FOR FANS OF: con Crows, PK, Lunar Woods & more

Crows – Garden of England
FFO: Idles, Shame
Sì, è un’altra band post-punk che viene dall’Inghilterra, però finché da quelle parti continuano a sfornarne a getto continuo e di alta qualità che ci possiamo fare? Garden of England -con un probabile gioco di parole su “Garden of Eden”- è il nuovo singolo dei londinesi Crows, anticipazione del loro prossimo album Beware Believers fuori il 1° aprile per Bad Vibrations Records. La band suonerà all’SXSW in settimana e poi s’imbarcherà per un tour europeo che però non prevede date in Italia. La canzone è veloce, cortissima e pestata, in tono con il tema del brano che è l’esasperazione per come la Brexit fosse diventata l’unico tema di discussione in Gran Bretagna nell’estate 2019 (quando è stato scritto il pezzo) e anche il modo in cui quell’evento epocale ha diviso famiglie, amici, comunità e il Paese intero.
PK – After Eight
FFO: The Black Keys, Franz Ferdinand ma con un po’ di rap
Si chiama PK come l’alter ego di Paperino; il suo brano si chiama After Eight come i cioccolatini alla menta. Viene dall’Estonia -Paese di cui, così su due piedi, qui in Italia musicalmente conosciamo solo Tommy Cash e chiunque sia il concorrente dell’anno all’Eurovision- e nella vita precedente faceva il rapper. Ora ha cambiato vita, come si suol dire, e si è avvicinato parecchio a generi più rock e chitarrosi, prendendo spunto tanto dal post-punk che va parecchio forte al momento quanto da sonorità più alternative rock un po’ alla Franz Ferdinand e The Black Keys. Gli echi del passato comunque si fanno sentire eccome, specialmente nei vocals che nelle strofe si avvicinano decisamente al rap. Il risultato finale, dobbiamo dire, convince molto: la musica pesta duro e il cantato suona fresco e differente da molto di quello che sentiamo solitamente su questi lidi.
Neon Star Sky – Deqath
FFO: Slowdive, Hundredth, Brand New
Neon Star Sky è un progetto solista finlandese di base ad Amsterdam. Le passioni di questo ragazzo sono tutte incentrate sullo shoegaze, in particolare di band come Slowdive e My Bloody Valentine (e non potrebbe essere altrimenti), ed è naturale quindi che nelle sue canzoni queste influenze si sentano eccome; NSS però le estremizza, pestandoci duro con i pedali e con gli effetti -vocals inclusi dato che sono talmente sfumati all’interno del mix da rendere quasi impossibile provare a decifrare il testo che viene declamato- spingendosi su territori ai limiti del blackgaze, e ovviamente incorporando suoni che non sono tanto distanti dall’emo, motivo per cui abbiamo sentito più di una chitarra reminiscente dei migliori dischi dei Brand New. Il suo nuovo album self-titled, da cui è tratta Deqath, è uscito il 25 febbraio.
Lunar Woods – Pain No More
FFO: Deftones, Alice in Chains, Tool
“Yes, we are a Russian band, but we are not the Russian government“, devono precisare i russi che tentano di mantenere contatto con il mondo “occidentale” in questo periodo terribile. I Lunar Woods si presentano come una band che viene dal più profondo delle foreste ghiacciate della Russia, del resto una provenienza che si addice molto al nome del gruppo. Il loro nuovo album si chiama Pain No More, un mastodonte (anche se quelli abitavano nel Nordamerica) di un’ora e 7 minuti di musica, caratterizzata da un’energica e vibrante miscela di influenze fra cui si distinguono da subito storici gruppi anni ’90 come Deftones, Alice in Chains e Tool. Esemplificativa la title track dell’album, che potete ascoltare qui sotto; un brano che parla di come “resistere alla sofferenza e uscire da un circolo vizioso; ritornare a vivere, riprovare gioia e felicità senza dolore”.
Asher Knight – By the Way
FFO: Ed Sheeran, Justin Bieber
Asher Knight viene da Bradford, nell’Inghilterra settentrionale, e negli ultimi anni si è creato un po’ un nome all’interno del panorama pop emergente, aprendo concerti per artisti affermati come The Vamps e Boyzone. A fine febbraio è uscito il suo EP Still Standing, il quale contiene anche questo brano intitolato By the Way. Non si tratta di una cover dei Red Hot Chili Peppers, ma di un pezzo pop mainstream con una chitarra e dei synth su un beat piuttosto ritmato. È un tipo di sound che possiamo sentire accendendo qualsiasi radio, ma è pur sempre ben fatto e sufficientemente accattivante.
Raging Clue – Chapters
FFO: Blink-182, Alkaline Trio
Vengono da Nottingham, e dall’accento si sente. Il loro ultimo singolo (Road So Far) era uscito a marzo 2021, per cui li ritroviamo dopo un anno con questa nuova proposta intitolata Chapters. È un brano decisamente debitore dei Blink-182, in particolare di quelli dell’epoca del disco Untitled, ponendosi in quell’indefinito crocevia fra pop punk e punk rock, con più di qualche influenza alternative. Il tema trattato è quello della mental health e degli effetti devastanti che depressione e ansia possono avere sulla persona e sulla stima di sé.
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