a cui penseremo sarà quanto siamo stati felici nella nostra vita: i soldi, le cose materiali e tutte le piccole futilità non avranno più senso. YOLO (You Only Live Once) perché abbiamo una sola vita e di conseguenza una sola opportunità di fare ed essere ciò che amiamo. Fino a quando sarò in grado di fare ciò che amo lo farò, questa è l’unica certezza che ho.

Finora hai pubblicato solo canzoni in inglese; pensi di continuare così o proverai a cantare in italiano prima o poi?

Non saprei. L’unica volta che ho cantato in italiano è stata in una demo di una mia vecchia band. È un paradosso, ma sento più mio il cantare in inglese. La vita però è imprevedibile, quindi mai dire mai.

Ascoltando I Wish e anche i brani precedenti, si sente che di base rimani su un pop punk ‘classico’. In futuro hai in mente di esplorare anche altri generi musicali?

I Wish è il brano più punk che ho mai fatto. Nelle mie precedenti uscite ho esplorato suoni che fino a qualche anno fa non avrei mai pensato di usare nella mia musica. L’arte è una continua evoluzione, quindi certo.

I vari singoli andranno a far parte di un EP o un album?

I Wish è il primo singolo di una doppia uscita, l’altro singolo sarà più moderno e con influenze provenienti dall’emo anni 2000 e dalla scena pop punk new school. I precedenti singoli potrebbero essere dei B-side in un’eventuale stampa di questo doppio singolo. La grafica è stata creata da KillerArtworx, l’ho scelto perché ha lavorato con alcune delle mie band preferite (Zebrahead, Blink-182…). È un grande professionista.

Quali sono stati i tuoi artisti o band di riferimento che ti hanno ispirato nella scrittura delle canzoni ?

Per primi i Blink-182. Negli anni mi sono appassionato a quasi tutto il roster della leggendaria Drive-Thru Records. Credo che nel periodo in cui ho scoperto quelle band ho iniziato a capire come volevo che suonasse la mia musica. Al giorno d’oggi ho sicuramente Mod Sun come riferimento, i suoi libri e la sua musica mi hanno cambiato la vita.

Oltre a cantare quali strumenti suoni e ne preferisci uno in particolare?

Cantare è stata l’ultima cosa che ho imparato a fare. Il mio strumento preferito è il basso, lo suono da sempre. Per la prima volta, in I Wish tutto ciò che ascolterete sarà suonato da me. Mi sono preso cura di ogni singolo suono presente nel pezzo. Voglio anche ringraziare Seb Di Martino per aver lavorato con me sul mix, master e registrazione delle voci. Inoltre voglio ringraziarlo per avermi fatto scoprire il vodka orange, haha.

Non ho potuto fare a meno di notare il cambio di colore di capelli, questo biondo platino ha un significato particolare ?

Ho avuto i capelli lunghi fino a qualche mese fa e mi ero stancato del mio look, cosa che accade spessissimo. Ho sempre voluto avere i capelli biondo platino. Al momento in cui leggerete questa intervista è probabile che i miei capelli avranno un altro colore.

È palese che conosci benissimo la scena pop punk, ma ascolti anche altri generi musicali? Se sì, quali?

Ascolto musica pop punk da tempo immemore, credo da almeno 12-13 anni. Devo però dire che ascolto letteralmente di tutto, la mia playlist “a rotazione” va dagli Unwritten Law alle All Saints a Paris Hilton. Di solito non ho pregiudizi; se un pezzo mi colpisce è probabile che lo ascolterò alla noia. È piuttosto imprevedibile sapere quale sarà il prossimo artista a segnarmi e a ispirarmi a scrivere musica.

Per fortuna stanno ricominciando i concerti, hai già in programma qualche live nei prossimi mesi?

Al momento non ho ancora nessuna data ma non vedo l’ora di iniziare a girare l’Italia, conoscere gente e vivere il sogno. Devo soltanto capire se muovermi da solo o con una band, naturalmente preferisco di gran lunga la seconda opzione, ma se non dovesse essere possibile sarò disposto a esibirmi in qualsiasi modo. Voglio ringraziarvi per il vostro tempo datomi e spero di sentirvi presto. Alla prossima!


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