Reev, Brilla, Elettrogruppogeno: le recensioni dei singoli italiani

Reev artista
Reev – Ci resto

Ci resto è il nuovo singolo di Reev, uscito per la fucina di talenti emergenti che è l’etichetta Futura Dischi. A un mese dalla pubblicazione del debut single Gemini, Ci resto svela un ulteriore frammento delle diverse identità musicali del giovane artista: cresciuto blu per il troppo jazz, banale per il troppo pop, strano per il troppo hip hop, con troppa rabbia per il punk. Ci resto racconta l’adolescenza Z, figlia di quelle serate che non vorrebbero mai finire. Immersa in quel senso di inadeguatezza che la porta in certi posti, e di quello di appartenenza che ritrova semplicemente inspirando. “È un pezzo che ho scritto ormai una vita fa, pieno di quell’ignoranza propria dei sedici anni, che però tuttora mi rappresenta, o che almeno in parte desidero tenere viva e trasmettere di tanto in tanto”, racconta l’artista a proposito del brano.

Brilla – Posata

Dopo circa due anni e mezzo di silenzio discografico, ecco il ritorno del cantautore tosco-ligure Brilla con il suo nuovo singolo intitolato Posata, primo di una serie di sei singoli che dovrebbero vedere la luce quest’anno. La pandemia -che peraltro ha interrotto il tour di presentazione del suo ultimo lavoro La tuta di Goldrake– sembra essersi fatta sentire su questo brano; non tanto nel sound che è piuttosto upbeat e itpop come siamo stati abituati a sentire in questi ultimi anni, quanto nel testo che poggia sull’eloquente refrain “tanto lo so, la vita di prima non torna più”. Apprezziamo l’ottimismo. Quanto al titolo, eccolo velocemente spiegato nella prima strofa: “oggi mi sento proprio come una posata / passo di bocca in bocca e poi alla fine torno da te”. Posata non sembra essere il singolo che col proprio sound rivoluzionerà il panorama indipendente italiano, ma sembra perfetto per tentare l’assalto alle principali playlist editoriali del genere.

Elettrogruppogeno – La mia ragazza è una nerd

Proposta molto nerd quella che arriva da Maninalto! Records. La mia ragazza è una nerd è il secondo singolo dell’Elettrogruppogeno (dopo Mekkaniko del 2021), bizzarro duo fiorentino costituito da amanti del mondo anime, comics, cosplay e nerdate simili –una band quasi da Lucca Comics, verrebbe da dire, anche se nel testo del nuovo brano dichiarano di non essere ancora riusciti a entrare nelle mura (double entendre incluso). Il singolo è un po’ strampalato e scanzonato, infarcito di riferimenti a videogiochi e giapponesate varie ma anche molto molto orecchiabile e accessibile pure a chi non si intende di manga, tipo noi. Grande curiosità, anche questa ovviamente da nerd: la canzone è accompagnata da un videogioco ufficiale, un po’ in stile Super Mario ma con protagonista naturalmente una ragazza (nerd). Ci potete giocare qui o scaricarlo sul Play Store, anche se vi anticipiamo che fa smadonnare di brutto.

Frank Tidone – Lost

Esordio assoluto come solista -anche se nemmeno lontanamente esordio assoluto- per Frank Tidone. La sua Lost è il singolo che lancia l’uscita del primo EP che porta lo stesso titolo (fuori l’11 febbraio); un brano di 3 minuti e 50 secondi interamente strumentale, dove la parte dei lead vocals, per così dire, la recita una chitarra parecchio croccante, da cantautore rock / blues americano vecchia scuola, di quelli che spadroneggiavano nelle collezioni di dischi di tuo padre avido lettore di Buscadero e Late for the Sky. Si diceva che per Frank non è un esordio assoluto: l’artista ha suonato dal 2007 al 2010 negli Shake, per poi far parte fino al 2019 del duo I Ladri di Galline, e tutta l’esperienza infilata nello zaino in questi anni è stata scaricata in questo brano liberatorio, melodioso e carico come il vero rock sa essere.

Itaca Reveski – Hyperion

Ad alcune settimane di distanza da L’attimo poco prima di… ritroviamo Itaca Reveski, che però questa volta ci sorprende facendoci ascoltare un pezzo tranquillissimo, delicato, malinconico e acustico. Tutto il contrario di quanto sentito sul singolo precedente insomma. Hyperion è una canzone che prende il nome da quello dell’albero più alto del mondo, una sequoia californiana di 115 metri, e tra la chitarra che regge la parte musicale, un ukulele che fa timidamente capolino nel mix e la voce soffusa dell’artista esprime perfettamente la meraviglia, il rispetto e l’anelito interiore che sono stati d’ispirazione per il brano. Nelle parole di Itaca, “Hyperion è il sentirsi piccoli di fronte a un albero così grande, è il sentire l’eccitazione di fronte a un essere vivente così bello. Come tornare di nuovo bambini e avere una voglia incredibile di arrampicarsi, ma ricordare allo stesso tempo di essere cresciuti e sentire quella paura matta di cadere e di non arrivare mai in cima”. Quando la presentazione di un pezzo è bella quasi quanto il pezzo stesso.

Marco Dalla Villa & Diorama – Così così

“Il racconto leggero di una serata in discoteca trascorsa tra un cocktail e un gioco di sguardi con colei che cattura la nostra attenzioni”. In sostanza la cronaca in formato wav di un tentativo di abbordaggio in disco quella che propongono Marco Dalla Villa e Diorama nel loro nuovo singolo Così così. Il sound naturalmente non poteva che essere elettronico, ballabile e ricco di bassi, ideale da ascoltare in pista, magari mentre ci si prova con la sventurata di turno. Il ritornello che dice “mi guardi e fai la bitch / sempre in cerca di speed / e non intendo macchine veloci” verosimilmente non vincerà il premio Bardotti per il miglior testo, ma per ballare in leggerezza va bene così.

Parco Natura Morta – S’è persa

Il tempo che la intro di piano elettrico ci introduca a questo nuovo progetto chiamato misteriosamente Parco Natura Morta, e il brano si apre cambiando tinte e arricchendosi. Nella modalità full band spicca un trombone che dà un tono quasi epico al crescendo finale e, fra un piglio indie rock e testi malinconici ma dal respiro pop, si tratta di una presentazione strana per un progetto che fatichiamo ancora a inquadrare del tutto, ma che da come si presentano i ragazzi potrebbe essere assolutamente voluto. Una gag per non farsi prendere troppo sul serio e poi spiazzarci: stiamo a vedere.

Rob Bellusci – Something from U

Archiviato il 2021 con due singoli in saccoccia (Everything e Insideout), il potentino Rob Bellusci apre ufficialmente il suo 2022 con questo brano intitolato Something from U che sembra un grande omaggio al disco untitled dei Blink-182… ma non solo! In questa ballad pop punk infatti fa spesso capolino un synth “effetto-organo” che non credo di aver mai sentito nella mia vita in un brano di questo genere. Rob racconta di averla scritta a proposito delle difficoltà di uscire mentalmente da una relazione conclusasi con un addio, che poi è “il” tema per eccellenza delle canzoni pop punk. Al netto di una pronuncia dell’inglese che non è impeccabile ma che è comunque migliore di quella di molti altri nostri connazionali che si cimentano con la lingua d’Oltremanica, Something from U è un ascolto interessante, anche dal potenziale internazionale a livello di sonorità, che cerca di abbordare il tipo di sound che spopola al momento all’interno di questo genere ma senza rinunciare a quel tocco più classico che piace a noi della (ormai) vecchia guardia.


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