Naska – La mia stanza (Deluxe) / La recensione

Diego Naska si ripresenta a quattro mesi dal suo secondo album La mia stanza, del quale ci presenta la versione deluxe così come aveva fatto l’anno scorso per l’esordio Rebel. Lo ritroviamo dopo un’estate trascorsa nei festival di tutta Italia, di cui è stato protagonista insieme a La Sad con l’inno pop punk Summersad 4, e il curriculum arricchito dall’apertura ai Sum 41 allo Slam Dunk Italy e dagli incoronamenti istituzionali targati Spotify (“Radar 2023”) e Rolling Stone Italia (“Classe 2023”). Nel frattempo abbiamo potuto trarre un primo bilancio del disco, che ha ottenuto un grande successo di pubblico e un altrettanto pronosticabile appoggio, caloroso quanto superficiale, da parte della critica mainstream.
Anche a questo giro le nuove tracce della deluxe sono quattro, due inediti e due rivisitazioni; rispetto alla scorsa volta, però, Naska ha pensato ad alcuni espedienti per rendere queste aggiunte meno scontate. Prevedibili sono invece i soliti testi da ragazzo ribelle e tormentato, ma a quelli ormai ci abbiamo fatto l’abitudine.
Nel 2020 Naska aveva concretizzato la sua svolta pop punk con Settembre insieme a xDiemondx. Adesso chiude il cerchio (e l’album) con un pezzo intitolato Fine settembre (l’ovvio riferimento, come già tre anni prima, è Wake Me Up When September Ends), data in cui vede la luce il disco. La canzone racconta la nostalgia di un’estate finita sviluppando in maniera efficace la consueta alternanza di malinconia ed energia. Nel complesso funziona meglio dell’altro inedito, comunque piacevole: Tranquillo mai sorprende sì per il featuring d’eccezione con MadMan, che mitiga il distacco di Naska dal suo passato hip hop, ma il pezzo che esce da questa collaborazione non incide più di tanto. L’intervento di un pezzo grosso della scena rap sembra sia servito più a fregiarsi del suo nome sulla traccia che ad ottenere un apporto concreto.
Una delle due rivisitazioni è la rendition acustica di Mai come gli altri. Come l’anno scorso con Vaffanculo per sempre è interessante per la trasposizione – alla classica chitarrina acustica da falò in spiaggia ha preferito un adattamento leggermente orchestrato – ma il risultato, forse un po’ troppo lento, non rende giustizia all’originale. Per il secondo brano Naska sceglie la strada opposta, ovvero una versione elettrica di Cattiva (sottotitolata per l’occasione “+ Cattiva”). Con tutti gli strumenti a sua disposizione Cattiva (+Cattiva) rende bene l’urgenza e la passione che si percepivano già nell’originale, ma di questa vengono perdendosi le componenti struggenti ed emotive che avevano più convinto.
Insomma, queste quattro canzoni vanno incontro alle aspettative di una deluxe, assolvendo alla loro funzione di filler senza risultare nemmeno troppo scontate; ma non riescono a lasciare un segno sensibile, mancando di quella pienezza che animava i migliori prodotti dell’edizione standard come Pronto soccorso e Fottuto sabato.
Intanto l’artista marchigiano ha annunciato due date speciali – doveva essere una sola, ma è andata sold out in meno di mezz’ora – nella sua seconda casa, Milano: il 29 e il 30 novembre prossimi, al Fabrique, presenterà la deluxe insieme a tutti i brani di Rebel e La mia stanza (info e biglietti).
Ascolta qui sotto Naska – La mia stanza (Deluxe)!
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