Enter Shikari all’Alcatraz di Milano – 04/11/2023: il live report

Enter Shikari Milano 2023 Alcatraz

Foto di Claudio Stanghellini

Il live report del concerto degli Enter Shikari all’Alcatraz di Milano!


Enter Shikari e Alcatraz ormai sono una coppia inscindibile. Per la terza volta di fila è la venue di via Valtellina a ospitare Rou Reynolds e soci nella loro scampagnata milanese, anche se l’ultima volta risaliva all’ormai lontanuccio 2019 e quindi rivedere gli Shikari nella stessa venue ci ha dato comunque l’impressione di novità. L’occasione a questo giro è il tour in supporto del nuovo album A Kiss for the Whole World, che ci era piaciuto assai poco, ma questo non si rivelerà un grosso problema come vedremo a breve.

Prima del quartetto inglese si esibiscono i Lake Malice, che condividono peraltro lo stesso management. Google ce li dava come band di Brighton, ma la cantante sfoggia un italiano un po’ troppo fluente tra una canzone e l’altra (non i soliti “ciao Milano!” e “grazi” insomma): scopriamo che il gruppo nasce nella città di mare britannica, ma lei si chiama Alice Guala e nasce (e cresce) in Italia. Sarà la presa bene di cantare nel proprio Paese natale davanti a una folla davvero numerosa, ma Alice e i Lake Malice fanno uno show che è una vera bomba. La band suona un metalcore molto ricco di basi ma anche parecchio pestato, con gli scream feroci di Alice a imprimere sferzate a pezzi già piuttosto cattivi di per sé. Una performance che ci convince a recuperare l’EP d’esordio del gruppo, Post-Genesis, uscito da pochi giorni.

Una buona mezz’ora di cambio palco, ed è finalmente l’ora degli Enter Shikari, abbastanza puntuali alle 21:05. Dicevamo che il disco nuovo non ci era proprio piaciuto, ma i timori per una scaletta zeppa di pezzi nuovi vengono spazzati via ben presto: la band propone probabilmente la setlist più bilanciata della propria carriera, toccando con più brani tutti i dischi, e dandoci giusto quattro pezzi da A Kiss for the Whole World, il minimo sindacale per un tour successivo all’uscita dell’album.

Rispetto ai precedenti concerti degli Enter Shikari, la prestazione di Milano è stata particolarmente intensa e urlata: alla fine del concerto la sensazione -estremamente soddisfacente per un fan- è che la band abbia dato tutto quello che aveva, sfogando sul palco gioia, rabbia, frenesia e voglia di fare casino, e permettendo anche alla folla di scatenare le proprie emozioni.

Notevole upgrade anche per i visuals, con il maxischermo dietro la band che proiettava grafiche e immagini personalizzate per ogni brano della scaletta, andando ad aggiungere contesto o anche solo livelli di percezione ulteriori. In piccolo, un po’ quello che abbiamo visto sul palco dei Bring Me the Horizon al Forum a febbraio.

Highlight della serata -e si tratta ovviamente di un parere puramente personale- l’encore in cui la band propone una totalmente inaspettata doppietta System… + …Meltdown, la prima delle quali recitata da Rou senza base musicale stando in piedi sul mixer, dietro la folla. Il frontman ha poi proceduto a tornare sul palco facendo crowdsurfing sul successivo brano Live Outside, che è sempre una cosa davvero figa da vedere visto che il musicista un po’ meno preso bene potrebbe limitarsi a stare sul palco e suonare i propri brani da lì e nessuno potrebbe dirgli nulla.

Peccato non ci sia stato spazio per Zzzonked che è uno dei loro brani più tamarri, presente peraltro nei concerti precedenti del tour, ma di basi infarcite di bassi ne abbiamo comunque sentite parecchie. Appena prima dell’encore la band fa il suo cosiddetto Quickfire Round, ovvero una sorta di mashup di quattro canzoni (Havoc B, Bull, The Last Garrison e una versione aggiornata e davvero brutta della megahit Sorry You’re Not a Winner) suonate in otto minuti tondi tondi. Un modo carino per proporre qualche pezzo in più senza sforare coi tempi della setlist.

Agli Enter Shikari dal vivo non gli si è mai potuto dire nulla: sono i classici animali da palcoscenico che mettono in piedi concerti fortissimi, e anche in quest’occasione Rou e compagni non si sono smentiti. Anzi, quello del 2023 può andare tranquillamente a candidarsi come miglior concerto della band che abbiamo mai avuto il piacere di vedere qui in Italia grazie all’entusiasmo che i ragazzi hanno dimostrato dal primo brano all’ultimo. Per noi altri cento concerti così.


La scaletta del concerto degli Enter Shikari all’Alcatraz di Milano:

  1. (Pls) Set Me on Fire
  2. Sssnakepit
  3. Juggernauts
  4. Anything Can Happen in the Next Half Hour…
  5. Interlude 1
  6. Labyrinth
  7. A Kiss for the Whole World x
  8. The Void Stares Back
  9. Anaesthetist
  10. Bloodshot
  11. Arguing with Thermometers
  12. Satellites
  13. It Hurts
  14. Havoc B / Bull / The Last Garrison / Sorry, You’re Not a Winner [Quickfire Round]
  15. System… [encore]
  16. …Meltdown [encore]
  17. Live Outside [encore]
  18. The Dreamer’s Hotel [encore]

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *