Recensioni al buio: “20/23” by Cilio

Su richiesta di nessuno, tornano le mitologiche “recensioni al buio”, questa volta su una casa nuova visto che la precedente (aim a trabolmeicher) è defunta nel 2019 in seguito al concerto degli Weezer. Se volete dare un’occhiata al paragrafo in cui pomposamente spiegavamo l’idea dietro alle recensioni al buio, potete farlo qui (non giudicateci per il linguaggio ironicamente ampolloso: eravamo giovani e stupidini).
Il 18 novembre 2022 Cilio pubblicava un EP intitolato molto fantasiosamente 20/22. Con cosa poteva allora aprirsi il suo 2023 se non con un secondo EP intitolato… 20/23? Cilio, che nella vita si chiama Mattia, in questo nuovo EP ci mette appena tre brani, ma questa non è necessariamente una cosa negativa, anzi: probabilmente sono i tre pezzi migliori che l’artista aveva a disposizione, senza per forza infilarcene altri due bruttini giusto per fare un po’ di filler.
L’EP ci viene presentato come un’opera “funky sperimentale”, una definizione che ci rende senz’altro curiosi di ascoltare come possa essere il sound di questo lavoro. Prima di premere play però non possiamo sottolineare un’altra cosa che ci piace tantissimo già a primo impatto: tutti e tre i brani durano 3:45 minuti; evidentemente Cilio è uno a cui piacciono le cose ordinate, e in questo sentiamo un po’ di affinità elettiva.
Il primo brano si chiama Posto perfetto, ed è una traccia sicuramente molto funky, anche se magari non così sperimentale. Il cantato si apre con un parlato un po’ alla Jovanotti, e si mantiene per il resto del brano su uno stile un filino tendente al rap (tendente, eh; stiamo pur sempre parlando di un cantato). La canzone, che invita a godersi l’attimo -il “posto perfetto” di cui parla il titolo è il qui e ora- è frizzantina e vivace, molto ballabile, perfetta per essere suonata a un disco pub perché saprebbe far ballare anche tutte le persone che sono lì solo per l’atmosfera e che ballano senza sapere cosa stanno ballando.
Segue un brano chiamato La vita, che così su due piedi potrebbe dare l’impressione di essere un pezzo profondo e pesantone sul senso dell’esistenza, ma che invece è un pezzo rap rock, decisamente energico e con delle chitarre parecchio aggressive. Immaginatevi i Rage Against the Machine ma senza la propaganda di estrema sinistra e con Tom Morello assente per concomitanti impegni con una giovane rock band italiana. Per gusti nostri personali, un brano che ci piace più di Posto perfetto, anche se forse non sarebbe stato male un cantato più aggressivo ed energico -la sensazione è che Cilio non si trovi totalmente a proprio agio cantando su sonorità così cariche.
Neanche il tempo di iniziare a divertirci e siamo già all’ultima canzone. Il titolo è Pandora, ma il brano non porta tutti i mali nel mondo; anzi, cerca di offrire una soluzione per le storie d’amore, dicendo che è nella semplicità, nelle piccole cose, che si può trovare la vera essenza di un amore. Canzone d’amore, e qui rientriamo un po’ nel cliché, significa brano più intimo e dolciastro, e allora bando alle schitarrate intense di La vita o al basso funkettone di Posto perfetto: qui una semplice chitarra, un piano e un basilare beat per dare il tempo fanno da sfondo alla voce di Cilio, sempre a metà fra il cantato e il rappato. Una tiratina di orecchie gliela diamo a Cilio, comunque, perché speravamo in un finale più cazzuto, però non possiamo nemmeno fargliene una colpa se è innamorato e voleva fare il tenerone, dai.
20/23 è talmente breve che non si può esprimere un giudizio vero e proprio, a maggior ragione dopo un solo ascolto come è nello spirito di queste recensioni “al buio”. Però il materiale ci sembra nel complesso convincente, e anche se le ballad tranquillone ci piacciono poco, quando decide di accendere la miccia Cilio è in grado di portare molta energia attraverso i propri brani. A questo punto però immaginiamo che l’artista non possa più pubblicare nulla fino alla fine dell’anno, a meno di non prendere qualche scorciatoia tipo intitolare il disco “20/23 bis” o cose del genere. Magari si inventerà un’edizione deluxe dell’EP per aggirare questo paletto.