Nimrod XXV: i Green Day festeggiano i 25 anni del loro album “più punk”

di Davide Bolignano
Per celebrare il venticinquesimo anniversario dell’uscita del loro album triplo platino Nimrod, i Green Day hanno pubblicato Nimrod XXV – 25th Anniversary Edition. Andiamo a scoprire tutto su questa edizione speciale!
Era il 1997, e dopo il successo mondiale di Dookie (1994) e del follow-up Insomniac (1995), il power trio californiano decise di fare una scelta ambiziosa. I Green Day diedero infatti alla luce un album più coraggioso e sperimentale, con una tracklist dove coesistevano un brano come Good Riddance in mezzo a tracce di leva più forte e agitata come Nice Guys Finish Last e Platypus. Poteva sembrare un’idea del tutto suicida, ma si rivelò invece essere una delle scelte più punk di sempre. Il tutto sotto la preziosa guida del loro storico produttore Rob Cavallo, e l’eccezionale cura sonora del sound engineer Chris Lord-Alge.
Sarà forse per questo motivo di grande affetto e orgoglio che i Green Day hanno deciso di fare un regalo diretto in particolare a tutti i loro fan più affezionati, pubblicando un cofanetto contenente ben 52 tracce (che poi a ben pensarci 52 è 25 alla rovescia). Tra queste, la ripubblicazione delle 18 canzoni del disco, 14 demo (4 brani inediti e 2 cover), e 20 tracce live registrate all’Electric Factory a Philadelphia il 14 novembre 1997, concerto avvenuto un mese esatto dopo l’uscita ufficiale di Nimrod.
Oltre che sugli store online e in triplo CD, Nimrod XXV è stato pubblicato in due versioni limitate e numerate contenenti 5 vinili: una versione su vinile nero, più una versione su vinile argentato solo per i negozi indipendenti e D2C. Il cofanetto vinile è accompagnato da un libro di 20 pagine 12×12, un poster, una toppa, un tappetino per il vinile esclusivo e un pass commemorativo per il backstage. Il cofanetto 3 CD include invece un booklet, la toppa e il pass.
Premendo play su Nimrod XXV si comincia un viaggio che supera le due ore e mezza di durata e permette in primis di reimmergersi nei pezzi storici del disco, dalla marciante Hitchin’ a Ride, passando per il punk rock emozionale di Scattered, sino allo ska punk in pieno stile vaudeville di King for a Day.
Le tracce che i fan più accaniti e curiosi si saranno fiondati ad ascoltare sono però le demo inedite, come You Irritate Me, pezzo inedito già pubblicato in anticipo lo scorso ottobre, semplice e diretto, bello sparato, in pieno stile Green Day old school, che è stato infatti accolto con apprezzamento dai fan di vecchia data. Ma anche la ritmata Place Inside My Head, dal gusto vintage, totalmente cantata da Mike Dirnt; o Tre Polka, scorcio che ritrae un momento di divertimento e delirio in studio.
Caso più singolare è Black Eyeliner: nel pre-ritornello troviamo infatti una parte del testo e della melodia che sono successivamente stati utilizzati nel brano Church on Sunday contenuto nell’album Warning, mentre altre strofe sono diventate Kill Your Friends, una canzone del side-project di Billie Joe Armstrong, i The Longshot. C’è anche una demo cover di Alison di Elvis Costello, pezzo che ai più attenti non suonerà come una novità: dal 2006 gira un video di una bellissima esibizione dal vivo di Billie Joe e Costello in cui i due eseguono il brano per l’evento Decades of Rock Concert. Su Nimrod XXV la cover è fatta con voce e chitarra, intima e corale allo stesso tempo, cantata con un timbro ancora intriso di gioventù di un Billie Joe che era però già alla ricerca di nuovi orizzonti.
Tra le altre demo troviamo Chain Saw, una cover dei Ramones, e demo di pezzi già presenti su Nimrod. Forse mi sarei aspettato delle sorprese con un po’ più di sostanza all’interno di questa sezione, ma a un vecchio fan affezionato come me queste chicche riescono lo stesso a strappare un sorriso in più occasioni.
Discorso a parte va fatto per il blocco finale di Nimrod XXV, cioè l’intero concerto, diviso in 20 tracce, che ci catapulta direttamente all’Electric Factory di Philadelphia il 14 novembre 1997. I live sono una dimensione dove i Green Day hanno sempre superato le aspettative dei fan, e ascoltare pezzi rari come The Grouch, Prosthetic Head e F.O.D., suonati con così forte necessità e passione, fa venire la speranza che Billie Joe, Mike e Tré decidano di ripresentarli un po’ più spesso nei tour futuri.
Good Riddance, che divenne poi un punto fisso nella storia dei Green Day, la sentiamo suonata per una delle primissime volte live: se si fa bene caso, si può notare la voce quasi agitata di Billie Joe, che in quei primi tempi per sua stessa ammissione doveva scolarsi qualche birra per arrivare a fine concerto e avere il coraggio di eseguire il brano, temendo fosse troppo pop per i fan del gruppo.
Eh sì, perché è chiaro che per i Green Day Nimrod rappresentò la presa di coraggio di evadere dall’eterno timore di essere o non essere punk, e di iniziare a essere davvero sé stessi. E qui, nonostante stiamo parlando di un’uscita celebrativa dal gusto nostalgico, la parola “futuro” è ancora viva per questa band con più di trent’anni di carriera alle spalle, che non ha mai smesso di voler bene alle proprie canzoni quanto ai propri ascoltatori.
E se i più scettici saranno già pronti a criticare al prossimo play, di sicuro Nimrod XXV ci conferma che sotto al palco i fan dei Green Day potranno ancora trovare quello che cercano.
Qualche curiosità finale per concludere l’articolo!
- Il titolo Nimrod è al contempo il nome di un personaggio biblico e una parola gergale americana che significa “idiota”.
- Le due persone sulla copertina dell’album con le facce coperte dal bollino “nimrod” sono i due presidenti americani Dwight Eisenhower e Harry Truman.
- La chitarra acustica usata per registrare Good Riddance è la stessa suonata dai Goo Goo Dolls per la loro hit Iris. Lo strumento appartiene infatti a Rob Cavallo, che l’anno dopo l’uscita di Nimrod produsse Dizzy Up the Girl proprio dei Goo Goo Dolls.
Leggi anche il nostro speciale sul booklet dell’epocale album dei Green Day American Idiot a questo indirizzo!