“Non c’è film più perfetto della vita” / Intervista a Tacoma

Tacoma

Recentemente Tacoma ci ha fatto ascoltare il suo nuovo singolo Come un film, un brano che invita a “mantenere i piedi per terra senza mai rinunciare ai propri obiettivi e a quello in cui si crede davvero” e che lasciava un po’ per strada le sonorità bedroom pop del precedente singolo Ultima follia, preferendo un approccio più direttamente pop, quasi mainstream se non stessimo parlando di un artista al momento ancora più vicino all’underground. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Tacoma in questa bella intervista che ci ha concesso.

Ciao Tacoma! Innanzitutto complimenti per la tua ultima pubblicazione! Ti va di raccontarci il processo creativo di Come un film?

Ciao a tutti! Come un film è nata in maniera molto semplice e spontanea, come la maggior parte delle mie composizioni. È partito tutto dal giro di accordi, volevo un giro alternativo alla Where Is My Mind? dei Pixies e subito dopo è arrivato il ritornello. Sentivo che il pezzo già girava bene chitarra voce e quindi l’ho successivamente portato in studio dal mio producer Thegeometra e gli abbiamo trovato il “vestito giusto”.

L’energia del brano è elettrizzante, la produzione è vivace, il testo è molto introspettivo e invita a far riflettere. È questo il fil rouge che unisce i brani del tuo progetto artistico?

Sì, tendenzialmente è proprio così. Spesso provo a creare una contrapposizione forte tra la musica e il testo, proprio per incentivare l’interlocutore ad andare oltre quello che sta ascoltando e lasciare quindi spazio a libere interpretazioni.

Chi vince tra testa e cuore? Tacoma e Gabriele Centelli risponderebbero la stessa cosa?

Direi cuore, ma molto spesso bisogna usare anche la ragione, ahimè, per non uscire sempre troppo feriti dalle battaglie di questa vita. Sì, Tacoma risponderebbe la stessa cosa di Gabriele e viceversa, ahah!

Nella vita, a differenza dei film, non sempre arriva il deus ex machina a risolvere le situazioni. Citando un tuo altro brano, come riesce Tacoma a superare i “tempi bui”?

Superare i “tempi bui” non è mai facile, soprattutto in una società che punta a mettere in evidenza e idolatrare soltanto chi eccelle, chi vince, chi è bello, ricco e famoso. Questo crea tra le persone insoddisfazione, disagio, depressione. Personalmente mi appello sempre alla musica, compagna di vita e unica grande salvezza nei momenti cupi. Creare mi aiuta a tirare fuori emozioni positive e negative e quindi a cercare di mantenere un certo equilibrio con me stesso. Un altro aspetto fondamentale insieme alla musica è quello di circondarsi di persone che amiamo e che ci accettano e rispettano per quello che siamo.

Quale potrebbe essere, secondo te, la trama del film perfetto?

Non so se esiste la trama del film perfetto. Secondo me neanche a Hollywood la conoscono! Forse la trama delle nostre vite, coi suoi alti e bassi, con le sue gioie e sofferenze, è la vera trama del film perfetto. Perché la vita è una conquista, giorno dopo giorno. Anche se a volte le sconfitte e i traumi vorrebbero annichilirci, noi dobbiamo trovare sempre la forza di rialzarci. E io provo a raccontarla nelle mie canzoni.

Restando in tema film, qual è la tua colonna sonora preferita?

Ovviamente la soundtrack di Twin Peaks firmata da Angelo Badalamenti che ci ha lasciato proprio pochi giorni fa. Geograficamente la famosa Twin Peaks raccontata da Lynch è molto vicina a Tacoma, stato di Washington. Nel 2017 ne ho fatto un remake con la mia band Platonick Dive. Andate ad ascoltarvela (shorturl.at/nwMN6)!


Tutte le nostre interviste sono disponibili a questo link.

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