“Dialogare con sé stessi è un’arma a doppio taglio” / Intervista a Nomida

Il 17 maggio è uscito l’EP di Nomida intitolato Nuova voce, sul quale l’artista ha collaborato con l’amico di lunga data Marlow. Cinque brani delineati da una scrittura diretta e autentica, che tracciano un percorso interiore alla ricerca di una verità che si nasconde troppo spesso nell’ombra delle decisioni. Abbiamo scambiato qualche parola con l’artista!
Ciao Nomida, è da poco uscito il tuo EP Nuova voce: quale ritieni sia il filo conduttore tra i cinque brani che lo compongono, a livello di scrittura così come di produzioni?
Nuova voce racconta un percorso interiore per riuscire a trovare la verità. Per questo il filo conduttore è sicuramente il mio punto di vista: ho cercato di inserire nei testi ogni sensazione che ho provato in determinati momenti. A livello di produzione non potevo chiedere di meglio, io e Marlow ci conosciamo da moltissimo tempo e siamo amici prima di tutto; conoscendomi gli è venuto naturate creare, a livello di sound, un collegamento che mi rispecchia moltissimo.
Preceduto dai singoli Ancora qui e 6AM, questo lavoro discografico si ripropone di tracciare un percorso interiore alla ricerca di una verità che si nasconde troppo spesso nell’ombra delle decisioni. Sei riuscito nel tuo intento? Cosa ti ha aiutato a ritrovare la scrittura di questi brani?
Sto riuscendo nel mio intento; il viaggio è ancora lungo ma la musica mi sta aiutando tantissimo. Infatti ogni volta che riesco a chiudere un brano, ho sempre le idee più chiare per quanto riguarda me e ciò che mi circonda. Organizzare le idee e lasciarmi andare a flussi di pensieri è ciò che riesce a farmi scrivere testi.
Quanto credi sia difficile dialogare con sé stessi nella vita di tutti i giorni e quanto credi che la musica possa renderlo più semplice e in che modo?
Dialogare con sé stessi a parere mio è un’arma a doppio taglio: può aiutare a prendere strade diverse ma non sempre quelle giuste. Spesso mi sono trovato nel “limbo” tra decisioni e scelte. Ma alla fine, non potendo avere tutto, è una questione di compromessi soprattutto con noi stessi. Si dice che scrivendo un problema su un foglio di carta, esso si sia già risolto per metà, per questo la musica è ciò che mi aiuta giorno per giorno.
Come hai avviato la collaborazione con il producer Marlow?
Io Marlow ci siamo conosciuti quando avevamo 15-16 anni, non ci siamo conosciuti per la musica ma per amici in comune. Da quel momento siamo sempre stati uno a fianco all’altro finché la musica non mi ha travolto: ho iniziato a scrivere testi e ho sfruttato l’occasione di avere un amico fidato che, da sempre, stava dietro alla musica. Da lì è nato tutto.
A che artisti ti ispiri principalmente e con chi di questi ti piacerebbe effettivamente collaborare nel concreto e perché?
Ascolto principalmente artisti della scena americana: Drake, 6black, Majid Jordan che influenzano e ispirano i miei brani. Guardando all’Italia sono super fan di Marracash, Guè, Salmo e Lazza: hanno un modo di raccontare che mi emoziona ogni volta, un featuring con loro sarebbe il massimo.
Hai in programma dei concerti per quest’estate?
Per quest’estate sono pronto a dare il 100%, a fare live e continuare a lavorare per il prossimo progetto!
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