I singoli del 03/11/2023: Torres, Cloud Nothings, Normandie & more

Sono pochi gli artisti che negli ultimi due anni abbiamo ascoltato più di o almeno tanto quanto Torres; merito del suo ultimo bellissimo album Thirstier, ma anche del suo catalogo precedente che è di livello assoluto, e tutto piuttosto diverso per approcci e sound. Anche il prossimo album di Torres, What an Enormous Room (Merge Records, 26 gennaio), sembra prospettare l’ennesimo cambio di sonorità: dal rock all’americana un po’ anni ’80 del precedente album, i due singoli usciti finora, Collect e questa nuova I Got the Fear, hanno un tiro un po’ meno grandioso e ambizioso e paiono voler puntare a un disco più introverso e scuro. I Got the Fear in particolare è sostanzialmente una ballad acustica accompagnata da un beat al sintetizzatore che tiene il tempo al posto della batteria. I nostri personalissimi exit poll di redazione dicono che questo pezzo ci piace meno rispetto a quelli presenti sull’ultimo disco, ma restiamo mediamente fiduciosi nelle capacità di Torres.
Con chi potevano mai firmare i Cloud Nothings se non con la pigliatutto Pure Noise Records? La band di Cleveland lascia per la prima volta la sua storica etichetta Carpark Records e pubblica questo singolo intitolato Final Summer, che immaginiamo essere il preludio a un nuovo album visto che l’ultimo è del 2021. Al brano ha lavorato fra gli altri Sarah Tudzin degli Illuminati Hotties al mix, ed è un pezzo indie rock piuttosto spinto per la media del genere, con un approccio quasi punk pur restando saldamente ancorato alle tradizioni della band.
I Normandie ci regalano un altro singolo dal loro prossimo album Dopamine (Easy Life, 9 febbraio) con questa Ritual che è un brano alternative rock molto leggero con arrangiamenti di archi. La canzone vuole risultare tenera e dolce, ma arriva forse a essere un po’ troppo melensa sia nel testo che nel sound annacquato. || Brano leggero anche per i Broadside, a una settimana dall’uscita del nuovo album Hotel Bleu. La loro Blue però è una ballad acustica e malinconica che funziona sicuramente meglio perché non suona sdolcinata e già di partenza nasce come pezzo per alleggerire le classiche sonorità pop punk del gruppo (che comunque fanno capolino nell’ultimo minuto elettrico di canzone).
New band alert: dalla sempre prolificissima terra del Regno Unito ecco i Talk Show, che il 16 febbraio pubblicheranno il loro primo album, Effigy. Il singolo di lancio, Gold, è un pezzo tra rock ed elettronica che sembra un misto fra l’ondata post-punk che ha tanto spopolato oltremanica e un pezzo medio dei Prodigy con un tocco di Nine Inch Nails. Il sound e i riff sono ossessivi, ripetuti fino allo sfinimento, e questo è sia un punto di attrazione per il pezzo sia un punto a sfavore perché crea un’atmosfera ipnotica e allucinata e allo stesso tempo fa sembrare il brano un’unica lunghissima nota. || Restiamo in UK: con un nome tipo Pkew Pkew Pkew o Tiger! Shit! Tiger! Tiger!, i Buzzard Buzzard Buzzard vengono da Cardiff (Galles) e fanno rock alternativo con distorsioni mica male ma anche riff parecchio orecchiabili, che non sfigurerebbero sulle radio rock mainstream nostrane alla Radiofreccia o Virgin -questo se solo il loro nuovo singolo Therapy non durasse addirittura sei minuti, con una lunghissima outro strumentale sperimentale e vagamente psichedelica.
I Folly Group hanno un nome che è probabilmente più “folle” della loro musica, ma I’ll Do What I Can è comunque un singolo piuttosto scatenato, e con un cantato che potrebbe tranquillamente essere descritto come contenente tracce di pazzia. La canzone ha spunti presi dal post-punk e dal rock alternativo più cattivo e distorto. L’11 aprile 2024 suoneranno al Locomotiv di Bologna per supportare il nuovo disco Down There! in uscita a gennaio. || Vent’anni di carriera tondi tondi infine per le The Ian Fays, che sono californiane ma escono per l’etichetta italiana WWNBB. Viola è una delicata ballad folkeggiante con armonie tra le due sorelle, chitarre intime e rilassanti e una percussione leggera a tenere il tempo. Brano da giornate soleggiate di bassa estate o di primavera più che da inizio autunno, anche se ci rendiamo conto che in California il clima sia ben diverso da quello che viviamo dalle nostre parti.
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