Ministri, Lamette, Parrelle, Francesco Savini… le recensioni dei singoli italiani

Ministri Peggio di niente
Ministri – Peggio di niente

È del sano buon vecchio rock quello che ci regalano i Ministri: Peggio di niente è il loro nuovo singolo, a tre anni di distanza dall’ultimo album Fidatevi. È una canzone ispirata dall’ultimo anno segnato dalla pandemia e da come quest’anno non ci abbia certo cambiato in meglio, e lo si può capire soprattutto dalle parole del bridge che dice “e poi improvvisamente ho visto gente normale/speciale/bestiale calpestare altra gente ed era peggio di niente”. Il brano è molto orecchiabile, il che è sempre una buona idea che si tratti di una canzone pop, rock, trap o metal, ma non è tanto l’essere catchy che fa di Peggio di niente un gran singolo, quanto l’urgenza e il senso di necessità che il brano trasuda. Ogni tanto il rock torna a fare capolino per dirci che può ancora essere lui il genere che ci salverà tutti quanti.

Babbutzi Orkestar – Danny Boy

È un B-side quello che ci regalano i Babbutzi Orkestar in attesa di ascoltare il loro prossimo album in arrivo più avanti nel 2021. Talmente B-side che non si trova nemmeno su Spotify, ma solamente su YouTube accompagnato però da un bel video collage di tempi migliori quando si poteva suonare in giro e la band lo faceva parecchio e bene. Danny Boy è peraltro una cover; l’originale è un brano che fa parte della tradizione irlandese, nonostante sia stato scritto da un inglese che in Irlanda non ci ha mai nemmeno messo piede. La banda ne dà un’interpretazione “di cuore” che le conferisce un’atmosfera quasi piratesco-malinconica (immaginatevela cantata di notte da un uomo triste col vocione in piedi su una cassa).

Domenico Di Puorto – Tutto è perfetto

Tutto è perfetto è il nuovo singolo di Domenico Di Puorto, artista nato a Sassuolo in provincia di Modena. Alla costruzione dal basso di De Zerbi e alle piastrelle, la cittadina emiliana può ora aggiungere nel curriculum il reggaeton travestito da indie pop dell’artista classe 1999. Tutto è perfetto è un singolo costruito intorno a una base latineggiante, anche se il modo di cantare e lo stesso testo allegro la rendono una canzone che strizza l’occhiolino anche al pop radiofonico. In sostanza è un brano che sarebbe perfetto da ascoltare in un discopub all’aperto una sera d’estate. Secondo Domenico, la canzone “esprime a 360 gradi la voglia di tornare ad ascoltare musica a tutto volume, ballare e divertirsi, perdersi nell’amore e perché no scappare via, lontano da tutto e tutti, su un fantomatico pianeta Marte, dove regnano felicità e armonia, dove tutto è perfetto”.

Edodacapo – Tutti i musei che non abbiamo visto

Edodacapo è un cantautore di Taranto che all’attivo ha solamente un singolo, Mille cose, uscito quest’anno, a cui ora si aggiunge il suo followup Tutti i musei che non abbiamo visto. La canzone è un brano super chill e tranquillo, da domenica mattina un po’ riflessiva, e ha quel sound che fa un po’ l’occhiolino all’indie dei nostri tempi (penso a Blue jeans di Franco126 e Calcutta, giusto per citarne una) ma che non sarebbe sembrato un singolo alieno anche una decina di anni fa ai tempi dell’indie un po’ più chitarra-voce-cantautore. Il tema del brano è il valore che hanno gli oggetti ricevuti in regalo. “Man mano ci si allontana e allontanandosi i ricordi sbiadiscono, i progetti vanno in mille pezzi. Ciò che rimane, è quel peluche che ti hanno regalato. Perché alla fine, ciò che resta, sono i regali ricevuti, che porterai ovunque. E ovunque e per sempre, ti faranno ricordare di quei momenti”.

Francesco Savini – Bombe nucleari

Dopo i tre singoli con cui si era presentato sulle scene, il cantautore abruzzese Francesco Savini, una delle nuove realtà più interessanti del panorama indie italiano, comincia un nuovo percorso. L’artista inizia la collaborazione con l’etichetta Le Siepi Dischi partendo dal singolo Bombe nucleari, un brano che aggiunge un piccolo tocco di synth all’ossatura fra indie pop e indie rock che già avevamo conosciuto con Maratoneti, La facoltà del tempo perso e Divano. Apice del brano il finale, quando la canzone si scatena e prende un piglio decisamente più rock che sarebbe senz’altro trascinante da ascoltare dal vivo con una full band di supporto.

Ilclassico – Come viene

Con una bellissima “s” bolognese che permea l’intero brano, il duo emiliano Ilclassico ci presenta il suo nuovo singolo Come viene, uscito per l’etichetta Matilde dischi. Si tratta di un pezzo che sa di ballad “acustica” all’interno di un disco rock, e in effetti la parte finale del brano si carica pian piano fino a raggiungere la sua climax strumentale ed emotiva. La band ne parla come di un brano che affronta il sentimento della paura, e in effetti c’è una sorta di senso di nostalgica felicità precaria durante l’intera canzone. “Paura di quelli che amiamo. Paura di doverci poi lasciare, perché siamo troppo diversi. E i giorni ci passano accanto, e noi scordiamo di goderci l’attimo.”

Lamette – Tu mi fai

Il duo piacentino Lamette propone un brano super fresco intitolato Tu mi fai, fuori per l’etichetta Aurora dischi. La canzone si srotola su un piano sonoro piuttosto indie ma con un’interpretazione a tratti urban, specialmente nelle strofe. Il ritornello è imperniato su una metafora “letale” dove il protagonista chiede al suo “amore” di sparargli nel cuore, e non potrebbe essere altrimenti per una canzone che parla di una storia d’amore nata d’estate, delle notti passate in macchina ad appannare i vetri, uno di quegli amori stagionali che ti lasciano alla fine l’amaro in bocca e la sensazione che tutto ciò non sia stato abbastanza”.

Parrelle – Dalle 22 alle 5

Dopo il singolo Vans, che ha catturato anche le attenzioni di Radio2 indie finendo in rotazione, il cantautore napoletano Parrelle torna con un nuovo brano intitolato Dalle 22 alle 5. La canzone si inserisce nel solco tracciato dall’itpop negli ultimi anni, ricordando idealmente per interpretazione vocale e atmosfere alcuni brani di un progetto in recente ascesa come i Legno. Il riferimento nel titolo, “dalle 22 alle 5”, se non si fosse capito è all’ormai purtroppo noto orario del coprifuoco notturno imposto dal novembre 2020; più che al coprifuoco fisico, comunque, Parrelle descrive un coprifuoco sentimentale: “non credevo che il coprifuoco potesse riguardare anche i viaggi da poter fare dentro di te; eppure io dalle 22 alle 5 vorrei percorrerti e sentire la tua voce esplodermi nei timpani. Ancora.”

Pino! – Paris Hilton

Tra citazioni di Michael Jordan, Michael Bay e pure Ed Sheeran (tutti nati lo stesso giorno, ovvero “il 17 del mese più corto dell’anno”, che è anche il compleanno di Paris Hilton -ci torniamo a breve), Paris Hilton è il nuovo singolo del triestino Pino!, con un bel punto esclamativo perché in tutte le cose ci vuole un po’ di entusiasmo. È una canzone “un po’ stralunata, sicuramente itpop“, dove Pino! con una chitarra acustica ci racconta una curiosa riflessione: “Ti svegli, ti agghindi come faresti con un pino per le vacanze di Natale e ti concedi quella giornata spensierata che non ti concedi da un po’. Bello fresco e impavido scendi in strada e non puoi fare a meno di pensare che probabilmente, se non ti trovi su Google, sarà perché qualcuno più preso bene di te ti ha fregato il posto. Qualcuno più famoso e benestante di te. Ecco, penso che si sentano così Michael Jordan e Michael Bay, che compiono gli anni lo stesso giorno di Paris Hilton.”


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