GROOVE ON: Nevermeant, Hafnia Pop, The Heroic Enthusiasts & more

Nevermeant – Dreaming of Adelyn
Artista svedese che si chiama come la più famosa (e, per chi scrive, unica bella) canzone degli American Football, è un progetto che per sonorità non ci sorprende affatto non abbia profili su Facebook e Instagram ma ce li abbia su Soundcloud e Bandcamp. Dreaming of Adelyn è un brano che unisce influenze post-rock, ambient e shoegaze nell’arco di quasi sei minuti, con un cantato leggerissimo, appena abbozzato, che si confonde in mezzo agli strumenti come fosse uno qualsiasi di loro e non certo il centro del pezzo. Le atmosfere sono evocative, notturne, e probabilmente anche un pochino nordiche; sarebbe un perfetto brano anche per una colonna sonora cinematografica.
Hafnia Pop – Almost Home
Pop minimale quello che propone Hafnia Pop, artista danese che nel proprio nome contiene sostanzialmente tutto quello che c’è da sapere su di lei, visto che Hafnia è il nome latino con cui era conosciuta Copenaghen. Almost Home è un brano leggero e delicato, con un testo semplice, abbastanza ripetitivo ma non in una maniera negativa. Una chitarra elegante costruisce l’impianto sonoro su cui innestano i synth quasi accennati che accompagnano il cantato di Hafnia Pop. La canzone ci piace proprio per la sua semplicità ed essenzialità.
The Heroic Enthusiasts – Tears Run Rings
Con un synth che ricorda paurosamente quello di Smalltown Boy dei Bronski Beat tanto da far quasi pensare a un omaggio, si presentano i The Heroic Enthusiasts (che nome iperbolico) con il loro brano Tears Run Rings. Si tratta di un pezzo a metà fra synthpop e disco music, sprovvisto di un vero e proprio hook o parte memorabile, ma che si ascolta molto volentieri per la struttura leggera ma avvolgente che beat e sintetizzatore riescono a mettere insieme, coadiuvata da un cantato delicato. Se provate a cancellare il ritornello “run away, turn away” dalla vostra mente suona anche originale.
Knetx – Something/Nothing
I Knetx scelgono il dualismo qualcosa/nulla (che in inglese ovviamente suona meglio) per il titolo del loro nuovo brano, un bel pezzo alternative rock con chitarre piuttosto distorte e un ritornello decisamente orecchiabile senza scadere in eccessi pop. Il gruppo texano di Austin sembra prendere certe influenze anni ’90 tra Weezer e il post-grunge e trasportarle al giorno d’oggi con una produzione aggiornata e un sound più pulito e raffinato. Bella la produzione, che fa suonare “grosso” il pezzo, ma molto bella anche la struttura intera del brano che infila un pre-chorus accattivante e un bridge azzeccato. Ah, se ve lo steste chiedendo, il nome della band si pronuncia “kinetics”.
Rondoprinz – Die Dramatik der Vergeblichkeit
I Rondoprinz vengono dalla Germania, e non sappiamo molto di loro se non che propongono un indie rock / pop rock piuttosto allegrotto e con chitarre sufficientemente distorte per creare impeto ed energia sulla loro nuova canzone Die Dramatik der Vergeblichkeit. I riff sembrano fatti apposta per far ballare le persone al concerto, e anche se non abbiamo idea di cosa dica il testo, la band ci racconta che si tratta di una canzone che invita a non farsi abbattere dalle cose futili che cercano di demoralizzarci, ma piuttosto di goderci il momento e le belle giornate soleggiate. Che detto da una band che vive nella poco assolata Germania dovrebbe farci pensare alla fortuna di abitare in un Paese baciato dal sole.
Tutti gli episodi di Groove On sono disponibili a questo link.
I brani di cui parliamo sono raccolti nella playlist Get Your Groove On, che puoi ascoltare qui!