Gomma, Portobello, My Girl Is Retro… le recensioni dei singoli italiani

Gomma Iena Guancia a guancia nuova canzone
Gomma – Guancia a guancia / Iena

Come suonano i Gomma nel 2021, dopo un anno di fermo forzato e dopo due anni dal loro disco Sacrosanto? Sicuramente più cupi, qualcuno potrebbe dire più maturi; c’è una sorta di rabbia malcelata che si avverte nell’intero arco di questi due singoli nuovi, anticipazione di un prossimo disco al momento non annunciato. Più progressiva Guancia a guancia, più diretta Iena, che del resto dura un minuto e mezzo in meno. In poco più di cinque minuti i Gomma ci fanno capire che le canzoni nate durante i primi mesi di pandemia nel 2020 hanno preso tutto il sapore dell’incertezza, l’angoscia, le inquietudini di quel tremendo periodo. Difficile con questo sound ipotizzare un approdo nei circuiti mainstream, ma se tutto procede su queste direttrici i Gomma hanno le carte in regola per diventare “la” band di culto alternativa in Italia negli anni a venire.

Agape – Cleopatra

Già protagonista di The Voice of Italy nel 2016, Giorgia Papasidero in arte Agape si presenta al pubblico con un progetto artisticamente e concettualmente interessante, quello di mettere in musica brani ispirati all’universo femminile. Il primo prende il nome da Cleopatra, la regina d’Egitto che ammaliò Cesare e Marco Antonio, qui vista come “figura che incarna il coraggio, l’intelligenza e la saggezza; una donna che regna tra gli uomini”. E non a caso la canzone, lungi dall’essere una mera rievocazione storica, usa Cleopatra come simbolo della donna contemporanea, ovvero la guerriera moderna. Il sound del brano è piuttosto estivo e sicuramente radio-friendly, con una performance vocale degna di nota da parte di Agape.

Benestare – A presto

Benestare ci sussurra all’orecchio com’è alzarsi la mattina e andarsene senza far rumore. Un nuovo capitolo per il progetto dell’artista romano che si muove tra influenze anni ottanta e indie-pop italiano che segue il precedente singolo Se hai paura. Il nuovo brano ci mostra quel momento in cui un a presto di prima mattina diventa l’augurio più bello di tutti. Benestare riporta la tenerezza nella scena pop underground, e lo fa dannatamente bene.

Dado Bargioni – A tempo terso

Dado Bargioni sembra volerci ricordare che la scuola cantautorale italiana esiste, ed è più viva che mai. Si tratta del terzo singolo estratto da un nuovo album in uscita prossimamente, un brano che gioca già nell’ambiguità del titolo: “terso” suona come “perso”, ma quella piccola consonante cambia totalmente il modo di vedere le cose, in una prospettiva più positiva di visione chiara del mondo, un mondo che ci lascia ogni giorno più soli e incerti e che ha bisogno di un “Tempo Terso”, appunto. Per chi, nonostante tutto, non ha perso ancora la sua vena ironica e si diverte con poco. Per persone semplici, ma non per ascoltatori semplici.

Diletta – Povera città

Povera città, il nuovo singolo dei Diletta, parla di un incontro perso nel tempo, nella memoria. Un incontro tra due persone raccolte da una notte di lampioni e di piazze. Una storia di amore forse solo accennata, sussurrata da una città che da spettatrice finisce per esserne la protagonista. Questa è la nuova visione di Milano che ci propone la band lombarda, come in una passeggiata serale, appena prima del coprifuoco, con la pioggia imminente.

Fabe – Alibi

Lunga gavetta nel mondo del rap quella di Fabe, artista torinese che ha alle spalle anche una partecipazione ad Amici e ad Area Sanremo. Le sue canzoni più recenti continuano a risentire dell’influsso urban, ma si spostano su sonorità più indie, come dimostra il nuovissimo Alibi, fuori per l’etichetta LeIndie Music. Il brano è prodotto dai fratelli Cosentino, noti anche per le loro collaborazioni con Ariete e Franco126, artisti certamente non lontani dallo stile di questo singolo. Il testo racconta la fine turbolenta di una storia d’amore, in cui “ambo le parti cercano scuse scaricandosi la colpa a vicenda senza mai ammettere i propri errori e le proprie mancanze, fino ad arrivare a logorarsi senza che nessuno dei due trovi il coraggio di lasciare l’altro.”

Fanali – Anche

Lasciatevi incuriosire da questo nuovo trio dal respiro internazionale votato alla musica per immagini spingendo al limite le possibilità del live looping. Quello di Fanali è un progetto che ci fa affondare in queste sonorità che arrivano sì dal cuore di Napoli, ma ci portano lontano, come sommersi dalla più placida e tiepida delle acque. Per chi si arrabbia, ma con calma, per chi sa amare, ma non lo dà molto a vedere. Il nostro consiglio è quello di non perdersi uno degli esordi più interessanti della settimana.

Giovanni Carnazza feat. Leanò – Inutili parole

Giovanni Carnazza collabora con la cantautrice di Milano Leanò nel brano Inutili parole, una ballad elettronica che ci descrive la sensazione di quando sentiamo di star parlando senza nessuno scopo, specie se la persona che amiamo è ormai lontana. Torna quindi la malinconia elettronica del cantautore e produttore romano, con Leanò che interpreta la voce di un amore ormai lontano, in un brano toccante che ci ricorda come, tante volte, le parole non servano per comunicare e per lasciarsi andare.

Hey Carol – Punch

Nome della band e titolo della canzone in inglese, ma il testo è italianissimo nel brano con cui gli Hey Carol si presentano sulla scena. In Punch, che è sicuramente inteso nel suo significato di “pugno” ma probabilmente anche in quello di “punch” (la bevanda alcolica), la band ci propone un sound un po’ alternative rock, un po’ emo e un po’ post-hardcore, che per certi versi può ricordare in ambito nostrano la produzione di gruppi come i Cara calma o anche i Gomma. Siccome non ci sono mai abbastanza band che facciano del sano, vero rock in italiano, salutiamo la venuta degli Hey Carol con sicuro favore, e attendiamo di ascoltare qualche pezzo nuovo per capire meglio la direzione che prenderà il gruppo.

My Girl Is Retro – Corallo

My Girl Is Retro fa un gesto piccolo ma coraggioso: in un mondo come quello dell’indie/pop italiano dove le canzoni tendono a parlare di sentimenti personali o di temi “frivoli” (non che sia una critica, intendiamoci), lui scrive una canzone impegnata, basata sulla drammatica vicenda del ragazzino maliano morto nel Mediterraneo nel naufragio del 18 aprile 2015 con la pagella cucita nella giacca. È un brano in cui la denuncia politica serve anche a raccontare “la fatica di costruirsi un’identità, di rendersi visibili di fronte all’Altro, tanto da aver bisogno di cucirsi addosso il proprio passato per dimostrare semplicemente di esistere.” Musicalmente, anche se l’aspetto meramente musicale può avere solo metà dell’importanza per il brano, Corallo si appoggia su un giro di chitarra che evoca vagamente Quel bar di Ariete, ed è il primo singolo del 2021 di My Girl Is Retro, già tra i finalisti di 1MNext2021, il contest del Concertone del 1° maggio.

Portobello – Il senso della vita

Dopo il suo album del 2019 Buona fortuna, l’artista civitavecchiese Portobello torna a collaborare con l’etichetta Romolo Dischi per un nuovo singolo, intitolato Il senso della vita. Il brano è nato durante il primo lockdown del 2020, e non per niente si tratta di una canzone di speranza; nelle parole dell’artista “un inno al non lamentarsi e a considerare le nostre fortune, guardare il bicchiere mezzo pieno, sempre! Perché in fin dei conti abbiamo una vita sola ed è troppo poco per poter viverla male.” È una canzone che a livello di sound si presenta essenziale, anche nella strumentazione: no synth, campionature o produzioni barocche, ma enfasi su voce e su suoni limpidi e cristallini.


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