FOR FANS OF: con Hot Milk, Delaire the Liar & more

Hot Milk band
Hot Milk – I Think I Hate Myself

FFO: We Are the In Crowd, Against the Current

Di recente messi sotto contratto da Sony Music, gli Hot Milk sono un duo britannico che propone una versione fresca e orecchiabile del pop punk, con occasionali sconfinamenti nel synthpop (come nel singolo Are You Feeling Alive?). Il 10 settembre uscirà il nuovo EP I Just Wanna Know What Happens When I’m Dead, e il singolo I Think I Hate Myself è un’anticipazione decisamente interessante. L’alternanza dei vocals maschili e femminili richiama alla mente lo stile dei brani dei We Are the In Crowd, così come il ritornello molto catchy e aperto. Un brano che suona un pochino come se fosse uscito una decina di anni fa, ma risultando al contempo attuale (e probabilmente anche futuro, se la scommessa di Sony pagherà).

Bullpup – Actor

FFO: Jack’s Mannequin, primi Panic! At the Disco, My Chemical Romance

I Bullpup, con un nome metà cattivo e metà coccoloso, sono una giovane band del Massachusetts che affronta l’emo mischiandolo con influenze indie rock e un gusto per il teatrale, soprattutto nei testi. Sul nuovo singolo Actor si trovano una miriade di spunti e influenze, da un ritornello aperto e trascinante alla Jack’s Mannequin (gli inglesi lo definirebbero “infectious”) a strofe con un pattern di chitarra complicato e flamencheggiante, dove il leader della band Jon Garniss sembra rievocare lo spirito di canzoni dei primi Panic! At the Disco come There’s a Good Reason These Tables Are Numbered Honey… il tutto con influenze dei My Chemical Romance aleggianti nell’aria per l’intero brano, e del resto i MCR sono l’unica band citata dai Bullpup nella loro bio attuale. L'”attore” citato nel titolo poi altri non è che il cantante Jon stesso, che si identifica come non binario ma recita la parte dell’uomo; del resto parte dei temi trattati nel brano riguardano la necessità che spesso sentiamo di dover “vendere” agli altri una presentazione di noi stessi che si confaccia ai preconcetti che la società ha nei nostri confronti.

Delaire the Liar – Halloween

FFO: i My Chemical Romance con i vocals dei Dance Gavin Dance

I londinesi Delaire the Liar sono in giro da qualche anno con il loro mix di post-hardcore tecnico, vocals ad alte frequenze e influenze emo. Per ora non hanno ancora trovato un grandissimo successo, anche perché il genere che fanno non è dei più facilmente approcciabili, ma se avete la pazienza di dare qualche ascolto attento e ripetuto possono regalare parecchie soddisfazioni. A dire il vero il loro nuovo singolo Halloween suona un po’ più immediato che in passato, per cui potrebbe essere proprio il singolo che vi farà diventare fan di questo quartetto: idealmente pensate ai My Chemical Romance del periodo Three Cheers, ma metteteci Tilian Pearson dei Dance Gavin Dance alla voce, con il suo timbro alto e la tendenza a far sfoggio della propria tecnica vocale.

Elkvilla – Just Kids

FFO: The Civil Wars, Frank Turner acustico

Elkvilla è il progetto musicale dell’australiano Adam Dudek (nessuna parentela con il famoso Jerzy, se qualche milanista traumatizzato se lo stesse chiedendo). Le sue canzoni si muovono su una direttrice acustica e su una direttrice post-rock, che le rende la colonna sonora perfetta per quando fuori nevica e fa freddo e non si ha nessuno da abbracciare. A inizio agosto è previsto un EP, registrato e prodotto nell’appartamento berlinese di Dudek, e Just Kids è uno dei singoli estratti: un intimo duetto acustico tra voce maschile e femminile, che ricorda alcuni tratti dei The Civil Wars così come le canzoni acustiche di Frank Turner (es. Anymore).

Orai – Operatorius

FFO: Pvris meets Depeche Mode

Okay, l’avete mai sentita una canzone in lituano? Questo potrebbe essere il momento giusto. Orai è un progetto nuovissimo; non ci sbilanciamo su cosa possa voler dire la parola -né l’intero testo, se è per questo- ma il sound ci convince assai. Operatorius è proprio il primo singolo dell’artista di Vilnius; lui lo definisce “darkish guitarish dance music”, in sostanza è come se prendeste i primi due album dei Pvris ma interpretati dai Depeche Mode -se può aver senso un’affermazione del genere. Non fosse per il testo in lingua originale, potrebbe sembrare tranquillamente un brano uscito da qualche recente produzione electrorock anglosassone.

Pierre – As One

FFO: My Bloody Valentine, Slowdive, Ride

Nome d’arte à la française per Pierre, ma il progetto è svedese. Il sound dell’artista di Landskrona trae spunto dallo shoegaze e dream pop anni ’90 con band come My Bloody Valentine, Ride e Slowdive, forse con qualche sfumatura dark in più derivante dai climi del proprio Paese natale -o forse è solo una suggestione che viene a noi italiani pensando a tutto ciò che sta a nord del 50° parallelo. Il suo nuovo singolo As One ha un significato particolare perché è stato ispirato dalle proteste di massa in Bielorussia contro il dittatore Lukašėnka a seguito delle elezioni-farsa del 2020, ed è un inno a far sentire la propria voce uniti in coro per combattere le disuguaglianze e l’oppressione.


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