Adelasia, RFC, Amalia Bloom: le recensioni dei singoli italiani

Adelasia
Adelasia – Nella notte

Riecco la cantautrice di Lucca adottata dalla scena romana con un raffinato brano che suona come un delirio notturno, una fuga onirica, a tratti oscura, dove convivono rabbia e ironia, e dove tuttavia ritroviamo anche l’inconfondibile mood malinconico e un indie pop delicato e impreziosito da sfumature elettroniche. Adelasia ci porta Nella notte psichedelica fissando un sogno in un brano, per viverlo all’infinito. Un ottimo nuovo inizio che speriamo ci porterà a un nuovo album molto presto: le premesse rimangono ottime.

Ode – Poco rumore

Esordio assoluto quello di Ode, con il suo primo singolo Poco rumore che ci fa vedere già parecchia qualità e parecchio potenziale. L’artista, classe 1997 quindi ancora giovane, scrive un pezzo tra R’n’B e indie, con un saxofono e vaghi accenni alla Twenty One Pilots dell’ultimo disco nel beat. Un brano quasi frenetico a dispetto dell’attitudine chill che questo genere possiede di solito, e si può ben capire come l’ansia sia stata uno dei principali responsabili della stesura del pezzo: “mi sento spesso di non appartenere a qualsiasi situazione, di non sentirmi mai me stesso. L’ansia, che mi perseguita, a volte prende il sopravvento e mi porta a estraniarmi dal mondo; ma convive con la mia esuberante voglia di vivere, creando una dualità molto forte”. Un artista che a giudicare da questo primo assaggio vedremmo molto bene nel roster di un’etichetta come Futura Dischi.

RFC – Fuori dal coro

“Fuori dal coro” i casertani RFC lo sono sempre stati, facendo punk rock nel Paese di Sanremo e del Festivalbar. Ora lo mettono nero su bianco (che non è un riferimento allo ska ma solo una frase fatta) con questo nuovo singolo che funge anche da anticipazione del nuovo attesissimo album, previsto per quest’anno. Fuori dal coro è un pezzo carichissimo, con un ritornello iper catchy e trascinante, che funzionerebbe a meraviglia anche in qualche DJ set rock. E con un video in cui compaiono pesi massimi del calibro di O Zulù dei 99 Posse, Paletta dei Punkreas, Seby dei Derozer, Olly degli Shandon e tanti altri protagonisti del punk rock italiano, il pezzo è destinato a far esplodere l’hypeometro della scena nostrana.

Amalia Bloom – Whimsical

La prima cosa che salta all’orecchio di questo nuovo singolo degli Amalia Bloom è la credibilità di sonorità e dinamiche a cui sono arrivati. Difficile a credersi ma si tratta ormai di un livello difficilmente distinguibile da quello delle band emo-punk statunitensi a cui la band si ispira. In Whimsical i ragazzi sfoggiano poi tutta la varietà del loro suono, non avendo paura di inserire dei momenti di “pianissimo” che vanno a esaltare poi la dinamica del “fortissimo”. Questo primissimo assaggio dal loro nuovo album potrebbe preannunciare un bel salto di qualità.

Boison – Fermo qui

Boison si presenta per la prima volta al pubblico con un brano cupo e intimo, si racconta da subito e ci presenta, sotto forma di un rock che sintetizza suoni elettronici e acustici, una fotografia emotiva figlia del nostro tempo: la sensazione di stallo in un’epoca veloce e allo stesso tempo anestetica, che ti lascia la sensazione di vivere in un lunghissimo istante sempre uguale a sé stesso. Un ottimo nuovo capitolo per la The Prisoners Records che riesce sempre a contaminare i generi senza l’effetto amarcord. Da scoprire.

Delicatoni – Domenica Berici

Ci abbiamo messo un pochino a capire quale fosse il nome della band e quale il titolo della canzone. La band a quanto pare si chiama Delicatoni, la canzone Domenica Berici, il cui unico significato a cui possiamo pensare è che la band è di Vicenza. Ad ogni modo, si tratta di un brano che anticipa l’uscita di un album che dovrebbe intitolarsi proprio Delicatoni, e che ha uno scopo nobile: “tentando di ricontestualizzare la bellezza e la raffinatezza dell’antica città in cui è nato il progetto, i Delicatoni vogliono comunicare un nuovo senso di mascolinità italiana, romantica, emotiva e intensamente delicata”. Ci prova questo singolo che mescola influenze molto eterogenee, dall’indie dei vocals al jazz e soul dello strumentale, senza forse entrare sottopelle con un passaggio accattivante o con sonorità dirompenti, ma che si ascolta molto volentieri per accompagnare un momento di tranquillità.

Dodo GG – Mamma

Proposta intensa quella di Luigi Scuteri, in arte Dodo GG, con il suo singolo d’esordio Mamma. Il brano è stato scritto quando la madre dell’artista era ricoverata in terapia intensiva a causa del covid, e la canzone resta come traccia indelebile della paura, dell’ansia, ma soprattutto del grande amore che l’artista prova e ha voluto esprimere per la madre -un amore che ci piace pensare abbia giocato un ruolo nella guarigione poi avvenuta. Ascoltando adesso il brano possiamo tirare un sospiro di sollievo pensando al lieto fine della storia, e quindi concentrarci maggiormente sui sentimenti profondi espressi nel testo, soprassedendo su piccoli dettagli più tecnici come la registrazione “artigianale” della voce: nei vocals, per quanto grezzi, si sente tutta la passione che Dodo GG ha infuso nell’interpretazione del brano.

Donson – Quello che non vuoi

Un “peccatore con in tasca il Vangelo”; così si presenta Andrea Donini, in arte Donson, sul suo nuovo singolo Quello che non vuoi fuori per LeIndie Music. Il pezzo è un brano dalle sonorità prevalentemente rap nelle strofe, che però si apre in un ritornello piuttosto pop e accattivante dai suoni elettronicheggianti. Una canzone dalle discrete potenzialità anche radiofoniche, ritmata ma dai toni un po’ presi male, un po’ come i tempi che corrono. “È un pezzo scritto nell’inverno appena concluso, dopo un periodo piuttosto stressante. Sono state fatte diverse versioni: inizialmente molto più cupo, ho scelto di adagiarlo su un sound più leggero e sono convinto di aver trovato il giusto compromesso”, racconta Donson.

Frank Tidone – Slow Train Running

A brevissima distanza dal suo ultimo singolo Lost, con cui l’avevamo conosciuto, l’ex Shake e Ladri di Galline Frank Tidone torna con il suo nuovo pezzo Slow Train Running, tratto dall’EP Lost. Il brano, nato durante un viaggio sulla Cumana di Napoli, “una delle linee ferroviarie più lente e tormentate”, ha ben poco a che vedere con il luogo che ha fatto da ispirazione: si tratta di una canzone veloce, energica e scattante, che libera dai problemi invece di crearne di ulteriori. Come già abbiamo sentito in Lost, anche questo è un pezzo interamente strumentale, ma gli assoli di chitarra fanno egregiamente le veci dei vocals, e c’è anche la particolarità dei fischi di un treno inseriti qua e là durante il pezzo ad aggiungere un tocco di colore al brano. “Il treno è un mezzo di trasporto non solo di persone, ma anche di sogni. Anche se il treno è un po’ malandato, come la Cumana, è comunque pieno di energia perché trasporta i sogni di tantissime persone”, spiega Frank.

Ilmostrodellaband – Nevrosi

Torna il progetto solista di Tiziano Piu con un nuovo e disturbante singolo che vanta la produzione di Kazemijazi (Verdena). In questo brano convive un retrogusto amaro che trasmette rabbia rock imprigionata in una scatola elettronica. Il significato di Nevrosi è invece da ricercare all’interno delle dinamiche di coppia che portano a un rapporto nevrotico che va a logorare i sentimenti. Un ottimo e ultimo biglietto da visita in attesa di un album di debutto che ci conquisterà senz’altro.


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